la Repubblica, 2 marzo 2023
Strage di migranti, il gip si mette a fare lo spiritoso
Davanti alla lunga fila di bare allineate al palasport di Crotone, il primo magistrato chiamato a emettere un provvedimento di giustizia poteva scegliere se usare un registro severo – per sottolineare la responsabilità dei presunti colpevoli – oppure un lessico solenne – se voleva rimarcare la gravità del reato – o ancora una prosa sobria e asciutta – preferendo scomparire dietro il suo ruolo per lasciar parlare i fatti e la legge.
E invece il dottor Michele Ciociola, che non è un semplice gip ma il coordinatore di tutti i gip di Crotone, dovendo convalidare il fermo di due presunti scafisti del naufragio di domenica ha deciso che era ora di mostrare al mondo il suo talento di scrittore satirico.
E dunque ha scelto un incipit grottesco, per il suo provvedimento su carta intestata del Tribunale di Crotone: «In attesa dell’atteso ed osannato turismo crocieristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni».
Ma il gip-scrittore non si è fermato qui. Ha immaginato «immarcescibili organizzazioni criminali turche che brindano» e ha descritto una «mareggiata pitagorica» che realizzava una «tragica epifania», concludendo con la descrizione di se stesso costretto a «vagliare l’ultimo fermo» ma «lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno».Parole superflue, oltre che fuori luogo. Ed è amaro constatare che nemmeno una strage di poveri cristi riesce a fermare, nei tribunali, il contagio del protagonismo.