il Fatto Quotidiano, 9 marzo 2023
Insulti a Carfagna, Sgarbi in fuga
Lui alla fine ha mandato la giustifica salvando capre e cavoli, insomma i suoi colleghi di centrodestra pronti a graziarlo per gli insulti feroci a Mara Carfagna proprio nel giorno delle celebrazioni dell’8 marzo: Vittorio Sgarbi ieri mattina ha preferito presenziare al decennale della Fondazione Ferrovie dello Stato, anziché sfilare di fronte alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio dove era atteso perché fornisse la sua versione dei fatti. Che poi sarebbero le contumelie profferite via social nel 2020 all’indirizzo dell’allora vicepresidente della Camera che ha denunciato Sgarbi chiedendogli i danni, 30 mila euro a ristoro del suo onore e della sua reputazione: il 14 marzo riprenderà a Roma il procedimento a suo carico per diffamazione e per questo la Giunta aveva urgenza di sentirlo onde decidere se persino quel suo turpiloquio merita lo scudo dell’immunità che vale la salvezza in tribunale per gli inquilini (o, come in questo caso, gli ex inquilini) di Palazzo. Ma all’ultimo, il nostro ha dato buca invocando il “legittimo impedimento” ferroviario che evita una figuraccia alla Camera nel giorno della Festa della donna.Di cosa è infatti accusato il sottosegretario alla Cultura? Di aver dato in escandescenze per la sua espulsione dall’aula, causa violazione dell’obbligo di mascherina, nei giorni in cui il virus imperversava e creava panico anche in Parlamento. Carfagna l’aveva bacchettato ché quella mascherina Sgarbi ce l’aveva, ma tanto per sport: a voler essere buoni, la teneva lascamente appesa agli occhiali ignorando i richiami e anzi proprio strepitando. Di lì il cartellino rosso che aveva mandato ulteriormente il sangue agli occhi a Sgarbi: aveva quindi postato tre video in cui aveva messo allo spiedo l’antica sua sodale berlusconiana, nominandola “cretina”, “capra”, “essere inutile” e chi ne ha più ne metta. “Questi quattro balordi mi hanno cacciato dal Parlamento per 15 giorni. La politica della Carfagna è fatta di (…) quattro mentecatti che non capiscono un cazzo come lei. Ma vaffanculo la Carfagna, la Scarpagna, la Scapogna, la Sorcagna. Mi fa schifo, mi fa orrore. Sorcagna di merda” aveva detto in particolare nel video dell’8 settembre 2020. Per poi tornare alla carica il giorno dopo con un altro video per aggiungere un’ulteriore perla. Eccola: “Carfagna (…), quella poveretta in Parlamento solo per essere stata in ginocchio davanti a Berlusconi”.