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 2023  febbraio 21 Martedì calendario

Negli uffici pubblici manca un lavoratore su tre

ROMA – La media è del 35% ma si arriva anche al 49% del ministero dell’Istruzione, al 44% di quello della Cultura e al 43% dell’Ispettorato del Lavoro: sono le quote di carenza di organico delle pubbliche amministrazioni, fotografate dal sindacato Flp. Mettendo a confronto i Piani di fabbisogno delle pubbliche amministrazioni (Piao) con i dipendenti in servizio la Flp calcola anche la carenza di dirigenti, che in qualche caso è anche più grave: al ministero della Giustizia è scoperto il 57% dei posti, in quello delle Infrastrutture il 36%. I dati si riferiscono ai piani al 31 dicembre 2021 ma non per questo bisogna aspettarsi che nel frattempo siano intervenuti miglioramenti significativi, assicura il segretario della Flp Marco Carlomagno: «Semmai la situazione potrebbe essere peggiorata, perchéi concorsi sono stati pochi e non sempre hanno raggiunto l’obiettivo: in ogni caso i pensionamenti hanno sicuramente superato le assunzioni».
E nel frattempo il conto alla rovescia delle amministrazioni va sempre più veloce: l’età media dei dipendenti è di 54,7 anni, con picchi di 58 anni al ministero della Difesa e della Cultura e di 57 allo Sviluppo Economico. «Ci sono ministeri, come quello dell’Interno – osserva Carlomagno – dove l’ultimo grande concorso si è svolto nel 1985: se gli assunti di allora dovessero andare in pensione contemporaneamente gli uffici si svuoterebbero all’improvviso».
Se dalle amministrazioni statali ci si sposta a quelle comunali la situazione non migliora: anche qui, in media manca oltre un terzo del personale previsto in organico, solo l’1% ha meno di 30 anni e oltre il 20% supera i 60, ed è quindi prossimo alla pensione. Ovviamente le pubbliche amministrazioni, consapevoli della situazione, stanno cercando di correre ai ripari. Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha annunciato pochi giorni fa l’approvazione della «graduatoria per l’assunzione di 4.300 persone». Ma per motivare i candidati, ed evitare che rimangano posti scoperti come sta succedendo ultimamente, bisognerebbe investire di più sul personale, suggerisce la Flp, ricordando che la spesa italiana, il 9,5% del Pil, è inferiore al 12,3% della Francia ma anche al 10,9% del Portogallo e al 10,3% della Grecia.