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 2023  marzo 16 Giovedì calendario

Una radio per ridere

Avete mai sentito Benigni che legge Topolino? Conoscete lo stilista Frankie Porello? E Gigio, lo Stornellatore Triste che scrive stornelli dove racconta di un bambino che finisce sotto un camion, «perché la vita è fatta anche di queste cose»? E l’APIG, l’associazione per la difesa dei gay il cui rappresentante ci tiene a precisare di essere etero? E Giuseppina Baratro, una vecchietta con una vita da vecchietta ma che scrive i testi di terrificanti canzoni Death Metal? E poi è vero che i comici italiani sono tutti politicamente corretti?
Per me gli italiani si dividono in due categorie: quelli che impazziscono per 610, e quelli che non conoscono 610, e impazziscono appena gli fai ascoltare 610. No, non è un codice segreto, né un numero di emergenza, ma la trasmissione radiofonica più strepitosa del mondo. Anche perché definirla trasmissione radiofonica è riduttivo. Va in onda su Rai Radio 2, due volte a settimana, mentre finoa pochi anni fa era addirittura quotidiana, e quest’anno compie vent’anni. Molti comici si sono formati lì, tra cui il bravissimo Valerio Lundini, che è anche uno degli autori (e deve molto a loro).
Ma il centro della trasmissione sono Lillo e Greg, ossia Claudio Gregori e Pasquale Petrolo, (che potete vedere al vivo nel nuovo spettacolo al Teatro Olimpico a Roma, Il mistero dell’assassino misterioso, dal 19 aprile al 14 maggio). Non c’è niente di vero in quello che sentite, sono gag perfino le pubblicità. Anche quelle editoriali, come «Corri in edicola!», per comprarti una rivista su come diventare dei veri cafoni, o per costruirti un castello, in ogni fasciolo c’è un mattone, dopo 20mila fascicoli avreste il vostro castello finito. 610 si sintonizza anche con varie radio (inventate), tra le più esilaranti Radio Coatta Classica, con DJ Spinetta (Greg) che in romanesco commenta con i radioascoltatori Bach, Beethoven, Mozart, coltissimi e coattissimi.
Anche le pubblicità sono finte, eppure incredibilmente verosimili, lette (e scritte) da Greg, vere e proprie truffe, e contestate da Lillo («scusa Greg, non ho capito l’offerta»). C’è Ermes del Monte Castagna, unico critico di «cinema di menare», che se non lo assecondi ti rompe i denti, e critica tutti i film dove non ci si picchia bene. Ci sono quiz (tutti i finti) come «E se ti dico di buttarti al fiume?», dove per esempio (ne cito uno a caso) viene fatta una domanda al concorrente (spesso Lillo) che viene depistato fino a fargli dire la risposta sbagliata. Tipo Greg legge la domanda: «Chi veramente ha elaborato la teoria della relatività?», il concorrente urla «lo so!» ma Greg «e se fosse una domanda trabocchetto?». «Cioè? Ora mi fai venire un dubbio». «Potrei dire che ha scritto la canzone Granada». «Oddio è. Claudio Villa?». «È la tua risposta?» «Sì». «Quindi Claudio Villa ha scritto la teoria della relatività?». «Sì». «La risposta è sbagliata, era Albert Einstein!». Il concorrente protesta: «Ma io lo sapevo, mi ha depistato lei!». «E se ti dico di buttarti al fiume?». Lillo ha una comicità spontanea, un talento naturale, Greg come comico è a livello dei grandi comici anglosassoni, non solo Ricky Gervais, Louis CK, ma anche dei surreali James Acaster e David Sloss. Inoltre si esibisce in concerti di Rockabilly, Elisabetta Sgarbi sta pensando di lanciarlo a Sanremo come ha fatto con gli Extraliscio (Amadeus, se leggi ascoltami).
Claudio Gregori, il vero intellettuale del duo, scrittore di pezzi geniali, contrapposto all’umorismo romanesco del simpaticissimo e paffutello Lillo (che nel frattempo ha ottenuto un enorme successo con Posaman, creazione fantastica con solo cinque pose da supereroe), sempre preso di mira dalle provocazioni geniali di Greg, è irresistibile. È di Greg l’Enciclopedia De Gambrinis, un’Enciclopedia di migliaia di volumi che possiede solo Greg, e questa cosa non convince Lillo, che alla fine del brano chiede «me la fai vedere? No, scusa ora non posso, devo rimetterla nella teca». Perché ogni volume ha una teca, ognuno essendo rilegato in modo particolare, tipo mortadella od orata, e va tenuto alla temperatura giusta. Greg la legge in diretta, unico possessore di questa enciclopedia che contiene tutto lo scibile umano.
Non posso non citarvene una voce (io fossi Mondadori, Einaudi, Rizzoli, Bompiani la pubblicherei davvero), quella dedicata a personaggi espunti dall’Eineide o dall’Odissea. Per esempio c’è il LILLAOCOONTE o LILLOCOONTE: «Bieco personaggio dell’Eneide, tagliato da Virgilio che lo considerò deprecabile e inutile per la sua opera, classificandolo con le sue stesse parole sicut stercus: come cacca. Era un maleodorante e ricco abitante di Ilio, chiamata poi Troia. Fu proprio Lillaocoonte ad imporre il nuovo nome quando, rifiutato da una sua cortigiana, volle che fosse evidente che razza di donne secondo lui vivessero in quella città. Deve le sue ricchezze al suo lavoro di viscido usuraio, attività osteggiata dai due figli e per questo Lillaocoonte li fece stritolare da due serpenti marini inviati da Poseidone, mentre egli improvvisava un balletto. Atena, mossa a compassione, li faceva resuscitare ogni anno e ogni anno il padre li faceva stritolare. Finché Lillaocoonte chiese a Poseidone di inviargli un terzo serpente marino per porre fine a questa reiterazione, ma il terzo serpente stritolò lui».
Ma anche GREGHEA o L’ECCELSO: «Meraviglioso personaggio della Mitologia Grega (la branca più bella e nobile della Mitologia Greca) e designato protagonista dell’Eneide. Virgilio lo sostituì con Enea quando, a poema ultimato, si rese conto di quanto la sua luce offuscasse tutti gli altri e che nessuno avrebbe seguito la trama nei punti in cui non sarebbe comparso. Greghea era un semidio, ma non si sa con esattezza di quale dio fosse figlio, poiché tutto l’olimpo se ne attribuiva la paternità. Comprendendo le ragioni di Virgilio, prima di essere sostituito, Greghea suggerì al proprio autore l’idea del Cavallo di Troia quale vincente espediente narrativo di imperitura memoria».
Il bello è che potete ascoltare anche puntate di vent’anni fa, come fossero di oggi, perché la vera comicità non scade. Ovviamente non manca la rubrica fissa del Grande Capo Estiquaatsi, grande Capo Indiano inventato da Greg che parla sempre in terza persona. Lo conoscete? Estiquaatsi pensa che voi essere persone molto informate. Non lo conoscete? Estiquaatsi pensa che non tutti possono conoscere tutto ma basta ascoltare 610 su Radio 2.