il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2023
Vespa ai piedi di Giorgia
Vuole partire bene. Per tutta la settimana. Perché quella è una fascia oraria prestigiosa assai, ma anche pericolosa. La gloria o il burrone sono divisi da pochi punti di share. Così nella prima puntata, lunedì 27 febbraio, l’obiettivo è avere un ospite di primissimo piano, forse addirittura un’intervista esclusiva a Giorgia Meloni. Ma ancora non vi è nulla di certo. Però i primi giorni dovranno avere standard altissimi. “Lui è molto carico, non vede l’ora di iniziare”, raccontano da Viale Mazzini. E chissà che prima o poi, ma non subito, riesca ad avere in diretta anche Volodymyr Zelensky, che ha già intervistato di recente (è stato lui il regista dell’operazione Sanremo, che poi è finita maluccio).
Parliamo di Bruno Vespa e del suo nuovo programma che parte lunedì 27 febbraio, dal titolo “5 Minuti”: una striscia quotidiana da lunedì a venerdì, dalle 20.32 alle 20.38, subito dopo il Tg1 delle 20, studiata per non andar sopra al “Cavallo e la Torre”, di Marco Damilano, che inizia alle 20.40 su Raitre. Quest’ultimo non farà di certo i salti di gioia, anche se qualcuno sussurra che “il nuovo programma di Vespa blinda politicamente Damilano, perché se a qualche meloniano fosse venuto in mente di chiudere ‘Il Cavallo e la Torre’ perché troppo a sinistra, ora il bilanciamento è raggiunto, e per giunta su Raiuno”. La nuova striscia nasce infatti con la benedizione di Palazzo Chigi e l’obiettivo di bilanciare a destra, o comunque in senso filo governativo, l’approfondimento di giornata. Vespa si occuperà del fatto del giorno, l’evento principale della giornata, che potrà essere politica, ma anche cronaca o qualsiasi evento di grande rilevanza. Ma si parlerà anche di guerra e non è un mistero come la pensi il conduttore in materia. Ci dovremo attendere un Vespa con l’elmetto? Chissà…
A volte ci sarà un ospite in studio, altre il conduttore sarà solo. La notizia verrà raccontata con la sua chiave di lettura: un editoriale-notizia. Ancora non si sa se verranno utilizzati servizi o inviati sul campo: il programma sarà registrato un’ora prima in un angolo dello studio di “Porta a porta” riadattato alla bisogna, ma a volte si potrà andare anche in diretta. Ancora in corso, invece, la trattativa sui soldi. Il conduttore è sotto contratto Rai per un milione di euro l’anno per la stagione di “Porta a porta”, ma per il nuovo impegno si sta studiando un integrativo. La cifra su cui si ragiona, però, è top secret. Ma il rischio maggiore sono i numeri. L’access prime time, la fascia che precede la prima serata, è la più pregiata della tv per numero di telespettatori e introiti pubblicitari, soprattutto sulla rete ammiraglia. Un solo punto di share a quell’ora vale moltissimo. E Vespa andrà a collocarsi tra il Tg1, che questa settimana ha raggiunto il 26% di share (tranne giovedì al 24,2%), e il programma di turno (L’Eredità, I soliti ignoti, Affari tuoi), che sta tra il 22 e il 28%. “Cinque minuti” dovrebbe stare su quegli standard, magari perdere qualcosa (2-3 punti) ma rimanendo sopra il 20%: sotto sarebbe un flop.
Ma c’è anche chi protesta. E si chiede: ma era proprio necessario? E perché proprio Vespa? Il consigliere dei dipendenti Riccardo Laganà, in una lettera a Fuortes e Soldi, chiede di conoscere “le cifre dei costi relativi al programma a partire dai compensi aggiuntivi riconosciuti al collaboratore Bruno Vespa”, ma pure “gli obiettivi editoriali, i risultati attesi in termini di ascolti e la valutazione dell’impatto su altri programmi”.
Come il Tg2, che inizia alle 20.30 e a cui Vespa pesterà i piedi. Nei giorni scorsi ai vertici di Viale Mazzini è arrivata una missiva del cdr. “Rimaniamo stupiti per l’orario scelto, in concomitanza con l’inizio del nostro tg, che rischia di restare schiacciato tra Vespa e Damilano. Cos’altro dobbiamo fare per chiedere all’azienda di rispettare e sostenere il nostro lavoro?”, si chiede la redazione del Tg2, che come ascolti nell’edizione serale già fa parecchia fatica.