Corriere della Sera, 22 febbraio 2023
«Il varietà vecchio stile è sempre stato il mio sogno; faccio parte di quella generazione che è cresciuta con il varietà vero – stimolata da show come Mille luci – e metterlo in scena in modalità 2
«Il varietà vecchio stile è sempre stato il mio sogno; faccio parte di quella generazione che è cresciuta con il varietà vero – stimolata da show come Mille luci – e metterlo in scena in modalità 2.0 è una grande sfida. Il varietà non è solo canto e ballo, ma anche emozioni, risate, comicità, divertimento». Arriva oggi in prima serata su Canale 5 Michelle Impossible & Friends, la seconda edizione del one woman show di Michelle Hunziker. Ospiti come fosse Sanremo: Eros Ramazzotti, Loredana Bertè, Max Pezzali, Alessandro Siani, Bisio, Favino, Il Volo, Articolo 31, Belén, Pio e Amedeo, Chiambretti...
Il varietà al giorno d’oggi è tv di resistenza...
«Siamo in tanti a combattere perché la tv generalista possa sopravvivere in un mondo che offre tante alternative. La soluzione e l’ambizione si trovano nel riuscire a creare un appuntamento, un evento, come può essere il Festival di Sanremo o una grande partita di calcio; generare attenzione e attesa intorno a qualcosa che “va visto”. I social possono anche aiutare in questo senso, con i contenuti virali, con i meme: non vanno visti solo come un mezzo che sottrae pubblico alla tv».
Ci saranno anche il suo ex marito Eros Ramazzotti e sua figlia Aurora. La accuseranno di Parentopoli...
«Ma quale Parentopoli! Celebreremo Eros e sarà anche molto emozionante sentirlo parlare di nonnitudine e di tutto quello che comporta. Sarà un momento estremamente gioioso e divertente».
Sua figlia Aurora la sta per rendere nonna a soli 46 anni. Il sostantivo «nonna» come lo vive?
«Non mi fa impressione, anzi ho rotto tanto le scatole a mia figlia in questo senso. È stranissimo se penso al bambino che sta per arrivare, ho solo 19 anni in più di Auri, sto vivendo la sua gravidanza con un’intensità incredibile, come una quarta maternità, io ho ancora due bambine piccole da crescere (avute da Tomaso Trussardi, ndr), avrò una casa piena di bambini... Sono fiera di poter essere una nonna così giovane perché posso far casino con mio nipote: lo porterò a sciare, a fare sport, ho ancora tanta energia».
Molti invidiano anche il suo rapporto con Eros. Come si fa a andare d’accordo con un ex?
«Il più grande investimento che uno possa fare nella propria vita è riconoscere che il rapporto genitoriale è un grande regalo e che bisogna investire in quello. Ci vuole tempo ma spero che sia così anche con Tomaso: riuscire a volersi bene e capire che bisogna salvare le cose belle è il mio obiettivo. Per me è naturale».
In molte ex coppie prevalgono rancore e rabbia...
«È tempo sprecato, inutile. Nessuno è perfetto, noi per primi. Le cose accadono: come fai a non amare quel pezzo, a non salvarlo? È chiaro che all’inizio c’è il dolore, ma con il tempo se ne va. Io non conosco proprio quei sentimenti, sono sempre molto sincera durante i rapporti, dico sempre quello che penso. Forse questo aiuta a buttare fuori tutto».
Il suo attuale stato emotivo?
«Sono single e contenta così, sono in un momento in cui mi basto, sentimentalmente va bene così».
Anche la carriera va bene: mai ricevuto colpi bassi?
«Chi non ha ricevuto colpi bassi, torti, porte in faccia? Ma io ho la memoria selettiva verso le cose belle e tolgo dalla mente tutto quello che è stato negativo. Sono comunque esperienze che ti forgiano e ti danno la possibilità di capire quale direzione prendere. I colpi bassi fanno bene, impari a rimanere all’erta».
La sua memoria selettiva le ha fatto dimenticare anche le critiche?
«No, il fil rouge della mia esistenza nel mondo dello spettacolo si riassume in due frasi: Quanta gioia inutile. Cosa avrà mai da ridere? Ne ho sentite di tutti i colori sulla iena ridens: ma io sono fatta così, bisogna rispettare la propria natura. Dietro un sorriso ci può essere timidezza, inadeguatezza, paura o il modo di sfuggire a una situazione imbarazzante. È sempre stato il mio modo di andare oltre alle cose, anche nei momenti più difficili mi ha aiutato».
I suoi genitori cosa prevedevano per lei?
«Sono nata in Svizzera, un Paese dove l’intrattenimento non è in cima alla lista dei desideri. Io volevo fare l’interprete, sono cresciuta parlando quattro lingue, per me è normale. Solo che il mio diploma qui non valeva e ho dovuto iscrivermi di nuovo al liceo. Avevo 17 anni e i miei compagni 14. È stato un trauma e ho dovuto percorrere altre traiettorie».