Estratto da roma.repubblica.it, 3 marzo 2023
LA MORTE DI PASOLINI, UN MISTERO INFINITO - CHIESTA LA RIAPERTURA DELLE INDAGINI SULL’OMICIDIO DEL POETA AVVENUTO ALL’IDROSCALO IL 2 NOVEMBRE 1975. DA APPROFONDIRE LA QUESTIONE LEGATA AI TRE DNA INDIVIDUATI DAI CARABINIERI DEL RIS NEL 2010 SULLA SCENA DEL CRIMINE. PER I LEGALI IL REGISTA CADDE IN UNA TRAPPOLA E FU PICCHIATO A MORTE: "NELL'ISTANZA DI CENTINAIA DI PAGINE FORNIAMO MOLTI ELEMENTI, TANTE TESSERE CHE I MAGISTRATI DEVONO METTERE INSIEME" -
Nuova istanza alla procura di Roma per la riapertura delle indagini sulla morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta all'Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975. A depositarla l'avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti: nell'atto si chiede ai pm di piazzale Clodio di approfondire in modo più compiuto la questione legata ai tre Dna individuati dai carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine.
"Quella notte all'Idroscalo di Ostia, Pino Pelosi (l'unico condannato definitivamente a 9 anni e 7 mesi, ndr) non era solo, ci sono almeno tre tracce, tre 'fotografie' di persone e ciò giustifica il perché, dopo quasi 50 anni, è ancora possibile arrivare ad una verità giudiziaria. Una verità - ha insistito l'avvocato Maccioni - che si baserebbe su dati scientifici, sulla presenza di tre Dna: da qui si deve partire per svolgere le indagini per accertare a chi appartengono"
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Per Maccioni, Grieco e Giovannetti, Pier Paolo Pasolini cadde in una trappola e venne picchiato a morte. "Nell'istanza di centinaia di pagine - hanno concluso i tre - forniamo molti elementi, tante tessere che i magistrati devono mettere insieme".