il Giornale, 14 febbraio 2023
La guerra di Ufo
New York È ormai in corso una vera e propria guerra di Ufo (intesi come oggetti volanti non identificati) tra Usa e Cina, mentre il capo della diplomazia del Dragone Wang Yi vola in Europa a ridosso del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina.
Dopo l’ennesimo oggetto misterioso abbattuto dai caccia statunitensi nei cieli del Nord America, il terzo in tre giorni, Pechino è passata al contrattacco. Prima il Global Times, tabloid affiliato al partito comunista cinese, ha riferito che «le autorità marittime della provincia dello Shandong hanno avvistato un oggetto volante non identificato sulle acque vicino alla città costiera di Rizhao». Quindi il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha puntato il dito contro Washington affermando che «ha inviato palloni aerostatici nello spazio aereo cinese più di 10 volte dal gennaio 2022 senza alcuna approvazione da parte delle autorità» del Dragone. Accuse che la Casa Bianca ha rispedito al mittente, sottolineando che non mai inviato palloni nello spazio aereo cinese. Le tensioni tra le due potenze saranno oggetto di discussione anche durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco nel fine settimana, a cui parteciperà il ministro degli Esteri di Pechino nel corso del suo viaggio dove farà tappa in Francia, Italia, Ungheria e Russia. A Monaco Wang Yi «terrà un discorso per comunicare la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile sostenuta dal presidente Xi Jinping, e condividere la posizione di Pechino sulle principali questioni globali». E potrebbe pure incontrare la controparte americana: secondo fonti di Bloomberg il segretario di stato Usa Antony Blinken sta considerando un faccia a faccia, che sarebbe il primo dall’inizio dell’escalation legata ai palloni-spia che ha portato il titolare di Foggy Bottom a cancellare il viaggio a Pechino.
A Roma invece c’è il delicato tema del rinnovo del memorandum sulla Belt and Road in scadenza a marzo. Pechino, oltre al rinnovo tacito, punta sulla visita della premier Giorgia Meloni in primavera, in occasione del terzo Forum dedicato alla nuova Via della Seta. In Francia Wang dovrà lavorare alla preparazione della prossima visita del presidente Emmanuel Macron, e a Budapest, l’alleato più stretto in Europa, discuterà del rafforzamento dei legami, anche alla luce della vittoria nella vicina Repubblica Ceca del neo presidente Petr Pavel, atlantista convinto rispetto all’uscente Milos Zeman, vicino alle posizioni cinesi. Quanto a Mosca si rincorrono le voci sulla preparazione della visita di Xi, che Mosca si attende in primavera. Negli Usa e non solo, intanto, è scattata una vera fobia sugli oggetti volanti non identificati mentre la Casa Bianca ironizza: «Non ci sono indicazioni della presenza di alieni o extraterrestri». Le domande però rimangono molte, pur se dopo il passaggio del pallone-spia cinese il North American Aerospace Defense Command (Norad) ha modificato il sistema radar per renderlo più sensibile, e di conseguenza il numero di oggetti rilevati è aumentato notevolmente. E il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha confermato che «palloni-spia cinesi hanno attraversato decine di Paesi in più continenti, inclusi alcuni dei nostri più stretti alleati».
A Londra, nel frattempo, è scattata l’allerta dopo l’avvistamento della scia di un meteorite e il premier Rishi Sunak ha detto che il governo farà «tutto il necessario» per proteggere il Paese. Il ministro della Difesa Ben Wallace ha assicurato che «il Regno Unito e i suoi alleati esamineranno cosa significano queste intrusioni nello spazio aereo per la nostra sicurezza, ma questo sviluppo è un altro segno di come il quadro delle minacce globali stia cambiando in peggio».