la Repubblica, 27 febbraio 2023
007, licenza di censurare
007, licenza di uccidere gli originali di Ian Fleming? No, ma modificarli sì. È un caso che ricorda l’ultima enorme polemica sui libri di Roald Dahl, depurati di una marea di termini politicamente scorretti secondo alcuni (ciccione, matto, etc), prima della parziale retromarcia dell’editore Puffin. Ora a cadere sotto la tagliola della censura contemporanea, per i critici del provvedimento, è nientemeno che Ian Fleming.
La scoperta, come già avvenuto con lo stesso scrittore inglese amato dai bambini, è del Sunday Telegraph di ieri. La società degli eredi “Ian Fleming Publications”, che oggi ne gestisce i diritti, conferma lareview dei classici di 007 dopo aver coinvolto alcuni «lettori espressione della sensibilità attuale». L’occasione per una ripulita dell’agente segreto più famoso del mondo sarà la pubblicazione di tutte le sue opere il prossimo aprile, in tempo per celebrare i 70 anni diCasino Royale, il primo romanzo della fortunatissima serie.
La nuova edizione però sarà innanzitutto accompagnata da un disclaimer contro alcuni passaggi dell’originale che oggi potrebbero essere considerati offensivi: «Ci sono state modifiche, ma abbiamo cercato di restare i più vicini possibile all’originale», assicurano eredi ed editori, «secondo noi questa è la soluzione migliore». Tra l’altro alcuni di questi cambiamenti erano stati pre-autorizzati dallo stesso Fleming, come quelli in Vivi e lascia morire.
«Seguendo il suo esempio» continuano gli eredi, «abbiamo rimosso per esempio alcune parole oggi considerate razziste, ma allo stesso tempo abbiamo cercato di rimanere fedeli all’epoca in cui sono state scritte», ovvero il secolo scorso.
Ma cosa sarà censurato nella nuova edizione in inglese della saga di James Bond? Vediamo. Innanzitutto sono stati rimossi molti riferimenti al colore della pelle, soprattutto nei passaggi con personaggi neri. Eliminato il termine dispregiativo nigger, per esempio, talvolta rimpiazzato da «persona nera» o «di colore». In altri passaggi, invece, scomparirà completamente ogni riferimento al colore della pelle,vedi il caso di un poliziotto e un agente di frontiera in Licenza di uccidere. Lo stesso accadrà anche inCasino Royale, Operazione Tuono, Vivi e lascia morire (rimosso un passaggio che associava l’alcolismo agli africani nel commercio di oro e diamanti) eMissione Goldfinger.
Curiosamente, però, proprio in quest’ultimo capitolo della saga, dovrebbero sopravvivere alcuni stereotipi razzisti verso gli asiatici, come nel caso del servitore coreano muto Oddjob.
Non solo. Anche altri passaggi considerati sessisti o maschilisti saranno sradicati. Un’altra scena di Vivi e lascia morire, ambientata durante uno striptease in un nightclub di Harlem con Bond e l’agente della Cia Leiter, in origine era «Bond sentiva il pubblico ansimare e grugnire come maiali alla mangiatoia»: sarà modificato in «Bond poteva percepire la tensione elettrica nella stanza». Mentre rimarranno altri dubbi riferimenti a violenze sessuali, o «donne che blaterano» e che «non sanno fare il lavoro degli uomini», e persino la definizione di omosessualità come una «cocciuta disabilità».
Ma se Roald Dahl aveva esplicitamente avvertito da vivo di non cambiare una virgola dei suoi bestseller minacciando di far divorare gli editori dal suo personaggio “Enorme coccodrillo”, Fleming era più aperto e flessibile a eventuali modifiche alle sue opere. Per le edizioni americane, per esempio, aveva dato ok a moderare alcune scene di sesso. E, sempre per il pubblico statunitense, già molti anni fa concesse di limare alcuni commenti razziali ed etnici in Vivi e lascia morire, che tra l’altro venne bannato anche nella vicina Irlanda. Insomma, un atteggiamento diverso dal purista Dahl, quasi da vivi e lascia vivere.