Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  marzo 14 Martedì calendario

Soldini naviga col sole

Giorgio Terruzzi
«Il mio mare, come il Pianeta:
così dobbiamo proteggerlo»

O cchi vispi da ragazzo curioso, calli sulle mani, il cuore infilato in una avventura di lungo corso. Nel curriculum di Giovanni Soldini c’è la conquista dei sette mari; la sagoma fantastica di Moby Dick; il blu intenso e poi malato degli oceani. Adesso, dopo aver vinto, con tanto di record, la Transatlantic Race a bordo del trimarano Maserati Multi 70 dotato di solo motore elettrico – nemmeno una goccia di petrolio sparata in acqua – firma un invito destinato a chiunque ami navigare, non importa con quale imbarcazione. Pannelli solari per restare sulla cresta dell’onda in maniera davvero sostenibile: «È una scelta quasi necessaria. Che comporta qualche compromesso. A cominciare da un presupposto: uso soltanto il vento e se manca, aspetto. Sto parlando di un modo nuovo di porsi rispetto al viaggio, con la consapevolezza che l’autonomia del tuo motore elettrico è ridotta e va salvaguardata. Soprattutto quando il sole splende per poche ore, in inverno, e quindi ricaricare le batterie chiede tempi più lunghi. Si tratta di imparare a gestire la risorsa utilizzabile. Mi spiego: quando sai che hai bisogno almeno del 50 per cento dell’energia disponibile per entrare in porto e fare le manovre usando il motore elettrico, è indispensabile non scendere sotto questo limite navigando, rinunciando all’utilizzo di alcuni strumenti – dal computer alla pompa dell’acqua per esempio – con un certo anticipo. In compenso, si può montare un generatore eolico di supporto per risparmiare nel caso di necessità».
Non si tratta semplicemente di adottare un atteggiamento più responsabile. Eliminare il motore a scoppio significa accumulare una quantità di esperienze nuove: «Gli strumenti di bordo consumano molto. In questo modo impari ad usarli parzialmente, in relazione alla navigazione. Scoprendo che magari sei abituato a tenere attivi a tempo pieno, inutilmente, una quantità di dispositivi. Passare all’elettrico comporta una vera rivoluzione culturale».