1. LA RUSSA: FIGLIO GAY? MI DISPIACEREBBE, COME FOSSE MILANISTA, 21 febbraio 2023
“UN FIGLIO GAY? MI DISPIACEREBBE: SAREBBE COME FOSSE MILANISTA” – IGNAZIO LA RUSSA CONTINUA A DIMENTICARSI DI ESSERE IL PRESIDENTE DEL SENATO E, OSPITE DELLA FAGNANI A “BELVE” FA CACIARA, TRA BATTUTE E QUALCHE BOMBETTA POLITICA: “IL LIVELLO ESTETICO DELLE DONNE DI DESTRA È DIIMINUITO MA È AUMENTATA LA QUALITÀ. QUELLE DI SINISTRA NON LE GUARDO. LA PARITÀ SI OTTERRÀ QUANDO UNA DONNA GRASSA, BRUTTA E SCEMA RIVESTIRÀ UNA CARICA IMPORTANTE” – “IL VAFFA DI BERLUSCONI ERA PER GIORGIA, CHE AVEVA POSTO PALETTI SU RONZULLI MINISTRO. IL BUSTO DI MUSSOLINI NON CE L’HO PIÙ. L’HO DATO A…"
Estratto dell’articolo di Franco Stefanoni per il “Corriere della Sera” «Se mio figlio mi dicesse di essere omosessuale? Accetterei con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli». Ignazio La Russa, intervistato da Francesca Fagnani per Belve , il programma in onda in prima serata oggi su Rai2, aggiunge però: «Ma se non succede, pazienza. Sarebbe come se fosse milanista».
Il presidente del Senato […] parla a tutto campo e affronta anche il tema del centrodestra e delle donne. «Il loro livello estetico è diminuito — argomenta — è aumentata però la qualità, la capacità. Quelle di sinistra non le guardo. La parità in politica non si ottiene con le quote rosa, si otterrà quando una donna grassa, brutta e scema rivestirà una carica importante. Perché ci sono uomini grassi, brutti e scemi che ricoprono ruoli importanti».
Sul busto di Benito Mussolini sistemato a casa sua, costante fonte di polemiche, racconta: «Lo vuole mia sorella. Ha detto che si è rotta le scatole di sentirne parlare. Dice, chi l’ha detto che papà l’ha lasciato a te? L’ha lasciato a noi. Quindi gliel’ho dato. Non ce l’ho più».
Sempre a proposito di genitori, La Russa svela di riconoscersi tuttavia più nella madre che nel padre: «Lui era coerente con la sua storia. Amava la libertà, perché aveva un passato sicuramente vicino al trascorso regime. Tutti dicono che assomiglio moltissimo a mio padre, ma in realtà mi ritrovo in tanti aspetti in mia mamma».
[…] E sul fascismo? «Qui a volte sarebbe bello fare battute, odio questo politically correct . Ma ci devo stare attento».
2. LA RUSSA: SILVIO HA CAPITO CHE GIORGIA È UNA LEADER Estratto da “il Messaggero”
C'è una "belva" anche dentro Ignazio La Russa. E il presidente del Senato l'ha liberata ieri nell'omonimo programma su Rai 2 di Francesca Fagnani. «Una belvata che ho fatto? Quando la mia amica Ronzulli aveva preso il posto di Meloni, e l'ho cacciata», spiega il co-fondatore di FdI.
Donzelli su Cospito? «Non è stato utile, ma nessun problema etico». Il forzista Mulè? «Non è mio nemico, ma non mi sta simpatico». Berlusconi? «Sta capendo che Giorgia è una leader». Il busto del Duce a casa? «Scoop: l'ho dato via, a mia sorella». […] E sul suo carattere fumantino: «A volte conviene far finta di essere arrabbiati». IGNAZIO LA RUSSA A BELVE: CHI NON MI PIACE DELLA DESTRA? COME SI CHIAMA, QUELLO, MULES. MULE’
3. LA RUSSA RIVELA: IL VAFFA DEL CAV ERA PER GIORGIA Estratto da “il Giornale”
«Quel vaffa di Berlusconi il giorno della mia elezione non era per me, era per Giorgia che aveva posto dei paletti sui ministri, Ronzulli in particolare, ma più che per Giorgia era per FdI. È la prima volta che lo dico». Lo afferma il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato da Francesca Fagnani, per il programma «Belve» […].
4. “UN FIGLIO GAY? CHE DISPIACERE IL BUSTO DEL DUCE A MIA SORELLA” LA RUSSA, ALTRO SHOW TELEVISIVO Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
[…] La Russa è una belva furba della comunicazione politica. Un tempo i politici parlavano una lingua incomprensibile agli umani, dicevano «non un monocolore democristiano bensì dei democristiani nel monocolore», dai tempi di Bossi e Berlusconi basta infilare una monetina nel jukebox per ottenere un po’ di taglio e cuci su Twitter.
Dopodiché La Russa è il presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, e qui salta fuori la difficoltà. Ma conta ancora qualcosa? «Non amo piacere a tutti», dice La Russa a Fagnani. «Ma nemmeno mi prendo troppo sul serio. A volte sono superficiale». E meno male che con l’età «ho attenuato un po il carattere: meglio essere né La Rissa né pompiere».
IGNAZIO LA RUSSA A BELVE: IL VAFFA DI BERLUSCONI? ERA PER GIORGIA Naturalmente si diverte a dare scandalo: «Odio questo politically correct!» A farsi beffa dei capisaldi culturali della sinistra : «Una giornata particolare è un brutto film perché colloca l’omofobia in una parte sola e in un periodo solo».
E il fascismo? «Ah, ecco, devo stare attento, perché il mondo non separa le cose importanti dal contesto in cui si dicono le cose. A volte sarebbe bello fare battute...Il busto l’ho dato a mia sorella, mi ha detto che papà l’aveva regalato alla famiglia, non a me».
[…] Mutismo sullo squadrismo di Firenze. […] La Russa parla della violenza politica degli anni Settanta: «Non credo di avere fatto qualcosa per cui devo chiedere perdono». E infina una spruzzatina di merlo maschio: «Il livello estetico delle donne a destra è calato, è aumentato quello della capacità. Quelle di sinistra non le guardo. Un figlio gay? Una persona come me, eterosessuale, vuole che il figlio gli assomigli ».