la Repubblica, 12 marzo 2023
A Loretta Goggi basta la voce per fare lo show
Dovendo immaginare un ricordo che può sbucare tra molto tempo sulla partenza in tv diBenedetta primavera ci sono buone probabilità che sia: ah sì, quella sera con Loretta Goggi a condurre in tv e quindi si è ascoltata una dizione perfetta e una voce come non ne fanno più. Il resto chissà: va da sé che la mossa controproducente di annunciare – e anche far pesare un po’ – il ritorno del Varietà in tv ha provocato danni. A quel punto chiunque si è fatto aspettative e soprattutto ognuno le aveva diverse dall’altro. Per cui alla fine – reduci per esempio su Canale 5 dall’analogo Michelle impossibilecon Hunziker – protagonisti, autori, produzione e tutti quanti hanno riempito le oltre due ore nette con un mix di prevedibile o dinaturale, puntando sull’effetto-affetto nei confronti della protagonista. Che è stata quasi commovente, di suo, adattandosi a tutto, accogliendo certi passaggi con un non so che di rassegnato e rimettendo in circolo il vecchio imperativo dello show da tenere su in ogni modo, come se si stesse sempre porgendo il numero migliore del mondo. L’impressione è che un varietà più svelto, con Luca&Paolo maggiormente liberi di agire e meno celebrazioni sarebbe stato accolto con maggiore bontà d’animo. Così come certe alchimie autorali vanno ridimensionate: mettere in mezzo i fuoriclasse, Marco Giallini, Luca e Paolo, la stessa Goggi nel lunghissimo sketch dedicato al politicamente corretto – la cosa più meccanica escontata – è appunto, al massimo, un esercizio di maniera: e viene il dubbio che nessuno sia riuscito a resistere alla tentazione epocale di cambiare il titolo allaFreccia nera(che diventa molto scura) e tutti se ne stiano vantando al bar con gli amici. Pazienza, manca e mancherà sempre la controprova – dove sarebbe, di questi tempi, un varietà riuscito e clamoroso in prima serata? – meglio accontentarsi, tra momenti di show nemmeno numerosi e le troppe parole in chiave talk: ma la dizione perfetta ce l’ha solo Loretta.