Corriere della Sera, 20 febbraio 2023
Roald Dahl è stato censurato. Via le parole come grasso o brutto dai suoi libri
L’obiettivo: non offendere nessuno. Quindi sono stati riscritti alcuni passaggi dei libri di Roald Dahl, via le parole come grasso o brutto.
Quando Salman Rushdie, ancora convalescente dopo le coltellate di un fanatico che lo scorso agosto gli ha tolto l’uso di un occhio e di una mano, lancia l’allarme su questioni di libertà di espressione, il mondo farebbe bene a ascoltarlo. Nessuno meglio di lui conosce l’argomento.
«Roald Dahl non era un angelo, ma questa è un’assurda censura. Puffin Books e gli eredi di Dahl dovrebbero vergognarsi», ha twittato Rushdie, commentando la notizia che l’editore Puffin – appartiene alla gloriosa Penguin, dato che rende tutto ancora più allarmante – ha deciso d’accordo con gli eredi dell’autore (1916-1990) di riscrivere i suoi libri, togliendo riferimenti al genere, alla razza, al peso, cancellando parole come «grasso», «piccolo», «nano» per non offendere nessuno.
Furibondo anche il saggista e umorista inglese David Baddiel – autore di un recente best-seller sull’antisemitismo, Jews Don’t Count, gli ebrei non contano – che su Twitter ha sottolineato un passaggio del Dahl riscritto nel quale è saltato un riferimento a un personaggio con il «doppio mento»: «Però restano i riferimenti al naso e ai denti storti… Perché? Perché se cominci a sventrare un testo alla fine non ti resta in mano niente, ti resta una pagina bianca» (tra l’altro fa onore a Baddiel, che è di religione ebraica, la difesa per una questione di principio di Dahl che fu notoriamente antisemita).
Dahl, uomo complicato, autore amatissimo, ha lasciato in eredità una miniera d’oro: i suoi eredi hanno diramato ai media le scuse postume per le frasi di Dahl sugli ebrei, che disprezzava, prima di vendere a Netflix nel 2021 i diritti del catalogo dahliano per 450 milioni di euro. È uno dei più grandi scrittori del Novecento, la cui opera ( James e la pesca gigante, La fabbrica di cioccolato, Furbo il signor Volpe, Il coccodrillo enorme ) trascende il genere – la letteratura per bambini – nella quale viene per abitudine incluso.
I testi di Dahl sono stati cambiati dal suo editore inglese d’accordo con gli eredi: La fabbrica di cioccolato, capolavoro del 1964 che ha ispirato due film di enorme successo, perde «enormemente grasso» che è stata modificata in «enorme» (stesso destino per il libro del 1970 Furbo il signor Volpe ). La parola «grasso» è stata sistematicamente eliminata, anche da Il coccodrillo enorme, James e la pesca gigante, Le streghe e Gli sporcelli. La Miss Trunchbull di Matilde da «femmina formidabile» è ora «donna formidabile»; i piccoli Oompa Loompas della Fabbrica di cioccolato non sono più «piccoli uomini» ma «piccole persone»; e Bunce del Signor Volpe non è più nano, non è più panciuto. È semplicemente Bunce.
Puffin si è appoggiato ai «sensitivity reader» di Inclusive Minds, agenzia specializzata in «inclusione e accessibilità nella letteratura per bambini». La pagina del copyright delle nuove edizioni dei libri di Dahl editi da Puffin spiegherà: «Questo libro è stato scritto molti anni fa, quindi rivediamo regolarmente la lingua per assicurarci che possa continuare a essere apprezzato da tutti oggi».
Un portavoce della Roald Dahl Story Company ha dichiarato a Variety : «Vogliamo assicurarci che le meravigliose storie e i personaggi di Roald Dahl continuino a essere apprezzati da tutti i bambini di oggi. Quando si ripubblicano libri scritti anni fa, non è insolito rivedere il linguaggio utilizzato insieme all’aggiornamento di altri dettagli, tra cui la copertina e il layout. Il nostro principio guida è stato quello di mantenere le trame, i personaggi e l’irriverenza e lo spirito tagliente del testo originale. Eventuali modifiche apportate sono state piccole e attentamente considerate».