ItaliaOggi, 15 febbraio 2023
Periscopio
Meloni vince per abbandono degli elettori. Titolo del Fatto.
Altro che Sanremo. Canta la destra. Titolo di Libero.
Nel Pd la clamorosa sconfitta delle regionali fa tirare un sospiro di sollievo: sono andati peggio M5s e Terzo Polo. Alfonso Raimo, Huffpost.
Giuseppe Conte Conte minimizza: «È solo un voto locale, nei sondaggi siamo in crescita». Titolo della Stampa.
Il neonato Terzo Polo ha già stufato. Titolo della Verità.
Vittoria netta del centrodestra. Titolo del Corriere.
Urne vuote, vince Meloni. Titolo di Repubblica.
Il Pd si conferma il primo partito di opposizione. Enrico Letta.
Oltre il 50%: Bonaccini molto soddisfatto del risultato nei circoli. Ansa.
Poeti eroi navigatori santi / nacquero tra noi / tenendosi una mano dietro e una davanti. Giovanni Arpino, Fuorigioco.
[Ucraina]. A conflitto in corso, [torna il] cabaret nei bunker, nei teatri o, come stasera, nella hall dell’Hotel Tourist di Kiev. Fabio Tonacci, la Repubblica.
Venerdì ero a parlare a un evento organizzato da aziende tedesche. «Grazie per i tank», ho detto per farli rilassare. «Mai avrei immaginato d’essere contento di vedere carri armati tedeschi su suolo ucraino. L’ultima volta, però, quando Hitler ha invaso l’Ucraina, siete stati un po’ più rapidi nella consegna...». Anton Timoshenko, 29 anni, comico e speaker radiofonico.
Missili russi nei cieli moldavi. La provocazione di Mosca rischia d’allargare il conflitto. Titolo di Repubblica.
Tre aerei militari russi hanno invaso lo spazio aereo della Polonia (che è nella Nato) e due caccia F-35 olandesi li hanno scortati «riportandoli» nella giusta rotta. Putin deve stare attento a non tirare troppo la corda. A Varsavia sono armati fino ai denti e hanno il dito sul grilletto. Dagospia.
È probabile che Berlusconi, abituato ad avere una posizione dominante e ora messo un po’ da parte, provi rabbia (…) nel vedere Zelensky, quest’uomo senza qualità, spadroneggiare in mezzo mondo. (…) Quest’uomo, che scula dappertutto, che è presente ovunque, è venuto a uggia anche a chi sta dalla parte dell’Ucraina. [Scula?] Massimo Fini, il Fatto.
Durissima la reazione di Kiev. «Le accuse insensate di Berlusconi contro Zelensky sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo», scrive il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ricordando di aver lavorato in Libia nel 2010 quando l’allora premier incontrò Gheddafi e «baciò le mani del dittatore per mostrargli lealtà». Franco Adriano, ItaliaOggi.
Negli ultimi anni Vladimir Putin ha avuto più incontri bilaterali con Silvio Berlusconi che con qualunque altro capo di Stato. (…) Berlusconi è convinto d’intrattenere con Putin intimi rapporti d’amicizia personale, e continua ad avere più contatti con lui che con qualunque altro capo di Stato. Ronald Spogli, ex ambasciatore Usa, 2008. (Tino Oldani, ItaliaOggi).
Emarginando i falchi di Arcore, e premiando Antonio Tajani, Meloni progetta di trattare quasi esclusivamente col ministro degli esteri, affidandogli il compito di convincere dolcemente il fondatore a tirarsi fuori dalla mischia. In cambio, promette un’uscita di scena soft. Tommaso Ciriaco, la Repubblica.
Ruby Ter. Palazzo Chigi revoca la costituzione di parte civile. Titolo del Giornale.
Nel 2017, sostenendo che il comportamento di Berlusconi aveva danneggiato l’immagine delle istituzioni italiane a livello mondiale, il governo di centrosinistra guidato da Paolo Gentiloni chiese un risarcimento di 10 milioni di euro. ilpost.it
Quanto al Putin Ter, Quater, Quinquies eccetera è stato chiesto e ottenuto un irrevocabile risarcimento di oltre 10 milioni di voti. Pierpaolo Albricci, ItaliaOggi.
Nell’era Putin, per la prima volta nella sua lunga storia, la Russia è uscita dalla miseria, dal degrado umano dell’alcolismo e ha migliorato l’aspettativa di vita dei suoi cittadini, tra le più basse in Europa nei primi anni novanta. Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura (Putin. Vita di uno zar).
Il numero di soldati russi uccisi e feriti in Ucraina si avvicina a 200.000. New York Times.
Vladimir Putin è salito al potere con l’aiuto di un ristretto gruppo di ex-agenti del KGB che ancor oggi lo circonda. Per lui, il KGB-FSB è il corpo scelto della patria sovietica. CR. Corrispondenza romana.
Negli ultimi anni è sempre più insistente il movimento che vorrebbe rimettere al proprio posto, in Piazza della Lubjanka, la statua di Feliks Dzerinskij, fondatore e primo direttore della Ceka, accanto al monumento di Memorial, mettendo così fianco a fianco il simbolo delle vittime e il simbolo dei carnefici. Memorial Italia (HuffPost).
Ci sono più canzoni sulle scarpe di quante ce ne siano su cappelli, pantaloni e tutti gli altri capi di vestiario messi insieme. Le scarpe rivelano carattere, posizione sociale e personalità. Feliks Dzerinskij, noto come «Feliks di ferro», fedele associato di Lenin come di Stalin, nei primi anni dell’Unione Sovietica diresse l’organizzazione di polizia segreta nota come Ceka. Durante il Terrore rosso Lenin gli chiese di quante esecuzioni fosse responsabile la Ceka. Dzerzinskij gli suggerì di contare il numero delle scarpe e dividerlo per due. Bob Dylan, Filosofia della canzone moderna.
Cospito si concede uno yogurt al miele. La spiegazione ufficiale è che intende arrivare lucido all’udienza in Cassazione prevista per il 24 febbraio, quando verrà data risposta alla sua istanza di revoca del 41 bis. Luca Fazzo, il Giornale.
Non trasfomerei in eroe uno psicopatico. Luca Telese, Non è l’Arena.
[E comunque] mai farsi fare una statua equestre a capo scoperto. Roberto Gervaso.