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 2023  marzo 15 Mercoledì calendario

La Wagner in Cirenaica c’è l’emergenza è la Tunisia

Dietro alle ultime dichiarazioni dei ministri Crosetto e Tajani sui flussi migratori, sulla Libia e sul ruolo della Brigata Wagner in quel quadrante dell’Africa del Nord, c’è un’informativa della nostra intelligence. Arrivata sul tavolo del governo pochi giorni fa. Gli 007 italiani hanno raccolto i numeri delle partenze di barconi e gommoni dalle coste africane, li hanno analizzati, e hanno incrociato i dati con quanto riferito, in via confidenziale, da diverse fonti libiche e tunisine. Repubblica ne conosce il contenuto. Vi sono riportate con evidenza tre circostanze.
La prima: la Tunisia, più della Libia, è il Paese da cui tuttora si parte di più. Il 60% degli sbarcati in Italia si è mosso dalle coste tunisine. Soltanto il 30, invece, dalla Cirenaica e dalla Tripolitania.
La seconda circostanza: i mercenari della Wagner controllano effettivamente i porti della Cirenaica da cui salpano i barchini, i russi lo consentono, ma le modalità con cui questo avviene è argomento di dibattito anche all’interno degli stessi Servizi.
La terza: i trafficanti libici hanno monitorato la presenza nel Mediterraneo delle navi delle Ong e l’hanno comunicata ai migranti come incentivo e (finta) garanzia che la traversata sarebbe stata breve e poco pericolosa.
Dunque, ripartiamo dalle parole di Crosetto. Il ministro della Difesa ha detto che «l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio è anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la Wagner sta attuando », venendo subito apostrofato da Evgeny Prigozhin, fondatore del gruppo dei mercenari al soldo di Putin, che lo ha insultato.
L’allerta dei Servizi sulle possibili influenze russe in Cirenaica sui flussi migratori non è una novità: ne ha dato conto Repubblica lo scorso luglio, suscitando la reazione scomposta di Matteo Salvini, che allora bollò la notizia come «una comica». Ora che la “comica” è stata rivelata pubblicamente da due ministri del governo di cui fa parte, il leader della Lega tace nell’imbarazzo. E tuttavia, porre l’accento sulla Wagner, quando ilproblema più impellente — come dimostrano i numeri del 2023 — è la Tunisia (in tutto sono 20 mila sbarchi dall’inizio dell’anno, tre volte di più rispetto al 2022 ma gestibili e lontani dall’“invasione” della narrazione salviniana), dimostra una volta di più la totale confusione in cui naviga il governo Meloni sul tema.
Vediamo i fatti. Quest’estate l’intelligence ha rilevato un aumento delle partenze dalla Cirenaica, dominata dal generale Haftar grazie anche al supporto degli uomini della Wagner (alcuni dicono che in Libia ce ne siano cinquemila) che presidiano quattro basi militari: Brak al Shati, Jufrah, Qardabiyah e Al-Khadim. Come detto, la questione è dibattuta. Ci sono infatti fonti libiche che hanno riferito ai nostri Servizi di interventi diretti dei militari russi presso i trafficanti affinché organizzino più viaggi, così da mettere pressione al nostro Paese e all’Europa.
Secondo altre fonti, invece, l’aumento delle partenze è causato solo indirettamente dalla Wagner, che per ordine di Prigozhin si starebbe disinteressando dell’aspetto sicurezza in quelle zone, lasciando campo libero a trafficanti e scafisti. Cosa che invece non avveniva prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Riassumendo: da mesi la Cirenaica è tornata a essere una terra di partenze verso le coste siciliane. Ma l’aumento non c’è stato certo in queste settimane come invece ha denunciato il ministro della Difesa. Lo dicono i numeri messi a disposizione dai Servizi.
Al momento dalla Libia arrivano poco più del 30% dei migranti. La metà di quelli che invece si imbarcano in Tunisia. Nello stesso periodo dello scorso anno i dati erano capovolti: 70% dalla Libia, 20 dalla Tunisia. Ecco perché gli analisti richiamano l’attenzione più su Tunisi che su Bengasi. E i motivi per cui lo fanno sono numerici, certo, ma anche politici. È spiegato infatti nella informativa che la situazione è tanto fuori controllo che i migranti partono da ogni angolo del Paese: da Kelibia o Hergla, a nord, si muovono in direzione della costa di Trapani o Agrigento. Mentre dalle coste della zona centro meridionale (Chebba, La louza, El Amra, Zarzis) partono i barchini che fanno rotta verso Lampedusa.