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 2023  marzo 06 Lunedì calendario

COSA C'È DIETRO IL BUSINESS DEGLI SCAFISTI CHE ORGANIZZANO I VIAGGI DEI MIGRANTI VERSO L'ITALIA? - LO STUDIO DI UNA SOCIETÀ ISRAELIANA DI INTELLIGENCE, “WIP”, MOSTRA COME I "MERCANTI DI UOMINI" PUBBLICIZZINO LIBERAMENTE E ORGANIZZINO INDISTURBATI LE TRAVERSATE VIA MARE E VIA TERRA (ATTRAVERSO LA ROTTA BALCANICA) VERSO IL NOSTRO PAESE – L’ALLARME: TRA UDINE E TRIESTE C’È UNA RETE DI TERRORISTI JIHADISTI, CHE SI ORGANIZZA SUI SOCIAL E PIANIFICA ATTENTATI IN ITALIA… -

Fabio Amendolara e François de Tonquédec per “la Verità” Un documento inedito, realizzato dalla società israeliana Wip accelerate intelligence (che collabora con Mossad e Shin bet) per monitorare e dimostrare l’esistenza di alcuni flussi migratori anomali e pericolosi ormai penetrati in Italia, permette di raccontare per la prima volta il mercato dei viaggi della disperazione.

Un mercato che viaggia in rete, con tanto di annunci pubblicitari. L’incipit del documento, che La Verità ha potuto visionare, permette già di farsi un’idea chiara: «Gli immigrati clandestini sono tradizionalmente introdotti clandestinamente in Europa via mare, attraverso il Mediterraneo.

Tuttavia, i recenti sviluppi della situazione geopolitica in alcuni Paesi, tra cui Siria, Iraq, Pakistan e Afghanistan, hanno portato alla nascita di un nuovo corridoio per l’immigrazione via terra, noto come la Rotta balcanica. In questo nuovo scenario, i trafficanti di esseri umani stanno indirizzando i migranti da questi Paesi asiatici verso i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale.

Questo sta avendo un impatto particolare sulle regioni di confine come il Friuli-Venezia Giulia che, per la loro posizione geografica, sono punti naturali di accesso all’Europa centrale e settentrionale».

La relazione annuale del Dis al Parlamento sull’attività dei nostri servizi di intelligence aveva già evidenziato le criticità di una rotta finora passata quasi sotto silenzio, quella balcanica, usata dai clandestini per entrare nel nostro Paese.

Grazie al report israeliano è possibile entrare nel vivo delle nuove modalità di organizzazione dei viaggi degli scafisti: «I social network e le applicazioni mobili hanno portato a un cambiamento nella gestione della tratta e nelle modalità pubblicitarie dei trafficanti di migranti, contribuendo forse anche all’aumento del numero di immigrati clandestini che arrivano in Friuli-Venezia Giulia. […]

I testi degli annunci sembrano quelli del catalogo di un tour operator: «Un percorso dalla Bosnia all’Italia, una camminata di 6 ore per attraversare il confine dalla Croazia, poi in auto fino al confine sloveno, poi ancora a piedi meno di un’ora e ancora in auto fino a Trieste, Italia», si legge ad esempio in un annuncio pubblicato su un canale Telegram, corredato da un numero di telefono con prefisso del Lussemburgo.

L’utenza telefonica dell’annuncio viaggia veloce sui social. Un monitoraggio di Facebook con un software di ultima generazione permette ai tecnici di ricostruirne i flussi e di individuare almeno una decina di scambi.

Ma ci sono anche le recensioni, che permettono ai trafficanti di uomini di guadagnare credibilità sul mercato nero […] Gli esperti israeliani hanno identificato anche una serie di gruppi Whatsapp, tra cui quello «dal titolo “Il nostro sogno è l’Italia”», creato attraverso un numero di cellulare francese e composto da 125 iscritti. Per gli autori del documento, si tratterebbe di «un gruppo di immigrati che aspirava ad arrivare in Italia». […]

Il post non ha nessuna restrizione di visualizzazione e la traduzione del testo non lascia spazio a interpretazioni: «Fratelli espatriati nei paesi europei. Vi presentiamo: Documenti europei per tutte le nazionalità (carta d’identità o residenza), patente di guida europea per tutti i Paesi, per il passaporto europeo per tutte le cittadinanze europee». A completare il tutto, oltre all’immancabile numero da contattare via Whatsapp, una serie di foto di passaporti e permessi di soggiorno falsi.

[…] Le conclusioni sulla ricerca svolta sono allarmanti: «I migranti che cercano di arrivare in Friuli-Venezia Giulia parlano di specifiche modalità di trasporto sui social network […]

2 - LA RETE JIHADISTA TRA UDINE E TRIESTE CHE PIANIFICA ATTENTATI ESPLOSIVI F. Ame. F. Det. Per “la Verità”

Abdurrahman, ingegnere meccanico di Casablanca che ha studiato all'Università di Udine e che vive in provincia di Treviso, viene indicato come un «predicatore». Sul suo profilo Facebook pubblica video con la sua personale esegesi del Corano e veste con abiti tradizionali.

Barba lunga, kufi, il cappello da preghiera, e smartphone alla mano per rispondere ai messaggi whatsapp dei fedeli collegati in diretta, sermoneggia con una certa costanza. Soprattutto sui «pilastri della fede» e sulla «fede nell’ultimo giorno».

Ma, soprattutto, è segnalato nel report stilato dalla società israeliana Wip accelerate intelligence, che collabora con Mossad e Shin bet, e che ha ricostruito le relazioni social di presunti estremisti sfruttando l’intelligenza umana artificiale (Humint) in combinazione con moduli Hiwire deep analytics, «su Facebook ha legami con diversi simpatizzanti del jihad». […]

Ma il pericolo d’infiltrazione nella comunità islamica in Italia di aspiranti martiri o combattenti non viaggia solo su Facebook. «Alla fine del 2019», si legge nel documento, «i simpatizzanti dello Stato islamico su Telegram hanno pubblicato un’immagine raffigurante una bandiera del Califfato che sventola sul campanile di San Marco a Venezia».

Sul fotomontaggio c’è anche uno slogan: «Le promesse verranno mantenute nel nome di Allah, Roma e Costantinopoli cadranno». Il riferimento è a un hadith (breve narrazione relativa a detti o fatti del Profeta) in cui Maometto diceva che i musulmani avrebbero conquistato le due città. Una minaccia precisa. […]

I canali Telegram monitorati, è spiegato nel report, «forniscono regolarmente traduzioni in italiano e l'organizzazione ha membri italiani». Non solo: «L’attento e costante monitoraggio di Telegram ha permesso di individuare alcuni canali legati al fondamentalismo islamico made in Italy. Tra le decine di chat e gruppi di sostenitori della causa jihadista, due sono quelli che meritano più attenzione: Ghulibati Ar-Rum (la Conquista di Roma, ndr) e Ansar al Khilafah fi Italia (seguaci del Califfato in Italia, ndr)». […]

«Il costante monitoraggio sui social network e sulle applicazioni mobili di chat», è spiegato nel report, «può permettere di individuare in anticipo l’evoluzione della minaccia e i nuovi sostenitori dello Stato islamico in Italia». In particolare, sono stati tracciati dei diagrammi di flusso relazionale (sempre social) tra musulmani residenti a Trieste e a Udine e presunti estremisti. Per la raccolta dei dati, spiegano gli israeliani, «abbiamo identificato profili potenzialmente jihadisti cercando parole chiave come kuffar (infedeli) e link a noti gruppi Telegram o a messaggi dello Stato islamico». […]

Al centro della rete viene individuata una «figura chiave»: il suo nome è Issa, sul profilo Facebook si presenta con una bandiera nera e foto del Corano. Partendo da quel profilo l’analisi dei contatti con caratteristiche da guerriglieri portano fino in Svizzera e in Francia. E ne è venuta fuori una lista con 40 profili leader dalla quale si diramano 600 collegamenti definiti «strettamente correlati» e oltre 4.000 contatti «legati all’Islam radicale». Tutti da analizzare se si vogliono anticipare le mosse del pericolo jihadista in Italia.