Corriere della Sera, 21 febbraio 2023
Il faccia a faccia tra Bonaccini e Schlein
ROMA All’attacco lei, un filo emozionata all’inizio, in modalità forza tranquilla lui. Lo schema di gioco è quello previsto per il confronto tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, in onda ieri sera su SkyTg24.Si chiamano per nome: «come dice Stefano», «come dice Elly», del resto si conoscono benissimo i due candidati alle primarie del Pd di domenica prossima. Stretta di mano all’inizio, abbraccio alla fine. Ma nel mezzo anche qualche punturina sui (presunti) punti deboli altrui. Un esempio?
«Essere buoni amministratori non è una linea politica», dice Schlein prendendo di mira la cifra politica scelta anche stasera dal rivale. Ma le scintille arrivano sui diritti, con il governatore che stavolta attacca: «Dobbiamo difendere quelli sociali, non solo quelli civili». Pronta la risposta della deputata: «Diritti sociali e civili sono inscindibili: chi è discriminato lo è sul lavoro, a scuola, nella società».
Dopo l’elogio fatto nei giorni scorsi a Giorgia Meloni che tanto ha fatto discutere, Bonaccini corregge il tiro: «Su di lei non do giudizi, lo danno gli elettori. A me interessa battere nelle urne un governo che sta mostrando tutta la sua inaffidabilità», al quale come voto dà 4. Ma Schlein prova a riportarlo comunque sugli elogi di qualche giorno fa per attaccare: «Non sono d’accordo. Questo governo ha colpito i deboli, abbiamo visto la brutalità nel trascinare le persone salvate nei porti più lontani, una logistica dell’orrore».
Sul capitolo anarchici, la domanda è insidiosa: andrebbe a trovare in carcere Alfredo Cospito? «No» dice secco lui. «In questo momento no ma chi ci è stato aveva il diritto di farlo», argomenta lei.
La serata si anima con il gioco del camper, versione a quattro ruote del vecchio Pantheon. Chi fareste salire con voi? Cinque scelte da una lista predefinita e la possibilità di giocarsi un jolly. Tutti e due scelgono gli altri tre candidati alle primarie, e fin qui tutto facile. Poi Schlein indica Meloni («per conoscere l’avversario») e Rossana, una neolaureata che non trova lavoro conosciuta in un comizio. Bonaccini gioca subito il jolly di Liliana Segre e poi indica Walter Veltroni. Ma il primo segretario del Pd non è nella lista. E, dopo qualche tentennamento, ripiega su Mario Draghi. L’appello finale è la sintesi migliore delle differenze. Schlein: «La sinistra deve fare la sinistra, ecologista e femminista». Bonaccini: «Il Pd deve dare soluzioni concrete ai cittadini». Sigla.