Corriere della Sera, 27 febbraio 2023
Giorgia: “Ho pensato di ritirarmi”
«Ho passato un periodaccio. Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo... Ho anche pensato di ritirarmi». Troppo classica per essere giovane e troppo giovane per essere classica. «Non avevo più punti di riferimento. Molti sono morti. Adele e Beyoncé sono dei mostri... fra le nuove amo Cleo Soul e Rosie Lowe ma ero disorientata. È cambiato tutto in questi anni e mi sono dovuta reinventare. Mi sono messa a studiare e ho capito che il mio posto è il passato, ma con uno sguardo contemporaneo».
Ecco come è nato «Blu ¹», il nuovo album che arriva a 7 anni dall’ultimo di inediti, e che è stato lanciato da «Parole dette male», il brano che l’ha riportata in gara a Sanremo dopo due decenni. «Il Festival è stato un viaggio sentimentale che sto ancora elaborando: rivedere luoghi, persone, Elisa... E poi c’è la performance: su quel palco non sai mai come finirà». Abituati a sentirla precisa dal vivo come se fosse un playback, ha stupito sentirla esitare nella prima sera: «Ecco, questo è per chi diceva che sono sempre sembrata fredda, una a cui non fregava nulla. Queste parole mi facevano soffrire. Era solo una facciata. Sono felice di avere imparato a vivere l’emozione per quello che è».
la matrice di «Blu ¹» viene dall’r&b anni 90 rivisitato con il produttore Big Fish: «Negli anni ho sempre cercato di attingere a quel bacino... Allora sembravo matta, ora che la trap ha portato quei suoni nel mainstream, sembra meno strano». Ci sono sconfinamenti verso il reggae («Sì o no»), il soul («Tornerai»), la cassa dritta («Senza confine»). Il numerino all’apice del titolo fa pensare a un volume 2. «Questi 9 brani sono una selezione che lascia spazio a un seguito». A Sanremo Marco Mengoni ha sottolineato la scarsità di donne nella competizione. Lei era in gara. «A Sanremo è andata così. Non credo ci sia volontà di non far emergere le donne. La presenza femminile nella musica riflette quello che accade nel Paese. Ma il clichè sta cambiando: sempre più donne sono anche musiciste, produttrici e autrici». Nello scatto di copertina reinterpreta l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci. «Un’idea di Maria Grazia Chiuri (direttrice creativa di Dior ndr) per rappresentare la distanza fra materia e spirito, attitudine spirituale e vissuto razionale: il vestito blu a stelle rappresenta l’appartenere a qualcosa di più alto».
Su Meloni
La premier Giorgia Meloni? Se le cose giuste le fa chi non ho votato
va bene lo stesso
Tutti se la immaginano, elegante, chic... sorprende sentirla cantare «dura un secondo come in un porno» in «Atacama». «Si vede che non mi conoscete... (ride). Il testo è firmato con Sissi, una 20enne: amo la verità senza peli sulla lingua e l’ironia. In quel brano c’era anche la parola la parola caz... ma quella non ce l’ho fatta a cantarla».
«Meccaniche celesti», con una ritmica dark, fa venire in mente proprio nel titolo Franco Battiato: «”Segnali di vita” è una canzone che da bambina mi ha segnato. Stavo finendo la canzone il giorno in cui è arrivata la notizia della sua morte, mi sono emozionata e alla fine mi sono arrivate quelle parole». Nei giorni scorsi Francesca Michielin (che qui firma con Ghemon «Tornerai») ha detto che gli artisti non devono compiacere il pubblico ma saper essere scomodi. Il testo di «Senza confine» tocca i temi dell’emergenza climatica e quello dei migranti: «L’ho scritta con Elisa, sono argomenti che condividiamo. Francesca ha ragione. Gli artisti devono schierarsi e non pensare solo a follower e cuori». Anche contro Giorgia Meloni? «Spero che il primo ministro sappia cosa fare. Se le cose giuste le fa chi non ho votato va bene lo stesso». La questione del meme («Anche io sono Giorgia ma non rompo i cogl... a nessuno») che fece arrabbiare Meloni è archiviata? «Era un meme che ho riportato, non l’ho fatto io... Pensavo che avremmo riso tutti, lei compresa, invece abbiamo riso in tre... Spero che quando mio figlio crescerà saprà che mamma credeva in qualcosa».