Tuttolibri, 18 marzo 2023
Siti, Soncini e il corpo maschile
Walter Siti «Siamo all’inizio del discorso che mi interessa… io non do alcuna importanza al pene in un corpo maschile, lei pensa che le donne di più? Ingenuamente da ragazzo presumevo che gli uomini che mi piacevano fisicamente fossero belli in modo oggettivo, cioè che tutti li avrebbero trovati belli… poi mi sono accorto intorno ai vent’anni, quando si faceva un po’ tutti coming out, eravamo nel ‘68 o ‘69, mi sono accorto che perfino alcuni gay non erano d’accordo con me, “così è esagerato, no ma veramente è troppo”, parlo dei muscoli… io non sono mai stato fissato sul pene, è come se non ce l’avessero, non me ne importa niente.»Guia Soncini «Il suo ideale è Ken di Barbie?»Siti «No, è una specie di uomo che cià dentro una donna che cià dentro un uomo… il pene va e viene, absit iniuria verbis… invece adesso i gay giovani, o questi fluidi che non sanno se sono gay o no, quelli che dipende eccetera, considerano proprio un tratto decisamente macho, cioè di un machismo eccessivo, avere i muscoli.»Soncini «Quella che chiamano mascolinità tossica?»Siti «Quella, sì… per esempio mi dicono che nelle feste queer, i gay che ci tengono a mostrare i pettorali e quindi si mettono subito a torso nudo e occupano metà pista ballando tra di loro, sono considerati indegni di far parte della categoria Lgbt… quindi mi chiedevo: questo che a me è sempre parso un segno di bellezza nel maschio, cioè l’enfasi dei muscoli, è una cosa che le donne apprezzano, o che fa paura, o che viene considerata rozza?»Soncini «Beh, io credo che ci siano non dico tanti gusti quante le persone, però grandi divergenze, no? Se pensiamo a un cliché che è anche cinematografico, della donna che va all’addio al nubilato, oppure esce la sera dell’8 marzo con le amiche, e gli spogliarellisti che ballano… per me è impensabile. Innanzitutto, a me il maschio bello fa orrore: a me piace il Jack Nicholson di adesso, non quello di Easy Rider. Ma forse io non faccio giurisprudenza.»Siti «Quindi se fosse stata Thelma o Louise non avrebbe approcciato…»Soncini «Non avrei approcciato Brad Pitt e non mi sarei fatta rubare i soldi, almeno credo. Quel tipo di donna ho sempre pensato fosse un cliché da film, finché non mi è capitato per puro caso di uscire una sera del tutto inconsapevole che fosse l’8 marzo, e di accorgermi della tipologia “donna che esce con le amiche l’8 marzo"»Siti «Ma quel tipo fisico piace anche negli altri giorni dell’anno, o…»Soncini «Probabilmente è una cosa repressa il resto dell’anno… a un’osservazione superficiale mi sono sembrate donne per le quali uscire con le amiche è un evento, no? Che magari il marito di solito non ha piacere che escano senza di lui, e l’8 marzo cercano lo spogliarellista»Siti «Il corpo è meglio nudo o vestito? Parliamo di corpi maschili, sempre.»Soncini «Secondo me l’attuale convenzione su cui si basa la società postmoderna, che tutti siano belli, si regge sui vestiti. Perché Brad Pitt è bello anche nudo, ma quello che cià la pancetta ha bisogno del sarto che gli aggiusti il vestito in modo che si veda meno.»Siti «Questa però è una faccenda diversa, di accettabilità, di canoni. Io parlo proprio di desiderio, cioè il desiderio si scatena…»Soncini «Beh però il desiderio – questo è il grande rimosso del postmoderno – ha delle pulsioni non contrattabili… tu puoi costringermi per legge a non dire che Tizio è un cesso, ma non puoi costringermi a desiderare Tizio.»Siti «Infatti io di questo libro che sta uscendo mi vergogno, perché gira tutto intorno al mio personale e anomalo modo di desiderare… ma tornando al vestito, il vedo-non-vedo ha più a che fare col vestito che col nudo… io i vestiti non riesco proprio a percepirli otticamente, non ricordo mai come uno è vestito… forse è un lascito della mia educazione neoclassica, se l’immagina il Napoleone di Canova con una bella redingote ?»Soncini «Nemmeno i vestiti delle donne ?»Siti «Per le donne la rimozione è ancora più radicale, faccio fatica a distinguerle l’una dall’altra, sono tutte fatte a donna… ma tornando all’indistinguibilità oggi asserita tra bello e brutto per paura del body shaming…»Soncini «Sappiamo che è una cosa senza senso… dobbiamo spiegare perché? No, vero?»Siti «Mi chiedo se a forza di dire che è non soltanto maleducato ma immorale desiderare il corpo bello, non si può arrivare a un punto in cui sparisce il corpo, paradossalmente?»Soncini «Tutti questi racconti ci dicono che il corpo è tutto, in un’epoca che ci urla che il corpo non conta niente.»Siti «Che poi non è vero, perché invece c’è una cura enorme per i corpi, c’è un’esibizione compulsiva dei corpi.»Soncini «Certo, perché non abbiamo mai parlato così tanto di come siamo magri, grassi, fatti così o cosà come da quando abbiamo inventato la body positivity, che doveva servire a non essere più ossessionati dai corpi e invece è solo un modo per parlarne ancora più spesso.»Siti «La cultura woke sta dicendo che il corpo va bene in qualunque forma, però ne ha fatto un idolo modaiolo. I giovani ci dicono continuamente chi sono, ma non cosa desiderano, se non vagamente che sono liberi di desiderare tutto. Se i canoni tradizionali di bellezza vengono percepiti come una forma sistemica di oppressione, per decostruirla si ricorre alla tecnologia che può creare corpi fantastici, non esistenti in natura. Se applichiamo l’ideologia queer alla tecnologia, possiamo spiritualizzare il corpo, ma anche ridurlo al virtuale… A me mi fa una paura… qualcuno comincia a sostenere che il corpo visto attraverso uno schermo equivale a un corpo che si può toccare.»Soncini «Che però non è vero…»Siti «Ma non è vero adesso o chissà ?»Soncini «Non sarà vero mai.»Siti «Lei è molto più decisa di me… Io ai miei Ercoli ho bisogno di entrarci dentro… si ricorda la Annie Ernaux ? «Dio esiste, ci sono stata dentro»…»Soncini «Io sono molto sicura di questa cosa. Perché tutta questa speculazione intellettuale si infrange su un problema tecnico: se non devono più esistere i canoni, i confini, i limiti, perché vale tutto, e non esiste più un criterio, e non esiste più il bello, allora tu non puoi a questo abbinarmi “ognuno è bello”. Non esiste più il bello, che volete, perché ti devo dire che sei bello?»Siti «Però penso che i più conseguenti fin lì ci siano arrivati.»Soncini «Ma no, perché poi passano il tempo a dirsi che quello che viene sotto le tue foto di Instagram a dirti che sei un cesso è un hater, invece quello che viene a dirti che sei bellissimo è una persona perbene. Sono due imbecilli uguali, sono due che ti vengono a dire delle cose… Cioè, nessuno che va a dire delle cose sotto la foto di una sconosciuta è sano di mente.Siti «Certe volte ho l’impressione che dietro tutto questo blaterare sul corpo ci sia il bisogno di scongiurare l’idea che nel futuro il corpo sarà sostituibile da meccanismi che potranno essere semplicemente proiezioni di un corpo…»Soncini «Sì, ma il problema è che la biologia esiste.»Siti «Forse… c’è chi sostiene che possa esistere una biologia diversa, non impositiva, come esistono le matematiche non euclidee.»Soncini «Ma quella per cui tu non devi copulare con una donna per riprodurti non è una modifica tecnologica, è una società in cui tu conti sulla fortuna, la buona volontà, la generosità del fatto che ci sarà sempre qualcuno che donerà lo sperma. Il giorno in cui nessun uomo vuole donare lo sperma, e tutti gli uomini stanno con uomini e le donne con donne, l’umanità si estingue.»Siti «Credo che si possa arrivare allo sperma artificiale e alle banche degli ovuli…»Soncini «Nelle banche degli ovuli qualcuno ci deve mettere degli ovuli.»Siti «Però la fine dell’umano in senso tecnico potrebbe essere anche questo…»Soncini «Io tra l’altro benvengo la fine dell’umano… non mi pare così terribile…»Siti «Nella preoccupazione di non escludere i brutti ci sento come sottopelle la voglia di pensare al corpo come a una trappola… che tra l’altro recupererebbe all’indietro la vecchia cosa gnostica del corpo come prigione mobile.»Soncini «Dopodiché io non ho capito perché nessuno in tutti questi discorsi tenga mai presente che anche il cervello è un organo del corpo.»Siti «Anche il mio mito desiderante, quello che descrivo nella prefazione, è una costruzione mentale, frutto d’intelligenza… forse che l’intelligenza sia naturale o artificiale conta poco… la mia ossessione per un corpo che sia il risultato di una complessa serie di trasformazioni, non è che comincia ad assomigliare a quella cosa che adesso mi fa così paura quando la vedo, come dicevo, riproposta da questo post-human che esalta la mostruosità del cyborg e dei personaggi fantasy…? (lunga pausa) Uffa. Cioè, non è che sono stato così ossessionato dal corpo perché cercavo qualcosa che mi rimandasse dal corpo a un’icona che stava oltre ? Per questo parlo così tanto della sfera, perché la sfera è un’astrazione ? Adesso a me danno così tanto fastidio loro perché mi somigliano troppo?»Soncini «Beh, ma è sempre così: quello che detestiamo dice cose di noi, mica di ciò che detestiamo.»Siti «Ah, una delle ultime due domande era questa: secondo lei Ercole oggi dove si nasconderebbe ? Nel senso da dove potrebbe spuntar fuori… perché nelle palestre è troppo facile, sì, qualche volta sì, però lì nella confusione perde la sua grazia… e appena esce lo accusano di volgarità o peggio.»Soncini «Soprattutto nel posto dove meno te lo aspetti. Uno cent’anni fa avrebbe detto Bloomsbury o l’Algonquin, adesso non lo puoi più dire perché anche l’intellettuale si fa l’autoscatto nello specchio della palestra.»Siti «È solo nella mia testa che mi proietto questi Ercole immaginari? Forse sì, ormai. Adesso ci sono gli escort 2.0, molto diversi da quelli che io frequentavo vent’anni fa. Marcello era più un mantenuto, ma anche i veri escort che ho conosciuto all’epoca erano un po’ caserecci, li trovavi sugli annunci del Messaggero o su dei piccoli siti. Venivano a casa e gestivano la cosa in modo molto artigianale, ora ho l’impressione che si sia passati dall’artigianato all’industria, molti fanno un tour mondiale per cui passano da Milano – da Roma meno – poi Ginevra, Londra, New York, Miami…»Soncini «Cioè un puttan tour delle capitali?»Siti «Bangkok, Singapore… Questo il giro che fanno in un anno più o meno, e possono essere di origine australiana o greca o…»Soncini «E hanno clienti fissi?»Siti «Ne hanno qualcuno sicuro, per cui sanno che vanno in un posto e due o tre li trovano ad aspettarli, e in ogni caso avvisano sui loro account con mesi di anticipo: “sarò a Londra dal 2 maggio al 4 giugno"…»Soncini «Diciamo che, tra tutti gli indizi che abbiamo elencato di morte del desiderio, la pianificazione dell’erezione a mesi di distanza mi pare la più letale.»Siti «È come quando prenoti la Scala, più che il sesso ti godi lo spettacolo. Un’altra tappa è Dubai, dove le banche non fanno domande sui contanti. Programmano per quanti anni potranno esercitare prima di ritirarsi… non so perché una delle loro ambizioni è aprire dei bed and breakfast.»Soncini «Che tenerezza.»Siti «È proprio scattata una mutazione: possono guadagnare molti soldi senza fare sesso, perché Onlyfans gli garantisce una rendita notevole, chiedendo dei regali ai followers… poi c’è il muscle worship, l’adorazione del muscolo, i cui fedeli pagano anche parecchio e non chiedono di fare sesso, solo li baciano, li toccano, li fanno mettere in tutte le posizioni e basta così. Ercole si sperde in questo traffico, potrà incarnarsi una volta su mille.»Soncini «Un’ultima domanda: “ma lei è un vecchio porco?"«Siti «Certo. Non mi offende né vecchio né porco, quindi va benissimo. È curiosa questa cosa, me ne sto accorgendo oggi pomeriggio parlando con lei, che io per quello che riguarda il corpo maschile vivo in un mondo irreale, non solo di anabolizzanti, ma nel senso che non presto attenzione agli uomini veri, che incontro tutti i giorni.»Soncini «Gli impiegati di banca?»Siti «In generale, gli uomini che non sono detentori di un corpo mitico… è come se gli uomini comuni, quelli che girano per strada, non avessero un corpo… infatti agli amici spesso dico che nella scala ideale del mio desiderio prima ci stanno i bodybuilder, poi alcune donne, poi tutti gli altri uomini e tutte le altre donne. Cioè se io dovessi scegliere tra un tizio magretto e Monica Bellucci, sceglierei la seconda senza un attimo di esitazione… stiamo parlando di exempla ficta…»Soncini «Pamela Anderson vince su Timothée Chalamet.»Siti «Pamela Anderson è un filino troppo, ma Marisa Allasio è sicuramente meglio di Chalamet… lei non se la ricorda Marisa Allasio…»Soncini «Sì che me la ricordo, ma Chalamet proprio lo trovo totally unfuckable: signor Chalamet, se ci legge non se ne abbia troppo a male.»Post scriptum. Questa sera, sonnecchiando su un programma di wrestling del canale 204 di Sky, Aew Dynamite mentre facevo zapping, ho trovato la risposta a una domanda che ci eravamo fatti a un certo punto con Guia Soncini, cioè dove si nasconde oggi Ercole. Mi sono snebbiato gridando internamente «ecco, è lui», perché in una battle tra muscolosi standard, abbronzati e fintissimi, d’improvviso è comparso un wrestler che si faceva chiamare Pac – prima credo che avesse un altro nome di battaglia, Adrian Naville. Un wrestler inglese che brillava di un biancore molto diverso dagli altri lottatori e con gioia infinita ho capito che era un’incarnazione di Ercole, la tredicesima di questo libro. Ercole oggi sopravvive nel caso, nella improbabilità. Sia appunto facendo zapping televisivo, sia scrollando Instagram o Tik Tok, può rivelarsi – e qualche rarissima volta puoi incontrarlo dopo una svolta su una strada o in una piazza. Però devo avvisare, per onestà, che mentre nelle apparizioni online, nelle riproduzioni virtuali, provoca un’ustione passeggera, quelle poche volte che invece si manifesta nella vita reale può causare degli scompensi molto più grossi.