ItaliaOggi, 8 marzo 2023
Niente limiti di velocità sulle autostrade tedesche
La Germania divisa per salvare uno degli ultimi simboli di libertà, le autostrade senza limiti, e gratuite, le uniche rimaste in Europa. È un mito, e in gran parte ormai falso, ma non importa. Per salvare il clima e il pianeta, gli ecologisti dimostrano che andando piano si risparmiano milioni di tonnellate di C02, i liberali dell’Fdp contestano i calcoli, la riduzione sarebbe modesta, e servirebbe a poco. Secondo un sondaggio, la maggioranza dei tedeschi, intorno al 70%, ama l’auto, e dubita che si possa entro pochi anni guidare tutti una vettura elettrica.
Sulle autostrade in Germania potreste andare anche a 300 all’ora, se guidate una Ferrari o una Porsche. In teoria. Non c’è limite, ma lunghi tratti sono a velocità controllata. Tra Berlino e Francoforte, poco più di 500 chilometri, come da Milano a Roma, i tratti liberi arrivano a una novantina di chilometri. Poi incontri limiti a 120, 100 o 80, a seconda dei tratti. E ovunque ci sono i radar, non solo i cartelli, fino a 20 chilometri oltre il limite rischi qualche punto sulla patente, se esageri come minimo la perdi per un mese. E si esagera con la prudenza: su un tratto a quattro corsie improvvisamente il limite scende a 120 e poi a 100. Gli automobilisti, sorpresi, frenano di colpo. Perché mai? Si passa sotto un cavalcavia, lungo una trentina di metri, appena un paio di secondi di penombra.
Ma alla velocità senza limiti i tedeschi non rinunciano, e la difendono le case automobilistiche che vendono bolidi che potranno raggiungere le loro prestazioni molto di rado.
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Secondo i calcoli dell’Umweltbundesamt (Uba), l’ente federale per l’ambiente, se si imponesse un limite sulle autostrade a 120, si potrebbero risparmiare almeno 7 milioni di tonnellate all’anno di CO2. I dati vengono contestati dal ministro dei trasporti, il liberale Volker Wissing. I controlli dell’Uba risalgono al 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. I tedeschi usavano di più l’auto, anche perché la benzina costava meno di 1,20 euro, e oggi è sui 2 euro. Inoltre, aggiungono, il risparmio è ipotetico, perché quelli dell’Uba prevedono che gli automobilisti invece di scegliere le Autobahnen si sposterebbero sulle strade provinciali, dove il limite è tra gli 80 e i 100 chilometri, tranne ovviamente negli attraversamenti di paesi e di città. È una previsione tutta da verificare per il ministero dei trasporti, secondo cui il risparmio sarebbe intorno a un milione di tonnellate. Ne vale la pena? Anche 7 milioni sarebbero una quantità modesta. È probabile che il risparmio ottenuto sarebbe intorno alla metà delle diverse previsioni, tra i 2 e i 4 milioni.
Secondo il leader dell’Fdp, il ministro delle finanze Christian Lindner, introdurre il limite sarebbe solo un provvedimento antiliberale, un monito contro l’uso dell’auto a benzina o gasolio. Si dovrebbero usare le auto elettriche, ma per il 66% degli automobilisti sono adatte solo ai tratti in città, e appena il 13% è convinto che possano coprire lunghi percorsi in autostrada. Si perderebbero ore per la ricarica nelle stazioni di servizio.
Inoltre costano sempre troppo, e i tedeschi si preoccupano dello smaltimento delle batterie, che sono inquinanti. L’ultimo anno in Germania le auto elettriche sono aumentate del 3%. Un fallimento rispetto alle previsioni.
Il calcolo dell’Uba non tiene conto del reale stato delle Autobahnen. I cantieri aperti sono centinaia, lunghi anche una ventina di chilometri, e si viaggia con un limite a 60. Le autostrade sono percorse ogni giorno da migliaia di autotreni che obbligano le auto a ridurre la velocità. E non è vero che siano pericolose: l’anno scorso i morti sulle autostrade sono stati 318, uno in più rispetto al 2021.
In totale le vittime della strada sono state 2.782, 200 in più, il 9% rispetto all’anno precedente, ma il traffico era limitato a causa del Covid. L’aumento più alto riguarda i ciclisti, con il 14%, e i pedoni, con l’11. In Europa le vittime per il traffico si aggirano intorno a 21 mila, e il record è della Francia con 2.900, in Italia siamo a 2.800.