La Stampa, 16 marzo 2023
Domande e risposte sul crollo di Credit Suisse
l1Che legame c’è tra i due casi di questi giorni, il crac di Silicon Valley Bank e il crollo di Credit Suisse?
Il fallimento di inizio settimana della banca californiana, un istituto Usa di medie dimensioni specializzato nel segmento delle start up e poco connesso con gli istituti europei, ha sollevato preoccupazioni su possibili difficoltà del sistema bancario dopo l’accelerata sul rialzo dei tassi da parte delle Banche centrali, Fed e Bce in testa. Il timore è che Svb sia un primo scricchiolio di qualcosa di più grande: i buchi creati nei bilanci delle banche da tassi in salita con le minusvalenze nel portafoglio titoli, buchi che si realizzano però soltanto nel caso la banca sia costretta a vendere. Per ora la necessità di vendere, va detto, non c’è. Specie per quanto riguarda i grandi istituti europei e italiani. Il caso Credit Suisse potrebbe essere diverso proprio considerate le cattive condizioni in cui versa la banca, tra l’altro resa più fragile dalla fuga dei clienti già prima della pesante giornata di ieri e appesantita da una serie di scandali, costati in tre anni la testa di due amministratori delegati e di un presidente del Cda. In queste condizioni è risultata la più esposta alla tempesta nel momento in cui stanno venendo a galla possibili rischi accumulati nell’era dei tassi bassi o a zero.
l2I crolli di ieri sono stati pesantissimi. Milano però ha perso più di tutti gli altri listini. Qual è la ragione?
L’Ftse Mib di Piazza Affari è sbilanciato sul settore finanziario e dunque è indietreggiato sotto il peso dei colpi pesanti sulle banche. Ieri titoli come Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno chiuso con crolli del 7 e 9%. Va detto tuttavia che le banche erano salite molto nei primi mesi di quest’anno e più in generale da quando la Bce, nel luglio scorso, ha avviato la propria politica restrittiva sui tassi. Vuol dire che molti operatori potrebbero essere corsi a realizzare i guadagni.
l3Perché ieri i titoli bancari sono stati quelli più venduti?
L’incertezza riguarda il sistema bancario e una grande banca come Credit Suisse ha connessioni con tanti altri istituti. Il mercato si sta chiedendo che legami ci siano tra gli svizzeri e le altre banche.
l4Si rischia una nuova Lehman Brothers?
Credit Suisse è un istituto vigilato dalle regole di Basilea 3 e dunque sotto stretto controllo con livelli di liquidità di salvaguardia. Il contesto quindi è ben diverso dal 2008 tuttavia le tensioni ci sono e il contagio è già partito. Bisognerà vedere quanto è strutturale e quali decisioni saranno annunciate nei prossimi giorni, specie dalla Banca nazionale svizzera. Oggi sarà un’altra giornata clou per le attese sulla riunione della Bce: ogni parola di Christine Lagarde sarà attentamente pesata dai mercati.
l5Cosa rischiano i risparmiatori italiani?
I più esposti sono quelli che hanno in portafoglio azioni e che in questi giorni vedranno un calo del loro valore. La perdita tuttavia si realizza solo nel momento della vendita. In giornate di tensione gli esperti consigliano di stare fermi. Il rischio è di fare errori sull’onda dell’emotività. Discorso analogo vale per le obbligazioni che però hanno margini di oscillazioni molto contenuti e in ogni caso vengono rimborsate al 100% a scadenza naturale. Sono al sicuro i conti correnti: sono protetti fino a 100 mila euro dal Fondo Interbancario di tutela.