Il Messaggero, 16 marzo 2023
Biografia di Trotula de Ruggiero
«Sono altre quattro le città preminenti, Parigi nelle scienze, Salerno nelle medicine, Bologna nelle leggi, Orleans nelle arti attoriali, recita un aforisma del grande teologo domenicano Tommaso d’Aquino riportato su una lapide posta nell’antica via dei Mercanti, a Salerno. In quella località, collocata al centro del Mediterraneo e lungamente contesa da normanni e longobardi, era sorta prima dell’anno Mille una rinomata scuola medica, caratterizzata anche dalla presenza attiva di numerose donne, note con l’appellativo di Mulieres salernitanae».LA RACCOLTACosì si aprono le pagine dedicate a Trotula de Ruggiero, all’interno della bella raccolta Storie d’ingegno e di coraggio. Profili di donne che hanno fatto l’Italia, realizzata dal Senato della Repubblica con prefazione del presidente Ignazio La Russa, in occasione della recente Festa della donna. Si tratta di una galleria di figure femminili, a volte note e altre sconosciute, che amplia la prima versione del 2017. Trotula, donna medico celebre nel Medioevo e poi dimenticata, fa parte dei nuovi ritratti pubblicati.Suscita stupore scoprire che il Medioevo, considerato un susseguirsi di “secoli bui”, pulluli di figure straordinarie e fermenti di ogni specie. Del resto, lungi dall’essere un’epoca di transizione, la cosiddetta “età di mezzo” abbraccia un arco di tempo lunghissimo, dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente, nel 476 d.C., alla scoperta dell’America nel 1492. Al suo interno si distinguono l’Alto – prima del fatidico Mille – e il Basso Medioevo. Una distinzione troppo rigida: ognuna di queste due fasi contiene infatti molti periodi diversi. E se l’Alto Medioevo, cominciato con la caduta di Roma e le invasioni barbariche, e proseguito con la crisi politica, economica e sociale, ha alcune connotazioni più “oscurantiste”, non bisogna dimenticare la rinascita avvenuta intorno all’800 con Carlo Magno. E l’opera dei monaci e dei monasteri, che hanno salvato e tramandato la cultura classica. Dopo l’anno Mille, poi, le cose cambiano, mentre si delinea lo scontro fra papato e impero. L’Europa comincia una lenta rinascita, si ripopolano le città, nascono i Comuni – soprattutto in Italia -, la cultura, i commerci, i viaggi, le esplorazioni conoscono una grande ripresa. Iniziano le Crociate, mentre nella penisola le Repubbliche marinare, sorte prima del Mille, vivono una stagione straordinaria.IL CONTESTOÈ in questo contesto che nasce a Salerno Trotula – o Trota – de Ruggiero. Le informazioni su di lei non sono molte, c’è commistione fra realtà e leggenda: dovrebbe essere vissuta fra l’XI e il XII secolo e provenire dalla nobilissima famiglia de Ruggiero. Una famiglia di origini longobarde poi legatasi ai nuovi invasori, i normanni, e tanto ricca da aver offerto a Roberto “il Guiscardo” il denaro per costruire il Duomo di Salerno. La città, staccatasi dal principato di Benevento già nell’850, conosce allora un’epoca di splendore: divenuta la capitale di un autonomo principato, è un crocevia per tutto il Mediterraneo, riassume in sé molte culture diverse e ha grande influenza nell’Italia meridionale. Che la sua comunità scientifica sia molto attiva, lo dimostra la Scuola di medicina, dove si traducono dall’arabo e dal greco i testi: di essa fa parte proprio Trotula, prima “donna medico”, o “medichessa”. Sembra che sia stata allieva e poi “magistra” della Scuola – aperta appunto alle donne – e abbia sposato Giovanni Plateario, a sua volta medico. Dalla coppia nasceranno due figli, che faranno lo stesso mestiere.Trotula, poi citata da Geoffrey Chaucer, svolge la professione dedicandosi soprattutto alle donne. È insomma una ginecologa. Come è stato scritto, “cura e insegna, è sanatrix e magistra”. Molti sono i miglioramenti che apporta nell’ostetricia, in particolare nel parto, ma non trascura temi come l’infertilità. Conosce la lezione del greco Ippocrate e del latino Galeno, considera fondamentale l’igiene, raccomanda i bagni giornalieri e l’alimentazione sana, insiste sull’attività fisica, si dedica a quella che chiameremmo “prevenzione”.I TRATTATISi discute sui trattati che le vengono tradizionalmente ascritti e che secondo alcuni sarebbero Practica secundum Trotam, De mulierum passionibus ante, in et post partum ("Sulle malattie delle donne prima, durante e dopo il parto”, o Trotula maior) e De ornatu mulierum ("Sulla cosmetica delle donne”, o Trotula minor). Quest’ultimo è dedicato alla cosmesi: convinta che bellezza e buona salute siano speculari, Trotula dà suggerimenti su pomate, erbe, unguenti per il viso, il corpo, i denti e la capigliatura. In seguito, i testi verranno inseriti con nomi diversi nella Summa qui dicitur Trotula, “il Compendio”. Alcuni, però, ritengono che si tratti di scritti di studiosi diversi. Resta il fatto che la Summa si diffonde in tutta Europa, fornendo informazioni preziose sulla medicina femminile. È dunque probabile che sia opera di una donna, con cui le altre «si rivelavano più volentieri che non a un uomo». Secondo un anonimo autore, infatti, proprio da Trotula «i medici ignoranti traggono grande autorità e utili insegnamenti».