Corriere della Sera, 25 febbraio 2023
Il G7 annuncia nuove sanzioni
New York Agli occhi del presidente Joe Biden il G7 è «l’ancora» della coalizione globale per l’Ucraina. Così a un anno esatto dall’inizio della guerra, i leader di Stati Uniti, Canada, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone si sono collegati per un incontro di un’ora e mezza con Zelensky, per ribadire la loro unità e determinazione a restare al fianco di Kiev «per tutto il tempo necessario» e «imporre costi senza precedenti a Putin».
«La Russia ha iniziato questa guerra e la Russia può porvi fine», afferma il comunicato congiunto, che chiede il ritiro immediato delle truppe di Mosca da tutti i territori ucraini. Il G7 annuncia la creazione di un «meccanismo di coordinamento» per le sanzioni esistenti e quelle future, preannunciando «gravi costi» per «Paesi terzi o altri attori internazionali che cercano di aggirare o indebolire le nostre misure» con «il loro aiuto materiale alla guerra condotta dalla Russia». Nel suo intervento la premier Giorgia Meloni ha invitato gli altri leader a «contrastare la falsa narrazione di Putin», sottolineando che «il Sud globale risente della propaganda di Mosca».
Al Consiglio di sicurezza dell’Onu gli Stati Uniti hanno espresso ieri scetticismo per il «piano di pace» cinese diffuso poche ore dopo l’approvazione con 141 voti di una risoluzione Onu per la «pace giusta», da cui Pechino si è astenuta. Parallelamente, scrive il Wall Street Journal, i leader di Gran Bretagna, Germania e Francia stanno lavorando a un piano che riguarda l’«architettura di sicurezza» post-bellica: la proposta, che il premier britannico Sunak vorrebbe portare al summit Nato di luglio, appoggiata da Macron e Scholz, consiste in legami più stretti tra l’Alleanza e l’Ucraina e in un accesso stabile e integrato alle armi avanzate occidentali. I tre leader vi vedono un modo per incoraggiare Kiev ad avviare negoziati con Mosca anche se le truppe russe occupano ancora i territori ucraini. Lancerebbe il monito a Putin che la Nato è coinvolta nel lungo periodo. Rivela anche i dubbi di alcuni Paesi europei sulla possibilità che Kiev riconquisti completamente Crimea e Donbass e l’idea che l’Occidente potrà appoggiare lo sforzo bellico per un tempo limitato.
Gli Stati Uniti, in coordinamento con il G7, hanno annunciato sanzioni su oltre 200 individui ed entità russe e di Paesi terzi, nei settori energetico, estrattivo, finanziario, industriale, militare (nella lista, anche un imprenditore svizzero-italiano, Walter Moretti); dazi su 100 prodotti russi come l’alluminio; restrizioni sull’export di semiconduttori contro 90 compagnie russe e di altri Paesi, inclusa la Cina. E l’Ue ha approvato in serata il decimo pacchetto di sanzioni.
La Casa Bianca sottolinea i rischi della crescente cooperazione militare tra Russia e Iran: non solo Teheran sta fornendo droni e artiglieria a Mosca, ma quest’ultima potrebbe inviare missili, elicotteri e caccia agli ayatollah.