Corriere della Sera, 12 marzo 2023
La potenza della Cina
Eravamo da molto tempo abituati a una politica internazionale in cui i maggiori protagonisti erano l’Europa, le Americhe, il Medio Oriente e occasionalmente l’Africa post-coloniale. Siamo ormai da qualche anno, sempre più frequentemente, in un mondo in cui la Repubblica popolare cinese (il maggiore Stato comunista del pianeta) è sempre più una protagonista. Le sue relazioni con l’Italia risalgono all’ottobre 1955 quando Pietro Nenni ( allora segretario generale del Partito socialista italiano) si recò in visita a Pechino e fu ricevuto da Mao Zedong. Prontamente convinto che l’Italia non potesse ignorare l’esistenza di quell’enorme Paese, Nenni persuase Giuseppe Saragat, allora ministro degli Esteri, ad aprire con la Cina una trattativa che si concluse con lo stabilimento di rapporti economici e, successivamente (nel 1970), diplomatici. Dunque nel 1964, il Consiglio cinese per la Promozione del Commercio Internazionale e l’Ice, l’Istituto nazionale per il commercio estero, siglarono un accordo con cui stabilirono nelle relative capitali un ufficio di rappresentanza.
Da qualche tempo ormai, il presidente e segretario generale del Partito comunista, Xi Jinping, sta consolidando il suo potere. La flotta mercantile della Cina è la più grande del mondo. Le sue relazioni economiche con il resto del pianeta sono andate progressivamente aumentando. La sua diplomazia è scrupolosamente informata di ciò che accade nel mondo e non è meno «intelligente» di quelle euro-atlantiche. Un caso recente particolarmente interessante è quello di un pallone cinese che navigava nei cieli degli Stati Uniti. È stato poi abbattuto dalla contraerea americana risultando pieno di una ricca strumentazione ottica che dimostrava quanto il Paese fosse scientificamente avanzato. Ma la modernità non le basta. Da qualche mese la Cina è diventata ideologicamente aggressiva. In un documento diffuso dalla sua propaganda, gli Stati Uniti sono descritti come «l’impero degli hackers» ( i pirati che si appropriano spregiudicata-mente di ciò che appartiene digitalmente ad altri), il ministro degli Esteri della Repubblica popolare cinese ha pubblicato un testo intitolato «L’egemonia degli Usa», in cui vengono denunciate le pratiche di «sopraffazione» degli americani in campo militare, economico e tecnologico. In questi testi si legge anche che l’America spadroneggia, saccheggia, sfrutta e fa un uso arbitrario della sua forza. Non si ammette tuttavia che anche la Cina ha avuto per molto tempo ambizioni imperiali, che la sua flotta militare è fra le più importanti del mondo e che il suo esercito è fra i più addestrati. La Repubblica popolare è ormai una grande potenza ed è, con buona pace delle altre potenze, il maggiore interlocutore degli Stati Uniti nel mondo.