Il Fatto del Giorno, 2 marzo 2023
Evviva i romanzi a puntate
L’iniziativa è tale da riportarmi a tempi giovanili, o antichi secondo una certa ottica. Sono i tempi della televisione in bianco e nero, di un unico canale e relativa meraviglia all’annuncio che di lì a un poco ne sarebbe comparso un secondo. Nulla da dire contro gli schermi colorati e le decine di canali di cui oggi disponiamo. Ma la cornice cui poco sopra accennavo era l’unica, insostituibile, degli sceneggiati televisivi la cui lentezza oggi ci è sconosciuta. Non solo quella però, anche la pazienza che si pretendeva da noi spettatori nell’attendere la puntata successiva con eventuale riepilogo delle precedenti. Di tanto avevo perso la memoria e anche una certa educazione all’attesa, sostituita in tempi moderni dall’avere tutto e subito. Ecco invece che un’iniziativa editoriale ha rispolverato quei tempi, rinfrescandoli, trovandomi pronto a pazientare in virtù dell’allenamento di quegli anni. Trattasi della meritoria casa editrice Neri Pozza che nella collana Beat pubblica la saga Blackwater dello scrittore Michael McDowell. La storia si sviluppa nell’arco di parecchi anni ed è divisa in sei volumi o, se lo si preferisce, sei puntate. Io prediligo questo secondo termine in causa della particolare strategia con la quale l’editore ha ben, e sottolineo ben, pensato di fare uscire i sei volumi a distanza di un paio di settimane l’uno dall’altro. La storia è bella, è un horror, sì, ma senza troppi orpelli. Ma ancora più bello è attendere l’uscita del volume successivo, l’arrivo del corriere o entrare in libreria il giorno destinato, sentirsi pago della pazienza spesa scorrendo le prime righe del volumetto (ho tra le mani il quarto adesso), agile e, il che non guasta, a basso costo. Proprio come quei tempi là, quando non si aspettava altro che vedere il seguito dei Buddenbrook o de I fratelli Karamazov. Blackwater è solo un libro ma non ha niente da invidiare a quella tivù d’antan. C’è pure il riassunto delle puntate precedenti, vedere per credere.