Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  febbraio 15 Mercoledì calendario

Il Giappone ha approvato la riforma al codice della strada per far circolare liberamente i robot per le consegne. Viaggeranno a 6 km/h

Da aprile i robot per le consegne a domicilio potranno circolare in tutte le strade del Giappone grazie alla riforma del codice della strada che li obbliga a non superare i 6 chilometri l’ora, limitando così la pericolosità in caso di collisione. Finora gli amabili «robottini» sono stati autorizzati solo per test in alcuni comuni fuori Tokyo, ma la compagnia di robotica giapponese ZMP ha collaborato nella capitale con il colosso delle Poste. La diffusione dei robot per il delivery sarà graduale.
L’idea è utilizzare i robot soprattutto nei comuni rurali per romperne l’isolamento, per aiutare gli anziani cui porteranno a casa cibo e medicine (il 30% dei giapponesi ha più di 65 anni), e per permettere alle aziende di tenere il passo nell’e-commerce recapitando gli acquisti online in un Paese che deve fare i conti con la carenza di personale in tutti i settori, camionisti compresi, come riportato da The Japan Times.
I robot per il delivery sono stati ben accetti nell’Arcipelago anche perché i costruttori li hanno resi in qualche modo gentili e amabili creando modelli dotati di grandi occhi capaci, in qualche caso, di arrivare sul punto di lacrimare se qualcuno sbarra loro il passo, e di una voce che avvisa i passanti della loro presenza. Tutto per ispirare fiducia. Tuttavia ci sono diversi problemi da risolvere soprattutto in materia di sicurezza anche se i movimenti dei robot sono sempre sottoposti al controllo umano grazie a sensori e telecamere che consentono all’operatore di intervenire da remoto in caso di allerta.