ItaliaOggi, 3 marzo 2023
Periscopio
L’arrivo al potere di Putin, all’alba degli anni Duemila, è stato preceduto da un’ondata di terrore alimentata da una serie di attentati commissionati dai suoi sostenitori, il che dava un’idea di ciò che sarebbe accaduto: la guerra di distruzione condotta in Cecenia con l’aiuto degli islamisti; lo sfruttamento dell’economia russa da parte di un manipolo di predatori; la soppressione di tutte le libertà acquisite dai tempi del crollo dell’Urss; la riscrittura della storia che permette di giustificare tutti i crimini; il lavaggio del cervello della popolazione attraverso la propaganda; l’insaziabile spirito di vendetta di un dittatore convinto che il paradiso sovietico si sia sgretolato per colpa di un occidente guerrafondaio e ossessionato dall’idea di farne pagare il prezzo alle democrazie. Thierry Wolton (dal Foglio).
«Nicego, vsë proglotjat» (Non fa niente, manderanno giù tutto). Stalin (cit. in Józef Czapski, La terra inumana).
Una parte dell’opinione pubblica europea (in Italia è più forte che altrove) è impreparata a fronteggiare i rischi connessi alla nascita d’un mondo multipolare. Possiamo distinguere due categorie: quelli che non hanno capito niente e quelli che hanno capito fin troppo. I primi credono di vivere nel Paese dei balocchi, pensano che Zelensky sia un rompiscatole e che, se anche in Ucraina vincessero i russi, niente cambierebbe nelle loro vite e in quelle dei loro cari. (…) Poi ci sono quelli che hanno invece capito tutto [e] che detestano, e hanno sempre detestato, il capitalismo, l’individualismo, la nostra «falsa democrazia». Angelo Panebianco, Corriere della Sera.
Onorevole, onorevole, onorevole... l’invasione non si è fermata: prosegue. I carri armati non sono entrati a Kiev ma sono andati a sventrare il Donbass. [E ride]. Alessandro Orsini, Cartabianca.
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente di Vladimir Putin nel paese, sarebbe stato avvelenato e per questo motivo non sarebbe stato presente al discorso del presidente russo sullo stato della nazione. (…) Secondo alcune fonti, il leader ceceno, che non si fida dei medici russi, si sarebbe rivolto a un nefrolologo arrivato a Grozny dagli Emirati Arabi Uniti. Nei giorni scorsi Kadyrov aveva detto che il comandante delle forze cecene in Ucraina Apty Alaudinov era stato avvelenato con una lettera impregnata da un agente tossico. Ansa.
Se la Germania l’ha smessa con l’albagia ariana, sfociata nella criminalità nazista, è perché ha disastrosamente perso la guerra. Da 80nni non si fa illusioni sul proprio conto. Proprio in questo senso e a questo scopo, per il suo bene, la Russia dovrebbe essere profondamente umiliata. Gianni Pardo, ItaliaOggi.
«Quel sorrisetto del cazzo di Travaglio, che può avere solo uno stronzo...» Era la sera del 7 marzo 2013 e così twittava Elly Schlein durante una puntata di Servizio Pubblico. [Ebbene:] quel sorrisetto da stronzo lo detesto anch’io. Marco Travaglio, il Fatto quotidiano.
[C’è un perché se Travaglio si dà dello stronzo da solo:] Schlein sarà in piazza con Conte. Titolo del Fatto quotidiano.
[Schlein]. Il nuovo corso riparte dal dialogo con i 5stelle. Titolo di Repubblica.
La telefonata è di prima mattina. Elly Schlein e Giuseppe Conte. (…) C’è un’agenda comune di opposizione da imbastire, dal caso Piantedosi alla piazza di sabato contro l’aggressione squadrista al liceo Michelangiolo di Firenze. De Cicco e Vitale, Repubblica.
Elly Schlein, come prima uscita, ha scelto Firenze dove sabato si tiene una manifestazione antifascista: è, né più né meno, la concentrazione di forze neo sovversive, dai Carc ai centri sociali, dagli insurrezionalisti ai neobrigatisti, in funzione della liberazione dell’anarchico Alfredo Cospito, aspirante stragista, gambizzatore e bombarolo esistenziale. Max Del Papa, ItaliaOggi.
Identità di genere, orientamento sessuale, famiglia, tutto oppone Elly Schlein e Giorgia Meloni: non c’è nulla su cui la pensino uguale, sebbene siano entrambe donne, giovani e leader. Sono due modi contrapposti e speculari di essere al mondo. Michela Marzano, Repubblica.
È cominciata la caccia di Elly Schlein a Giorgia Meloni: sarà il film della stagione. Mario Lavia, Linkiesta.
La superiorità antropologica: un grande ritorno. Dal web.
Come i virus per computer, i più efficaci virus della mente tendono a sfuggire all’individuazione da parte delle loro vittime. Se cadete vittima d’un virus della mente, c’è una notevole probabilità che addirittura neghiate la cosa con vigore. Richard Dawkins, Infettare la mente.
Il miglior alleato di Elly Schlein nella sua «lunga marcia» verso il voto europeo è il gruppo Gedi, che attraverso Stampa e Repubblica suona a ogni piè sospinto la grancassa alla neosegretaria. A conferma di ciò, i titoli dei due quotidiani sul naufragio a Crotone: «Una strage di stato» e «Nessuno ha voluto salvarli». Dagospia.
Piantedosi: «Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli». Vero, ma di ’sti tempi i posti in crociera sono tutti prenotati, signora mia. Dal web.
Banda Covid: indagati Conte e Speranza. Titolo della Verità.
Alla fine sono tutti, ma tutti indagati: Giuseppe Conte e Roberto Speranza, Attilio Fontana e Giulio Gallera. E Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo, Angelo Borrelli. (…) «Epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio». Dov’è soprattutto il primo reato a puzzare di logica dell’untore, come direbbe Manzoni, il saggio. Maurizio Crippa, il Foglio.
Giorgia Meloni? Tutto quello che ha detto, fatto e proposto è a favore degli evasori fiscali. Carlo De Benedetti, Otto e mezzo.
De Benedetti paga le tasse in Svizzera. libero.it
In Svizzera le tasse sono molto più basse. Una delle principali zavorre per l’Italia è l’elevata tassazione. Dal web.
Le tasse sono l’ultima risorsa d’uno Stato rovinato dalle tasse. Roberto Gervaso.