ItaliaOggi, 14 febbraio 2023
Periscopio
È scoppiato il finimondo per l’annuncio d’un videomessaggio di Zelensky a Sanremo, immaginate che cosa accadrebbe se il leader ucraino venisse di persona in Italia. Siamo un Paese nel quale Pier Silvio Berlusconi, proprietario dell’azienda concorrente della Rai nonché figlio d’un ex premier che con Putin ha stretto una calorosa amicizia, si è permesso di dire che si [sarebbe sentito] «turbato» dalla partecipazione del presidente ucraino al Festival. Vittorio Emanuele Parsi (Antonio Del Prete, QN).
Fossi stato il presidente del Consiglio, non sarei mai andato a parlare con Zelensky. Bastava che questo signore cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e non sarebbe accaduto [nulla]. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore. Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi, il vecchio putiniere. Ellekappa, la Repubblica.
Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina. Antonio Tajani, ministro degli esteri berlusconiano.
«Se l’ho sentito? No, non l’ho sentito», fa sapere gelida Giorgia Meloni, un’ora dopo le dichiarazioni del capo di FI. Emanuele Lauria, la Repubblica.
Figli, amici e badanti di Silvio Berlusconi intervengano, mettano un punto a questo strazio. Abbiano pietà di lui, e di tutti noi. Forza Italia! Christian Rocca, Linkiesta.
Siamo imbattibili nel battere il tempo sul tempo, nel rinviare, nel procrastinare, nel farci beffa della tempestività. Invitiamo Zelensky al Festival di Sanremo? Sì, no, forse, tira, molla, aspettiamo: alla fine, il presidente dell’Ucraina non deve averla presa bene e a Bruxelles i risultati si sono visti. Aldo Grasso, Corriere.
Dai tempi di Pinocchio / eccoci qua, in ginocchio, / Paese del Balocco. Giovanni Arpino, Bilancio.
La Rai ha il coraggio di mandare in onda Fedez senza averne prima letto il testo. La Rai ha il coraggio di parlare del razzismo degl’italiani; della fluidità di genere, dell’amore tossico, dell’amore libero, dell’amore a pagamento e della depressione post partum. Ma non ha avuto coraggio con Zelensky (…) che è appena stato accolto dai capi di Stato e di governo dell’Europa a Bruxelles, e i cui video-messaggi sono stati trasmessi alla Mostra di Venezia, al festival di Cannes, alla cerimonia dei Golden Globe e ai Grammy Awards. Mah. Antonio Polito, Corriere.
[Morale:] il bilaterale Meloni-Zelensky [è stato] declassato a «conversazione». Titolo della Stampa.
Da più di sette decenni, il festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia. Ogni anno sulle rive del Mar Ligure vince la canzone. Vincono la cultura e l’arte. La Musica vince! (…) Sfortunatamente, per tutto il tempo della sua esistenza, l’umanità ha creato non solo cose belle. E purtroppo oggi nel mio paese si sentono spari ed esplosioni. [....] Sono sicuro che un giorno ascolteremo tutti insieme la nostra canzone della vittoria! Volodymir Zelensky (messaggio letto da Amadeus intorno alle due di notte, senza fretta).
Esclusa da Macron [e da Zelensky,] Meloni decide di incontrare a margine del Consiglio il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il ceco Petr Fiala. Sono due leader conservatori. E rappresentano il piano B, la soluzione d’emergenza che Palazzo Chigi potrebbe attivare per uscire dall’angolo nel quale l’Eliseo ha cacciato il governo italiano. (…) Il prezzo potrebbe essere altissimo, visto quanto Roma è esposta sul Pnrr e il debito pubblico. Ma la presidente inizia a convincersi che senza alzare i toni, senza mostrare il volto feroce della destra, senza una discontinuità con l’epoca dell’ex banchiere centrale Mario Draghi, il suo governo potrebbe finire molto presto nel pantano. Linkiesta.
Urne vuote per le Regionali: crolla l’affluenza, ai seggi solo un elettore su quattro. Titolo di HuffPost.
Accade nelle Marche [che] il gruppo Pd alla Regione [decida] di scendere in campo a fianco delle associazioni pacifiste con una mozione che chiede alla giunta regionale di centrodestra di aderire alla campagna «Italia, ripensaci», promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e da «Senzatomica», nella quale si chiede «che il governo nazionale [dichiari] superata la strategia sin qui perseguita di invio di armi a oltranza in Ucraina». [Strano, ma] più strano ancora è che l’appello ha convinto anche il gruppo regionale di FdI, la cui leader e premier, per non parlare del ministro della difesa Crosetto, è favorevole senza riserve al sostegno militare a Kiev. Mario Lavia, Linkiesta.
Il Pd è insignificante. Un mio consiglio? L’autoscioglimento. Fausto Bertinotti (titolo della Verità).
«Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta». [È l’inno di] una nazione etnica modellata su una famiglia rigidamente patriarcale: nella quale contano, e dunque vengono menzionati, solo i maschi: delle sorelle, nessuna traccia. Tommaso Montanari, il Fatto.
Gesù. Frate Indovino.
«Elon, è vero che hai licenziato tutti quelli che lavorano per Twitter?» «Falso. Quelli che lavorano per Twitter siete voi». Maddox, il Foglio.
La guerra degli Ufo. Abbattuto un altro oggetto non identificato tra Canada e Usa. Titolo del Giornale.
Ufo o palloni spia nei cieli americani? Titolo di Repubblica.
Tornano di moda gli Ufo, che cominciano ad avere un dolce sapore di cose lievemente invecchiate in solaio. Giorgio Manganelli, Ufo e altri oggetti non identificati.
Jean-Pierre Bibring, astronomo: «La vita sulla terra? Un caso unico nell’universo». Titolo del Figaro.
[Ma occhio a Berlusconi]. Dopo il trattamento di bellezza, sembra un alieno. Dal web.
Ho per la vita l’interesse d’un decifratore di sciarade. Fernando Pessoa.
Com’è difficile essere buffoni in un paese di pagliacci. Roberto Gervaso.