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 2023  marzo 12 Domenica calendario

STIAMO ALLA FRUTTA - NEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO SCOMPARSI OLTRE 100 MILA DI ETTARI SUPERFICIE COLTIVATA A FRUTTA E 100 MILIONI DI PIANTE A CAUSA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO – UN MIX “LETALE” TRA SICCITÀ, GRANDINATE PESANTI, MA ANCHE INSETTI E LA CONCORRENZA ESTERA – LA SITUAZIONE CON LE ARANCE, PESCHE, PERE E UVA – COLDIRETTI: “LA CONTRAZIONE È PREOCCUPANTE: ALLA MINORE DISPONIBILITÀ DI PRODOTTO E' SEGUITO UN MINORE CONSUMO DI FRUTTA E ORTAGGI, ANCHE A CAUSA DELLA CRISI ECONOMICA…” -

[…] in 15 anni sono scomparsi oltre 100 mila ettari di superficie coltivata a frutta e 100 milioni di piante di frutta fresca. Un danno per il comparto, con effetti drammatici anche su consumi e paesaggio, con una crescente desertificazione dei territori.

Numeri ufficializzati da Coldiretti che parla di «strage» […]. La situazione peggiore si registra su arance, con 16,4 milioni di alberi abbattuti, pesche e pere dove il segno meno tocca rispettivamente 20 e 13,8 milioni e sull'uva dove sono scomparse 30,4 milioni di viti. In controtendenza, cedro e bergamotto. Le cause sono soprattutto nel cambiamento climatico e negli insetti alieni, spesso conseguenza del surriscaldamento. […]

commenta Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti - […] le perdite sono davvero pesanti. Il consumo pro capite è al livello minimo consigliato dall'Oms. La contrazione è preoccupante: sembra che alla minore disponibilità di prodotto nazionale, sia seguito un minore consumo di frutta e ortaggi, anche a causa della crisi economica».

Michele Graziani, perito agrario 29enne, lavora nell'azienda di famiglia in provincia di Ravenna. Sino a un po' di tempo fa, coltivava frutta da consumare, adesso da trasformare. E così le sue pesche si utilizzano per i succhi. […] Da queste parti, negli ultimi 20 anni, gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con la concorrenza estera e l'arrivo della cimice asiatica che ha compromesso i raccolti. […]

Anche Mattia Quaglia ha fatto una scelta in controtendenza rispetto alla storia di Verzuolo, nel Cuneese, tra le prime in Italia - già negli anni '70 - a piantare kiwi. Dopo vari tentativi, ha detto basta. Come lui, tanti altri. «Per la zona è stato un cambio epocale: tra batteriosi e moria radicale, sono stati estirpati centinaia di ettari». Neppure il tentativo di coprire le piante con le reti ha funzionato. Le grandinate creano una miriade di ferite ed è lì che il batterio si insinua. 

Così, nella sua azienda, ora produce quasi soltanto melo. In Puglia Masseria Fruttirossi è il principale produttore italiano di melograno con 350 ettari, mentre altri 40 sono dedicati all'avocado. Dario De Lisi, racconta che, «per contrastare la grandine, vengono utilizzate particolari reti, mentre per le gelate si impiegano enormi ventilatori». […]

L'agricoltura è sempre più tecnologica. Eppure non basta. «Ormai non facciamo più nulla se prima non consultiamo il meteo» dice Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp. […]