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 2023  febbraio 22 Mercoledì calendario

Biografia di SZA, ovvero Solána Imani Rowe

Macina record su record, da settimane. L’ultimo, negli Usa, con il suo ultimo album SOS lo ha centrato in questi giorni: conquistando per la nona settimana la vetta della Billboard 200, la classifica relativa agli album più ascoltati, scaricati e acquistati negli States, ha eguagliato un record che tra le artiste donne non veniva raggiunto da sette anni. L’ultima a trascorrere sessantatré giorni al primo posto della classifica più importante del music biz americano era stata Adele, nel 2015, con 25: «Sto ricevendo più affetto di quanto potessi immaginare. Non sapevo come realizzare questo album perché non avevo un obiettivo: oggi mi è tutto più chiaro», dice SZA. Il nome - si legge "siza": "Z" sta per Zig Zag, e vai a capire perché; "A" sta per Allah, un riferimento alle sue origini musulmane; "S" sta per "salvatore" - della rivelazione della stagione discografica mondiale attualmente in corso si compone di queste tre lettere, dietro le quali si nasconde Solána Imani Rowe, 33enne cantautrice che partendo dalla sua cameretta a St. Louis, Missouri, si è ritrovata in cima alle classifiche globali con un disco che ha messo d’accordo tutti.
IL VUOTO
SOS, uscito solamente in digitale lo scorso 9 dicembre, già nei primi due giorni successivi alla sua pubblicazione aveva totalizzato 67 milioni di streams su Spotify. A distanza di poco più di due mesi, gli ascolti complessivi ammontano a più di 2 miliardi. Come si spiega un successo del genere, per un disco r&b che strizzando l’occhio a atmosfere e sonorità della musica black statunitense dei primi Anni Duemila non aveva neppure l’ambizione di diventare un best-seller? Forse in un mercato saturo di proposte ultrapop patinate e ben confezionate, un personaggio alternativo come quello di SZA è andato a riempire un vuoto: «Non so se inseguire lo status di superstar sia sostenibile per me», ha confessato a Billboard l’artista, che dopo il riuscitissimo esordio con CTRL del 2017 aveva smesso di fare dischi. «Odio l’aspetto burocratico legato all’uscita di un progetto. È stressante», spiega a proposito della lunga pausa. SOS lo ha definito come «un album sul sentirsi smarriti»: nella scrittura si è lasciata ispirare da un lato dalle delusioni d’amore, dall’altro dalle pressioni che l’hanno schiacciata.
DIANA
Nella copertina omaggia la Principessa Diana: l’immagine, che immortala SZA seduta su un trampolino, circondata dal mare, riprende una foto che un paparazzo scattò alla principessa a Portofino, nel 1997, sullo yach di Mohamed Al Fayed. Sarebbe morta una settimana dopo: «Volevo trasmettere quel senso di solitudine». Da adolescente portava il velo e ha raccontato di essere stata vittima di offese dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre. Oggi incarna il black power al femminile, che nelle sue canzoni invita le ragazze ad armarsi di coraggio. «Non farò più foto per il resto della mia vita», aveva promesso in passato, sostenendo di voler far parlare solamente la sua musica.
L’OMAGGIO
Se nelle interviste professa sobrietà, sui social non manca però di giocarsi la carta della sensualità, mostrandosi in pose sexy con abiti che evidenziano le sue forme. In Kill Bill, 500 milioni di ascolti, omaggio a Quentin Tarantino, immagina di uccidere un ex infedele (ha avuto una storia con il rapper Drake). È più dolce nella ballatona Nobody Gets Me, che ha conquistato anche le radio italiane: «Quando è finita quella storia mi sono sentita come se mi avessero condannata a stare all’inferno per il resto della mia vita, perché nessuno mi capiva come lui». Ora che lo status di superstar l’ha raggiunto, chissà come reagirà: «Farò solo quello che voglio fare, per sentirmi sempre libera».