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 2023  marzo 07 Martedì calendario

Periscopio

Il progresso e la catastrofe sono il diritto e il rovescio della stessa medaglia. Hannah Arendt.


«Il nostro nemico è qui. Mentono quando dicono che il nemico è l’America»: questi gli slogan delle proteste di domenica a Teheran. Genitori e studenti sono scesi in piazza per denunciare gli avvelenamenti sempre più frequenti nelle scuole femminili di tutto l’Iran. Secondo gli attivisti del gruppo 1500tasvir in un solo giorno sono state colpite 40 scuole in 20 città di diverse provincie. [È] l’ennesima mossa brutale messa in atto da ambienti governativi per punire le giovanissime che da mesi scendono in piazza. repubblica.it


Lo shock del 24 febbraio 2022, io l’avevo provato già l’8 agosto 2008. All’epoca l’esercito russo era entrato in Georgia. Su un monastero nel paesino di Nikozi, dove avevo soggiornato alcune settimane prima dell’invasione, erano state sganciate 40 bombe. Decine di villaggi vennero distrutti, le case degli abitanti bruciate o spianate dai bulldozer. Gruppi di sciacalli armati giravano per le strade, picchiavano a morte gli anziani rimasti in casa, caricavano sulle macchine la loro roba e la portavano via (proprio come a Buca e Irpin’ nel 2022). Le truppe poi lasciarono la Georgia, ma soltanto dopo che i confini erano stati spostati di decine di chilometri. Dima Strocev, poetessa bielorussa (HuffPost).




Mosca, che non riesce a vincere in Ucraina, investe risorse nel Sahel per trasformare l’Africa in una nuova trincea della competizione contro l’Occidente nello scacchiere cruciale del Mediterraneo allargato. repubblica.it


Con i figli e la moglie, la storica dell’arte Olga Alter, il critico d’arte Arseniy Petrov è arrivato fortunosamente a Venezia. Durante una delle prime manifestazioni contro la guerra i suoi tre figli di 7, 9 e 11 anni avevano portato disegni all’ambasciata ucraina di Mosca: anche se bambini erano stati arrestati, separati dalla madre e detenuti per ore. [...] «Anna Achmatova, Andrey Tarcovsky: coesistevano con la Russia sovietica. Noi siamo dovuti scappare». Irene Soave, Corriere della Sera.


Nato e Stati Uniti agiscono come una specie d’entità unica: l’Alleanza atlantica è lo splendido strumento che gli Stati Uniti usano per perpetuare la propria potenza. [...] Sarei stato contento se la Nato fosse stata sciolta alla fine della guerra fredda. [Inoltre] bisogna prendere atto che Russia e Ucraina sono due Stati palpitanti. [Palpitanti?]. Sergio Romano (Antonio Di Francesco, La Verità).




Riotta, Panebianco, Parsi & C. – Crosetto arruola gli atlantisti per farci amare armi e guerra. Titolo del Fatto quotidiano 1.


Elly resta pro armi. Titolo del Fatto quotidiano 2.


La violenza toglie di mezzo l’avversario definitivamente. […] Il sistema ha due vantaggi: l’avversario non può riprendere le ostilità in altra occasione e il suo destino distoglie gli altri dal seguire il suo esempio. Inoltre l’uccisione del nemico soddisfa un’inclinazione pulsionale. Sigmund Freud (cit. in «Perché l’uomo fa la guerra», sempre il Fatto quotidiano, dove la violenza è addebitata a Zelensky, Crosetto e Schlein, mica a Putin, che non voleva la guerra).


Nuova Delhi, conferenza Raisina Dialogue. In un video diventato virale si vede il ministro degli Esteri Sergey Lavrov attribuire la responsabilità del conflitto in Ucraina all’Occidente, che «l’ha iniziata e sta usando gli ucraini contro di noi». Prima che Lavrov finisca di parlare, la platea scoppia in una fragorosa risata. ilmessaggero.it.


E lui? Lavrov, che con l’espressione grave disse che occorre «denazificare» l’Ucraina dell’ebreo Volodymyr Zelensky perché in fondo anche Hitler era ebreo, Lavrov si ferma per pochi istanti. Livido. Sbigottito. Consapevole che sta finendo l’epoca della menzogna impunita. Un’espressione di sgomento come quella che stravolse il volto del dittatore rumeno Nicolae Ceausescu fischiato in piazza a Bucarest. Pierluigi Battista, HuffPost.


Trump, in testa ai sondaggi alla convention dei conservatori, si lancia in promesse futuristiche: auto volanti e baby bonus. Arriva anche l’endorsement di Bolsonaro. Tag24.


Due orecchini, la statuetta d’oro d’un cavallino, un anello, un orologio e un collier erano stati sequestrati alla frontiera a Jair Bolsonaro e signora. Valore: 16,5 milioni di reais, circa 3 milioni di euro. Bolsonaro protestò che erano un regalo della famiglia reale saudita a sua moglie. Un breve accertamento dei ministeri competenti e l’intervento della segreteria della Presidenza hanno stabilito che il set di gioielli e preziosi appartiene allo Stato brasiliano. Dagospia.


Dalla destra al governo, da cariche di partito e istituzionali e dal loro tronfio coro mediatico, ancora oggi, che governano il Paese, a ogni episodio di violenza neofascista si risponde con un trito e triste «e allora le foibe?» e «l’anticomunismo?» e «i giovani di destra picchiati?». Elio Vito, HuffPost.


Una città nel caos, due poliziotti malmenati, 5 anarchici fermati e 140 identificati, vetrine spaccate, auto danneggiate, bastoni e bombe carta [devono valere] molto meno d’una rissa scatenata fuori da un liceo fiorentino da alcuni giovani militanti di destra. Altrimenti non si spiega l’imbarazzante silenzio della sinistra e della stampa progressista sugli scontri di sabato a Torino. Francesco Maria Del Vigo, il Giornale.


Le foto di Firenze segnano un passaggio di consegne di Giuseppe Conte a Elly Schlein, l’inizio di una collaborazione tra i due o il cedimento definitivo del Partito democratico al Movimento 5 stelle? Mario Lavia, Linkiesta.


Sabato, a Firenze, hanno marciato tutte le diverse componenti del mondo progressista di osservanza demo-populista, ma non c’erano bandiere della resistenza di Kiev, il vero [e solo] simbolo dell’antifascismo europeo. Linkiesta.


Il radical-chic è un fascista che si maschera da antifascista per sembrare progressista. Roberto Gervaso.