Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  febbraio 15 Mercoledì calendario

Parla la fidanzata di Pippo Inzaghi

Venerdì a Reggio Calabria quasi millecinquecento studenti dello Scientifico Vinci e dell’Istituto tecnico Piria hanno ripulito il Lungomare da piazza Indipendenza al circolo Velico, in pieno centro, e il Rione Marconi, in periferia. Avevano risposto all’appello lanciato da Angela Robusti, 34enne compagna veneta dell’allenatore della Reggina Filippo Inzaghi, mamma del loro figlio Edoardo, di 15 mesi, e prossima al parto di Emilia, attesa tra meno di un mese. Di professione organizza eventi (con triennale e specialistica in Architettura).
Angela, come è nata l’idea?
«Ci siamo trasferiti qui ad agosto: dalla finestra vedo l’Etna innevato, Messina e Taormina. E magnolie secolari. Però ho notato subito il contrasto tra questa bellezza estrema e la noncuranza».
Mi faccia un esempio.
«Qui in centro, che dovrebbe essere il posto migliore, i marciapiedi sono sconnessi, non esistono rampe, ci sono buche da 30 centimetri, le radici degli alberi sbucano trasformando le strade in un meraviglioso museo a cielo aperto, poco comodo per chi come me gira con il figlio nel passeggino, per non dire di chi si muove in carrozzina. E poi la spazzatura, mozziconi, cartacce, plastica».
Da lì all’evento di venerdì il passo è lungo.
«Di mia iniziativa ho cominciato a prendermi cura di un’aiuola, con rastrello e paletta. Poi si è aggiunta una mia amica e abbiamo creato il logo #noiamiamoreggio. Dopo, un ragazzo che si voleva candidare alla rappresentanza degli studenti dello Scientifico Vinci mi ha chiesto se poteva inserire nel programma qualcosa che legasse il liceo alla pulizia dell’ambiente. Così ho buttato giù l’idea».
I docenti entusiasti?
«Macché! La maggior parte si è ribellata: “Fa freddo”, “Non è sicuro”, “È pericoloso”. Perfino 200 genitori si sono opposti».
E come l’ha spuntata?
«C’è stata una votazione tra studenti: avrebbe partecipato solo chi voleva, 304 ragazzi. Allora ho coinvolto il Professionale Piria, e lì hanno aderito tutti: mille. Più una cinquantina di professori. Agli studenti fino alla quarta abbiamo affidato il litorale del centro, mentre le quinte le abbiamo portate nel quartiere Marconi, che è più difficile. La Tekno Service Italia, che ha l’appalto per la pulizia dei rifiuti, ci ha fornito gratis sacchetti, palette, guanti, rastrelli. Alcuni dipendenti, fuori dall’orario di lavoro, sono venuti a prendere i sacchi di differenziata. E la Reggina ha regalato a tutti il biglietto per vedere la partita del 25 febbraio contro il Modena e ci ha messo a disposizione i giardinieri per tagliare l’erba».
Un trionfo.
«Beh, dall’amministrazione nemmeno un grazie. E non dico a me, ma agli studenti».
Pippo era preoccupato?
«Non che mi stancassi. Le sue preoccupazioni erano legate alla criminalità organizzata. Ma io me ne infischio: non credo che i grandi delinquenti della Terra si preoccupino per Angela Robusti che toglie la spazzatura».
Quando vi siete conosciuti?
«Quasi sei anni fa a Venezia, per un bicchiere d’acqua. Eravamo stati trascinati entrambi controvoglia a una festa. Prima di andare via mi avvicino al bancone e chiedo un bicchier d’acqua: mi rispondono che ero la seconda persona ad averlo chiesto, e mi indicano lui di spalle. Non avevo mai visto una partita di calcio, prima, nella mia famiglia amiamo il motociclismo, e poi era troppo grande per i miei gusti: ha 15 anni più di me. Così quando mi ha chiesto il numero non gliel’ho dato».
E allora come siete arrivati a formare una famiglia?
«È stato tenace. Mi ha cercata sui social e infine mi ha invitata a cena in uno stellato: una settimana dopo siamo andati a vivere insieme».
Ma lui non mangia solo bresaola e biscotti?
«In effetti a quella prima cena non ha mangiato nulla e io ho riempito la borsetta di ciò che non mangiava. Ora è diverso, cucino io per lui».
Quando vi sposerete?
«Se non ci saranno altre gravidanze a sorpresa, nel 2024. Dovevamo farlo già l’anno scorso, ma era appena nato Edoardo».
Emilia nascerà a Reggio?
«No, a Brescia, dove i nonni potranno darmi una mano al momento del parto. Poi torneremo qui: il clima è fantastico e la Calabria bellissima».