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 2023  marzo 05 Domenica calendario

Nino Frassica contro il fumo

Non fuma Nino Frassica. E infatti è stato il convinto testimonial tra il 2015 e il 2018 di alcune campagne «multi soggetto» del ministero della Salute proprio contro il fumo. «Ma che sei scemo?» il claim della prima. «Chi non fuma sta una favola» in un’altra. Campagne costruite su misura per lui e sul tono sempre sul filo dell’assurdo e del paradosso che è tipico del suo umorismo. «Cuore toro», «Nanetti», «Novella Bella» citazioni che tutti colgono e fanno pensare subito a lui. Dal 9 marzo lo vedremo su Prime nella terza stagione di «LOL. Chi ride è fuori»: impegnato a «uccidere di risate» i colleghi comici, chissà che arma gli vedremo usare.
È comunque la campagna contro il fumo del 2018 quella che forse è rimasta più impressa. Protagonisti Grimilde e il Lupo Cattivo cui rimprovera di fumare. Lei non è la più bella del reame, lui non si sente accettato. «Smettete quella sigaretta, datemi retta», il consiglio di Frassica in sintesi. E infatti, dopo avergli dato retta: «Chi non fuma sta una favola», convengono tutti. Bellezza risorta per la matrigna di Biancaneve (e Principe Azzurro che le manda messaggini d’amore segreti); pelo lucido e giochi spensierati con nonna e nipotina per il lupo. Pare che le campagne siano andate molto bene. Però non sono state riprese. Comunque, come testimonial era perfetto, non solo come personaggio, per via di quella ironia: bonaria anche nel rimprovero. Ma convincente perché convinto: non solo non fuma ma non ha neppure mai fumato, non è, come tanti, un tabagista pentito. «Sono un non fumatore convinto da sempre», annuncia infatti quando gli chiediamo del suo rapporto con le sigarette e di quanto fosse il testimonial giusto di quelle campagne disincentivanti. «Merito di mio fratello maggiore che ci ha provato», aggiunge poi sibillino.
Ovvero? Cosa le ha fatto?
«Per darsi importanza aveva cominciato a fumare abbastanza presto, da ragazzino. Ha due anni più di me: ero proprio piccolo. Lo avevo scoperto. E allora, perché non facessi la spia con mio padre che non voleva e di cui temeva la severità, cercò di corrompermi: mi diede una sigaretta. "Fumala anche tu, vedrai che ti piace". Cosa che feci, ma l’effetto fu l’opposto di quello atteso. Faceva schifo, stetti male».
Mai più tentato?
«Mai più fumato. Da allora ho odiato il fumo per sempre. E l’avversione è diventata ancora più convinta e radicale quando, ormai grande, ho conosciuto quali e quanti sono tutti i nefasti effetti del tabacco. Direi che è stata un’ottima lezione che consiglierei di diffondere».
Ossia?
«Bisognerebbe fare provare il fumo da bambini. Di più in fasce. Lo shock sarebbe il massimo, L’effetto repulsione assicurato. E così viene tolto il rischio che uno voglia provarci».
Perché si fuma secondo lei, in effetti la prima sigaretta in genere fa sempre un po’ schifo.
«L’emulazione e la stupidità umana. L’esempio in famiglia: se c’è chi fuma, come fa a dirti di non farlo? Non puoi predicare bene e razzolare male».
Altri deterrenti, diciamo così più praticabili?
«Aumentare i prezzi. Forse. Come già accade, ridurre sempre più gli spazi per i fumatori. La diffusione di un certo discredito sociale...».
Nel mondo dello spettacolo come va con il fumo, per via della voce si pensa che non fumi nessuno?
«Molti infatti non lo fanno. Parecchi sono passati alle sigarette elettroniche. Altri dicono di avere smesso ma poi continuano... C’è chi lo fa a intermittenza e chi non smetterà mai. Anche tra noi non sono pochi i fumatori accaniti».