la Repubblica, 25 febbraio 2023
Jill Biden: «Mio marito si ricandida»
«Quante volte ve lo deve dire, perché gli crediate?». Considerando il rapporto piuttosto confidenziale che Jill Biden ha con suo marito Joe, questo è il punto più vicino all’annuncio ufficiale della ricandidatura alla Casa Bianca a cui sia arrivata finora la coppia presidenziale.L’occasione è stata un’intervista che la First Lady ha concesso all’agenzia Associated Press, durante il viaggio in corso in Africa. Posta davanti alla solita domanda, la moglie di Biden ha detto che «più o meno» l’ultima cosa rimasta da fare è scegliere il luogo e il giorno per il lancio della seconda campagna elettorale. Quindi Jill ha spiegato perché Joe intende ripresentarsi: «Dice che non ha ancora completato il lavoro. Non ha finito quello che ha cominciato. Questo è il fattore più importante». Molti dicono che l’ultima parola spetterà proprio alla moglie, ma lei smentisce: «È ovvio che mi ascolta, perché siamo una coppia sposata. Però è uno che prende le sue decisioni, credetemi».Le parole della First Lady sono state estremamente chiare, forse le più esplicite pronunciate finora dalla coppia presidenziale sulla ricandidatura. Resta solo da capire se la sua uscita è stata spontanea, oppure faceva parte di un piano premeditato per mettere a tacere tutte le speculazioni, e fermare lamacchina elettorale degli altri potenziali candidati, senza fare ancora un annuncio ufficiale che dovrebbe arrivare ad aprile. Così aveva fatto pure Obama, anche per ragioni legate alla tempistica e alla burocrazia della raccolta dei finanziamenti elettorali.La scorsa estate, quando l’inflazione impazzava e le elezioni midterm si preannunciavano come una vittoria a valanga dei repubblicani trumpisti, fra i democratici si andava diffondendo la convinzione che Biden non si sarebbe ricandidato. Il motivo principale era l’età, perché finirebbe il secondo mandato a 86 anni, ma quello reale era che sembrava destinato alla sconfitta. Quindi i potenziali rivali, come i governatori della California Gavin Newsom, dell’Illinois Jay Robert Pritzker, del Michigan Gretchen Esther Whitmer, del Maryland Wes Moore, o senatori tipo Klobuchar, avevano iniziato a farci un pensiero. Poi però le midterm sono state un disastro per Trump, l’inflazione ha iniziato a rallentare, la recessione non si è materializzata, e anche la guerra in Ucraina è andata meglio del previsto. La popolarità di Biden resta bassa, intorno al 40%, ma le sue quotazioni si sono rialzate. Donald invece ha perso le terze elezioni consecutive, e quasi tutti si sono convinti che se la gara del 2024 sarà una ripetizione del 2020, Joe diventerà il favorito. Il discorso sarebbe diverso se i repubblicani mollassero Trump, scegliendo il cambio generazionale con DeSantis, Haley o altri più giovani. Se le cose restano come stanno, però, una fonte molto vicina al presidente giura: «L’unica ragione per cui potrebbe non candidarsi sarebbe un impedimento disalute».