La Stampa, 4 marzo 2023
Il figlio di Massimo Ambrosini è malato
Ha corso per tutta la carriera di calciatore, mediano del Milan di Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Con la maglia rossonera ha vinto due Champions League, quattro scudetti, due Supercoppe europee e un Mondiale per club. Con la Nazionale ha sfiorato l’Europeo nella finale del 2000 persa contro la Francia a Rotterdam. Ha corso e anticipato per proteggere e rilanciare fantasisti di qualità ineguagliabile, come Seedorf e Rui Costa. Adesso Massimo Ambrosini, 45 anni, correrà per suo figlio Alessandro e per i 200mila malati italiani di diabete di tipo 1.
Si chiama “Born to run” la staffetta che parteciperà alla maratona di Milano del prossimo 2 aprile per raccogliere fondi a favore della ricerca.
Ieri sera le donazioni erano già arrivate a quasi 15mila euro, a poche ore di distanza dal commovente appello di Ambrosini su Instagram: «Da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state letteralmente sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo. Ad Alessandro è stato diagnosticato il diabete di tipo 1. Che è una malattia autoimmune cronica e degenerativa. E che anche se non si vede può avere delle conseguenze gravissime», racconta l’ex centrocampista del Milan con la voce rotta dall’emozione.
A tratti deve farsi forza per continuare. Prende fiato, come un atleta prima dello sforzo, e va avanti: «Siamo costretti costantemente a tenere monitorata la sua glicemia e fare l’iniezione di insulina più volte al giorno tutti i giorni».
Alessandro compirà tre anni a maggio. È il più piccolo della famiglia: Federico e Angelica sono gli altri due figli avuti dalla moglie Paola. Ambrosini parla in un video con il logo della Fondazione Italiana Diabete. Lo fa per Alessandro e per le altre migliaia di persone che si trovano nelle sue stesse condizioni: «Al momento il diabete di tipo 1 è una malattia incurabile ma c’è una speranza. E questa speranza passa solo ed esclusivamente attraverso la ricerca scientifica. Io mia moglie e tutti i parenti delle 200mila persone fra adulti e bambini che hanno questa malattia abbiamo la necessità e la volontà di sapere che prima o poi si arriverà a una cura definitiva. Ho deciso per questo di correre la maratona di Milano insieme a qualche mio ex compagno di squadra per sostenere la Fondazione Italiana Diabete», dice invitando ad andare sulla piattaforma di raccolta fondi “Rete del dono” per sostenere questa battaglia.
A correre con Ambrosini saranno Andriy Shevchenko, Nelson Dida e Alessandro Costacurta. Tre colonne del Milan che ha dominato ovunque anche grazie al contributo roccioso del mediano di Pesaro. Storie di campioni che si ritrovano a combattere altre sfide alla fine del percorso sul campo, come Shevchenko che da un anno si impegna in tutto il mondo per la causa della sua Ucraina aggredita dalla Russia. In una sera di maggio del 2007 Ambrosini giocò una delle partite più formidabili mai viste da parte di un centrocampista di interdizione: impressionante la sua capacità di anticipare costantemente un giovane Cristiano Ronaldo, insieme a Rino Gattuso. Un contributo fondamentale al sensazionale 3-0 del Milan nella semifinale di ritorno col Manchester United, penultima tappa del trionfo in Champions League completato dal successo di Atene col Liverpool.
Da ieri ha messo una forza ancora più grande al servizio di Alessandro e di chi soffre come lui, per garantire una speranza di futuro grazie alla scienza.