Corriere della Sera, 4 marzo 2023
Gina Lollobrigida, feuilleton infinito nei talk
Era facile profezia attendersi dai talk show, specie quelli del pomeriggio, una sorta di accanimento su Gina Lollobrigida (stavo per scrivere sul cadavere di Gina, poi mi sono fermato), giusto per alimentare i loro vaniloqui quotidiani: l’eredità, il rapporto con il figlio, il ruolo di Andrea Piazzolla, le pretese del marito spagnolo.
Giovedì pomeriggio si parlava di Gina Lollobrigida nel salotto di Barbara D’Urso: «Pomeriggio Cinque». Tra gli altri ho riconosciuto, Antonio Caprarica, sempre più inglese degli inglesi, Enrica Bonaccorti, l’ex magistrato Antonio Ingroia. Poi c’erano altri che non conosco ma che esaltavano il loro mestiere: «il dovere di un giornalista è…», «perché io sono un giornalista», «come giornalista non ho ritenuto la notizia…», cose del genere. Adoro quelli che si autodefiniscono.
Intanto i sottotitoli promettevano altri scoop: «Tra poco Rigau piange sulla tv spagnola e attacca Piazzolla». Mi sono fermato perché volevo vedere il marito piangere «sulla» tv spagnola (sugli schermi piatti è più difficile) e invece ho sentito una dichiarazione raccolta da un giornalista di Telecinco (proprietà Mediaset) in cui Rigau sosteneva di aver fatto l’amore con Gina a quindici anni.
Grande indignazione nel salotto di Barbara! Poi è stato trasmesso un audio esclusivo in cui Gina confessava a Paolo Limiti l’amore per le auto di grossa cilindrata di Piazzolla.
Questo feuilleton andrà avanti all’infinito e comincio a sospettare che Gina Lollobrigida ci stia prendendo in giro, che abbia sapientemente organizzato tutto lei (le dichiarazioni, i matrimoni, le separazioni, gli amori veri o presunti, gli odi veri o presunti, l’eredità vera o presunta…) perché si parlasse di lei per molto tempo ancora, perché ogni giorno qualcuno, intervenendo su di lei, la mantenesse in vita, perché non c’è nulla di più «esclusivo» di una burla ben architettata.