14 febbraio 2023
Gli Usa: “I palloni non sono alieni”
«Possiamo assicurare gli americani che non c’è stato alcun coinvolgimento degli alieni nei recenti oggetti volanti non identificati». Probabilmente è stata la prima volta nella storia che il briefing della Casa Bianca con i giornalisti si è aperto con queste parole, tranne forse quando nel 1938 Orson Welles aveva raccontato via radio lo sbarco dei marziani nel New Jersey. La portavoce Karine Jean-Pierre però ha sentito la necessità di farlo, perché dall’abbattimento del pallone spia cinese in poi le chiacchiere sull’invasione degli extraterrestri avevano superato il livello di guardia. Due questioni serie restano tuttavia in piedi, cioè la crisi nei rapporti con Pechino, e il mistero sugli ultimi tre oggetti colpiti in Alaska, Canada e Michigan,che potrebbe confermare scenari pericolosi per la sicurezza di tutti.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha confermato che «il primo episodio era un pallone spia. Le forze armate cinesi hanno un programma per svilupparli, che ha preso di mira dozzine di Paesi in tutto il mondo, inclusi nostri alleati. L’amministrazione precedente non lo aveva scoperto, noi sì». Per ora il programma ha dato risultati limitati, ma può crescere, perché i palloni volano più bassi dei satelliti e possono raccogliere immagini e informazioni migliori. La decisione di non abbattere subito il mezzo è dipesa dalle dimensioni, che potevano fare danni a terra, e dalla volontà di seguirlo per capire come funziona. Il recupero dei detriti sta dando frutti.
Sugli altri tre oggetti non si sa molto. Non erano palloni, non è certo che fossero della Cina e avessero compiti di sorveglianza, e non è escluso siano stati lanciati da aziende private o centri di ricerca per scopi legittimi. Sono stati scoperti perché prima non venivano cercati, ma ora i controlli radar sono stati potenziati. La decisione di abbatterli è stata presa per due motivi: primo, volavano abbastanza basso da costituire un pericolo per gli aerei civili; secondo, è possibile che avessero una missione militare. I detriti non sono ancora stati individuati e quindi mancano le risposte definitive, ma Biden ha ordinato di creare una commissione governativa per studiare il fenomeno.
La crisi con Pechino invece si complica. Ieri ha accusato gli Usa di aver mandato una decina di palloni spia sul suo territorio, ma la Casa Bianca ha risposto in maniera secca: «È solo l’ultimo esempio del tentativo della Cina di limitare i danni. Noi non abbiamo alcuna attività di sorveglianza nel suo spazio aereo». Secondo l’analista Ian Bremmer il pallone non era un problema grave, e Washington lo avrebbe volentieri ignorato, procedendo col previsto viaggio a Pechino del segretario di Stato Antony Blinken. Quando però è diventato così visibile in Montana, lo scontro è stato inevitabile. Ora il problema è come superarlo. Blinken potrebbe vedere il collega Wang Yi alla conferenza di Monaco sulla sicurezza, oppure riprogrammare la visita in primavera.