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 2023  febbraio 21 Martedì calendario

Biografia di Samuele Ceccarelli

Il giorno dopo è quello della realizzazione. All’indomani della vittoria clamorosa ai Campionati italiani indoor di Ancona su Marcell Jacobs, campione del mondo ed europeo dei 60 metri, Samuele Ceccarelli ha vissuto una giornata ricca di emozioni. Scesa l’adrenalina in corpo, il 23enne toscano di Massa Carrara, che si è imposto di un centesimo nella finale degli Assoluti in 6"54 davanti all’olimpionico dei cento metri, ha iniziato a rendersi conto di quello che ha combinato domenica pomeriggio. «Il day after? È quello della realizzazione - racconta il ragazzo tesserato alla Firenze Marathon -. Anche se, devo ammettere, tuttora non l’ho realizzata al 100%. È stata sicuramente una bella emozione riguardare le foto, riguardare le immagini, riguardare i video. E ricordare l’emozione del momento, quelle che lì per lì, per l’adrenalina in corpo, non mi ha permesso di godermi. Ma il giorno dopo, invece, piano piano arrivano».
L’INFORTUNIO NEL 2020
Chi lo avrebbe detto qualche anno fa che ne avrebbe vissute di così forti, quando era fermo ai box per problemi alle due gambe. Ce lo ha confermato Marco Del Medico, l’allenatore che lo segue dal febbraio 2020, giusto nel momento in cui è scoppiata la pandemia. «Ci siamo allenati e poi abbiamo dovuto interrompere tutto. Lui veniva da un brutto infortunio, era fermo da 8 mesi. No, non aveva problemi muscolari, ma il problema suo era quello dei plantari che gli hanno procurato una microfrattura da stress prima al perone destro e poi al sinistro. Finché poi mi ha ascoltato e ha deciso di toglierli. Finalmente, a ottobre siamo riusciti a cominciare con la preparazione per le indoor e siamo riusciti a portarla a termine senza interruzioni. E, fortunatamente, adesso abbiamo visto i risultati». E che risultati: battere il re della specialità non è una cosa di tutti i giorni. «Voglio ricordare le belle parole che Marcell ha speso per me: equivale a una sorta di doppia vittoria. È veramente una bella giornata anche oggi, bellissime sensazioni». Niente male per uno che ha iniziato a praticare atletica leggera soltanto a 16 anni. Prima di correre sul tartan sulla pista di Pietrasanta, infatti, saliva sul tatami: faceva karate. Ci ha provato il nonno materno, Gastone Giacinti, ex portiere del Foggia in Serie A negli anni Settanta, a indirizzarlo al calcio. Ma lui ha sempre declinato. Inoltre, è studente del quinto anno di giurisprudenza a Pisa. Anche se è ad Ancona che ha fatto valere la legge del più forte.