Il Messaggero, 16 febbraio 2023
Biografia di Maria Callas
"L’amour est un oiseau rebelle/ Que nul ne peut apprivoiser/ Si tu ne m’aimes pas, je t’aime”. “L’amore è un uccello ribelle/ che nessuno può addomesticare/ Se tu non mi ami, io ti amo”. Habanera – dalla Carmen di Georges Bizet – è un brano che molti collegano a Maria Callas. In realtà Maria non si esibì mai nelle vesti di Carmen all’opera, ma realizzò un’incisione discografica talmente intensa che Gramophone scrisse: «La sua è una Carmen che vi ossessionerà». La parola “ossessione” – oltre che “passione” – sintetizza parte della sua vita. Ossessione per il canto, per il successo, per le rivincite, per la bellezza e la magrezza, per l’amore. È del resto, quella della Callas, una storia che ha molto in comune con le tragedie greche. Eros e thanatos, successo e oblio, celebrità e solitudine.GLI ESORDIMaria Anna Cecilia Sofia Kalogheropoulou nasce a New York il 2 dicembre 1923. I suoi genitori si sono trasferiti in America poco prima, cambiando il cognome in Kalos e poi in Callas. Già da piccola, lei dimostra una straordinaria propensione per il canto, secondo quanto racconterà sua madre Evangelia nel libro My daughter Maria Callas. Evangelia ne ha colto subito il potenziale, che sfrutterà a suo vantaggio. Il marito Georges ha aperto una farmacia, ma nel ’37 lei torna ad Atene con le due figlie. Maria studia al Conservatorio, ottiene le prime parti, viene seguita dalla soprano Elvira de Hidalgo.Nel ’47 arriva in Italia, dove conosce il direttore Tullio Serafin e l’industriale Giovanni Battista Meneghini, che sposerà nel 49 e che diverrà il suo manager. Nel ’51 debutta alla Scala di Milano. Dopo un esordio non semplice – deve sostituire Renata Tebaldi, che resterà sua rivale storica – inizia “l’epoca d’oro” milanese, che durerà dal ’51 al ’57. La Callas fa tourné ovunque, attira folle, è una star. Ha una volontà d’acciaio che la porta a dimagrire 36 kg in due anni, poi a perdere ancora peso. Diviene “un’altra donna”, che si fa abbigliare dalla sarta dell’alta società Biki.I PERSONAGGIIn scena Maria ha una gestualità intensa, un fraseggio unico. Quella che viene definita la “coloratura” della sua voce sbalordisce, incanta. Sa cantare e al tempo stesso recitare. Interpreta moltissimi personaggi, ma forse è con Violetta de La Traviata che raggiunge l’apice. Canta spesso con il grande baritono Tito Gobbi. Diventa per tutti “la Divina”. A quel punto, però, l’attenzione e la pressione si fanno troppo forti, incominciano le prime incrinature. Sempre più presa dalla vita mondana, con la voce affaticata dagli sforzi e dalla tensione, la Callas è costretta ad alcune defezioni. A Roma, il 2 gennaio ’58, ha una crisi di afonia durante Norma e lascia il palco. Entra in rotta con vari teatri: tacciata di inaffidabilità, disturba per il carattere forte. La sua carriera conosce momenti d’arresto e poi di rimonta, come accade nel ’65 con Tosca, che interpreta a Parigi e a Londra senza però fare tutte le rappresentazioni. Non si esibirà più in un’opera integrale.LA PASSIONEPer una strana coincidenza, le parole di Carmen sull’amore scolpiscono parte della vita sentimentale della soprano. In particolare, la sua storia con il miliardario greco Aristotele Onassis, incontrato al Danieli di Venezia nel 1957, a una festa della giornalista Elsa Maxwell. La passione con Onassis scoppia qualche tempo dopo, durante una crociera – alla quale partecipa Winston Churchill con la moglie – sullo yacht di lui, il Christina. Il marito della Callas viene sbarcato “armi e bagagli”. Sembra che Maria abbia in seguito avuto da Onassis un bimbo, morto alla nascita. Ma l’idillio fra “i due greci più famosi al mondo” – come li chiama Fanny Ardant, che interpreterà Maria a teatro a Parigi e in un film, Callas Forever – termina disastrosamente. Onassis le preferisce “la vedova d’America” Jackie Kennedy, con cui convola a nozze nel 68. «Ha fatto bene la signora Kennedy a dare un nonno ai suoi bambini», pare abbia commentato con amarezza Maria, che dice dell’amante: «È bello come Creso».IL LOGORAMENTONon si riprenderà più: benché Onassis torni a cercarla – il matrimonio con l’interessata Jackie non gli porta fortuna – lei si rinchiude in sé stessa. Accetta di interpretare Medea nel film di Pier Paolo Pasolini – a cui si lega di un rapporto impossibile, sotto il profilo sentimentale – ma non è un successo. Fra il 71 e il 72 tiene alcune master-class a New York. Nel ’73 compie un tour mondiale con il tenore Giuseppe di Stefano, con il quale ha una relazione, ma il legame finisce per logorarsi. Le persone a lei più care scompaiono: suo padre e Tullio Serafin per primi, Onassis e Pier Paolo Pasolini nel ’75, quindi Luchino Visconti nel ’76.Maria scivola in una solitudine sempre più cupa. È il 16 settembre ’77, quando viene trovata morta nel suo appartamento parigino di rue Georges Mandel. Le ragioni non sono del tutto chiare: il referto parla di infarto, lei soffre da tempo di vari disturbi e prende pesanti sonniferi per dormire. Viene quindi cremata. Avrebbe detto alla domestica: «Fai spargere le mie ceneri nel mar Egeo. Abbraccerò il mio Ari attraverso il mare».