ItaliaOggi, 8 marzo 2023
Periscopio
Non abbiamo passato l’inverno al gelo. Il gas oggi costa meno di prima della guerra. [...] Dovremmo imparare qualcosa dall’Apocalisse che non è mai avvenuta. Federico Rampini, Corsera.
I russi faticano a Bakhmut. Avanzano passo passo [...] mentre subiscono una dura batosta a Melitopol, più a Sud. Una situazione di stallo che li esaspera e li porta a gesti estremi e criminali. Come l’esecuzione di prigionieri inermi. L’orrore è emerso da un video, messo in linea dagli stessi soldati dello Zar. Nelle immagini strazianti si vede un prigioniero di guerra ucraino disarmato che viene giustiziato dalle forze russe semplicemente per aver detto «Gloria all’Ucraina». [...] Alla vittima viene concesso di fumare un’ultima sigaretta, poi l’esecuzione. Francesco Semprini, La Stampa.
Se ci ritiriamo da Bakhmut, Kiev vince la guerra. Yevgeny Prigozhin, open.online.
Wagner sta diventando sempre di più un brand politico e non solo militare. I suoi uomini vanno a fare lezioni nelle scuole, Prigozhin è corteggiato da politici e giornalisti, e nei negozi online va a ruba il merchandising della Wagner, dalle tazze alle magliette e ai simboli delle sue brigate. [...] Prigozhin si sporca le mani, dice parolacce e si propone come «uomo d’onore», forte dei suoi trascorsi criminali che lo rendono più credibile agli occhi dei suoi mercenari rispetto al presidente, che spesso si atteggia a «duro», ma in fondo si è laureato in legge all’università di Pietroburgo. Anna Zafesova, La Stampa.
Grande manifestazione antifascista a Firenze convocata per condannare l’aggressione violenta e vigliacca d’una banda di giovani teppisti [...] contro giovani ragazzi inermi [cui si voleva negare la libertà a manganellate. [...] La bella manifestazione fiorentina ha chiesto poi lo stop all’invio d’armi funzionali all’altrimenti disarmato diritto della giovane Ucraina di difendersi contro le manganellate esplosive del giovane teppismo putinista. Così si è rimasti un po’ perplessi. Era antifascismo fluid? Andrea’s Version, il Foglio.
In sintesi, ecco il mio pensiero: se l’Italia smette d’inviare armi, Biden sarà spaventato dalla rottura nel fronte Nato in Europa e dovrà prendere una decisione: o prosegue con la linea intransigente senza l’Italia, col rischio che Berlino segua Roma, oppure deve moderare il suo impeto antirusso. Alessandro Orsini, il Fatto.
Il 5 maggio [...] Rai News ha organizzato una festicciola. «Mosca, fiori e tanta nostalgia per i 70 anni dalla morte di Stalin», è il titolo di un servizio nel quale si celebra Stalin, pudicamente definito «figura controversa», mentre viene addirittura celebrata la sua opera in Ucraina: «Fece della lotta al nazionalismo ucraino uno degli scopi principali». Applicando questi parametri si potrebbe dire che Bokassa, in fondo, aveva abitudini alimentari «controverse» e che Mengele faceva medicina «discutibile». Maurizio Crippa, il Foglio.
C’è chi è portato a essere più del partito di Caino e chi più del partito di Abele. Normalmente quelli di Caino prevalgono. Giulio Andreotti (Bellizzi e Vian, L’Osservatore romano, 2009).
[Gerusalemme]. Presidente, si riconosce nelle parole di Gianfranco Fini, che vent’anni fa qui al Muro del pianto disse «il fascismo è il male assoluto»? La Russa si ferma di scatto e gela gli inviati: «Non rispondo. Ho finito di fare dichiarazioni, non siamo in Italia che uno mi insegue col microfono». Monica Guerzoni, Corsera.
Elly Schlein, ragion per cui non è la nostra cup of tea, non vuole i termovalorizzatori, non usa parole nette sui rigassificatori, non ha fiducia negli imprenditori, non ha idee chiare sulla creazione del lavoro, non ha un’agenda economica competitiva, non ha idee forti sulla crescita, non smette di considerare tutto ciò che ha fatto il Pd nel passato come qualcosa di destra, non ha dimestichezza col garantismo, non intende combattere la povertà senza combattere la ricchezza, non sembra avere altre chiavi se non quella dell’antifascismo per dare centralità alla sua opposizione, ma nonostante tutto questo [si può essere] irresponsabilmente ottimisti anche su Elly Schlein. Claudio Cerasa, il Foglio.
L’ottimismo, com’è noto, è una mania degli agonizzanti. E.M. Cioran, Confessioni e anatemi.
Schlein [ha un programma che] ruota intorno alla parola «redistribuzione». Il tutto nella classica tradizione della sinistra «tassa e spendi», che ha sempre colpito con più imposte i ceti produttivi e le imprese, avversari da punire, al fine di disporre di più spesa pubblica come leva elettorale. Il tutto mascherato con una furbata mediatica copiata dalla cultura arcobaleno Usa: la difesa dei diritti sessuali. Tino Oldani, ItaliaOggi.
Elly Schlein: «Dimme na cosa che hai fatto te de sinistra». Giuseppe Conte: «Na vorta me so magnato ’n bambino». Osho, il Tempo.
Conte ha chiuso l’Italia al momento giusto. Sia fatto senatore a vita. Giuliano Ferrara, ilfoglio.it.
Stimato uomo di scienza, Andrea Crisanti [...] è il perito della procura di Bergamo nell’inchiesta sulla mancata zona rossa in Valseriana e le vittime del Covid. [...] Per sua fortuna Crisanti non aveva ruoli decisionali quando (novembre 2020) espresse i suoi dubbi sul vaccino: [...] sosteneva fossero state aggirate alcune procedure di controllo. Dovette intervenire Franco Locatelli, del Cts, per rassicurare che no, le procedure non erano state aggirate, e invitare Crisanti a minore spericolatezza. Per chi non lo sapesse: fra gli indagati di Bergamo, con supporto della perizia di Crisanti, c’è anche Locatelli. Mattia Feltri, La Stampa.
Riforma del Reddito: una rapina ai poveri. Titolo del Fatto.
Reintrodotta la povertà. Dal web.
Il denaro non è tutto. Ma è già qualcosa. Roberto Gervaso.