il Fatto Quotidiano, 14 febbraio 2023
"Repubblica”, attenta! Edgar Morin ce l’ha con te
Un foglio eversivo disgraziatamente scampato al tritadocumenti è finito su Repubblica. È firmato dal filosofo e sociologo francese Edgar Morin, lucidissimo 101enne. “È sorprendente che in una congiuntura così pericolosa, il cui pericolo aumenta continuamente, si levino così poche voci in favore della pace”, dice il testo, un’anticipazione del libro di Morin Di guerra in guerra.
Qualche voce pacifista invero si leva, a cominciare dal Papa; ma i media padronali (compreso quello che improvvidamente pubblica l’allarme di Morin), galvanizzati dalla guerra a oltranza per “far vincere l’Ucraina” e sperabilmente abbattere Putin, che in fin dei conti può contare solo su 6 mila testate nucleari, sono da un anno impegnati a censurarle, deriderle (“pacifinte”, “né-né”) e diffamarle come collaborazioniste.
“Esse sono coperte dalla voce tonante dei sostenitori russi e americani del ‘sino alla fine’ (dov’è la fine?)”, dice Morin, che forse non sa che la fine è la vittoria dell’Ucraina, come ripetono diuturnamente i falchi della propaganda Natofila per mandare a Zelensky tutte le armi che chiede senza fare un fiato. “Parlare di cessate il fuoco, di negoziati, è denunciato come una ignominiosa capitolazione da parte dei bellicosi, che incoraggiano la guerra che vogliono a tutti i costi evitare a casa loro”, continua Morin, sfuggito chissà come alle liste di proscrizione di putiniani stilate dagli stessi bellicosi, come già l’economista Jeffrey D. Sachs, che su Rep giorni fa parlava di guerre scatenate dal “tentativo Usa di espandere la Nato” che “vanno fermate con i negoziati piuttosto che con l’escalation”, la quale escalation però coincide con gli interessi economici del giornale che pubblica i suoi articoli (che evidentemente nessuno in redazione legge, o capisce, o che tutti capiscono ma pubblicano fischiettando e fingendo che parlino d’altri). Bel conflitto etico! Ad avere un’etica.