Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”, 12 marzo 2023
IL CRAC DI SILICON VALLEY BANK RISCHIA DI CONTAGIARE I MERCATI? – LA SETTIMANA SCORSA L’AGENZIA MOODY’S AVEVA CHIAMATO LA BANCA PER AVVERTIRLA CHE STAVA PER ABBASSARE IL SUO RATING, A CAUSA DELLA PERDITA DI VALORE DEI TITOLI IN PORTAFOGLIO E L’AUMENTO DEI PRELIEVI DA PARTE DELLE START UP BISOGNOSE DI LIQUIDITA’ - IL CEO GREG BECKER ERA CORSO A NEW YORK PER INCONTRARE I CONSIGLIERI A GOLDMAN SACHS E DEFINIRE UN PIANO DI SALVATAGGIO CHE PERÒ NON È STATO GESTITO BENE: SI È SPARSA LA VOCE DEL BUCO, LE COMPAGNIE DI VENTURE CAPITAL HANNO CONSIGLIATO AI CLIENTI DI RITIRARE I FONDI E SOLO GIOVEDÌ LA BANCA HA DOVUTO FRONTEGGIARE RICHIESTE PER 42 MILIARDI… -
Caso isolato, o punta di un iceberg che minaccia di affondare l’economia globale? È la domanda che rovina il weekend di tutti gli operatori, in attesa di vedere se domani alla riapertura dei mercati il contagio per la chiusura della Silicon Valley Bank si diffonderà ad altri istituti e altri continenti. Al momento la risposta prevalente è che le caratteristiche specifiche di Svb dovrebbero farne un caso isolato tra le banche, ma questo non esclude altri fallimenti o problemi simili in vari settori.
[…] Prima del Covid, alla fine del 2019, i depositi presso la Svb erano triplicati, da 62 a 189 miliardi di dollari, grazie all’esplosione delle start up tecnologiche. La banca aveva investito larga parte di questi fondi in obbligazioni del Tesoro, che fruttavano in media l’1,79%.
Quando nel marzo scorso la Federal Reserve aveva iniziato ad alzare i tassi per frenare l’inflazione, aveva provocato due effetti molto negativi: primo, il valore dei bond nel portafoglio di Svb era sceso, creando significative perdite sulla carta; secondo, le compagnie tecnologiche e le start up che costituivano il grosso della sua clientela si erano trovate in difficoltà, iniziando i prelievi.
La settimana scorsa l’agenzia Moody’s aveva chiamato la banca per avvertirla che stava per abbassare il suo rating, a causa di questi problemi. Il ceo Greg Becker era corso a New York per incontrare i consiglieri a Goldman Sachs e definire un piano di salvataggio. La soluzione individuata prevedeva la vendita di obbligazioni per circa 21 miliardi di dollari, da reinvestire subito in bond che grazie all’aumento del costo del denaro fruttavano oltre il 4%.
Questa operazione avrebbe generato una perdita di 1,8 miliardi, che doveva essere ripianata emettendo nuove azioni per 2,25 miliardi, con la compagnia di private equity General Atlantic già impegnata a comprarne 500 milioni. Il salvataggio però non è stato gestito bene, si è sparsa la voce del buco, le compagnie di venture capital hanno consigliato ai clienti di ritirare i fondi e solo giovedì la banca ha dovuto fronteggiare richieste per 42 miliardi.
[…] le condizioni esterne che hanno contribuito a crearlo valgono per tanti altri settori e perciò alimentano le preoccupazioni. […] Trump aveva alleggerito le regole di sicurezza imposte alle banche dopo la crisi del 2008, in particolare per quelle regionali o con asset sotto i 700 miliardi. Questo ha creato le condizioni per un potenziale comportamento irresponsabile […] la Fed sta mettendo sotto pressione molti settori.
[…] Il terzo problema è cosa fare con ciò che resta di Svb. La Federal Deposit Insurance Corporation che ne ha preso il controllo cerca acquirenti, ma non manca chi chiede al governo Usa di gestire il salvataggio […]. Il quarto problema sono le reazioni negative già in corso a livello globale, con la Bank of England che chiede lo stato di insolvenza per Svb Uk, o l’India che teme per gli investimenti nelle sue imprese come Flipkart, Ola, Zomato, o start up tipo Bluestone e PayTM. Per non parlare poi delle pressioni sulle criptovalute […]