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 2023  febbraio 13 Lunedì calendario

Così Fedez ha oscurato la moglie Chiara Ferrragni

Questo Rosa Chemical, pseudonimo di Manuel Franco Rocati, è un rapper – diciamo così – fluido. Chicchissimo, ha fornito dettagli: «Io ho messo la lingua... e lui c’è stato».
Non si capisce ancora bene se lo stupore di tua moglie, Chiara Ferragni, sabato notte, sotto lo sguardo soddisfatto di Amadeus – «Che hai combinato?» – fosse sincero. Sappiamo che siete spregiudicati, formidabili nella cura dei dettagli, capaci di apparecchiare qualsiasi scena. E comunque al Festival è difficile che accada qualcosa di non previsto.
Il punto è un altro.
È che questa 73esima edizione doveva essere la sua. E, invece, adesso è ufficiale: te la sei presa tu.
Fedez, mi sa che hai un problema. Dentro casa.
Chiara, la mamma di Leone e Vittoria – okay, certo: ci farete presto vedere su Instagram come avete subito ricominciato a giocare felici tutti insieme nel salone tra orsi di peluche e libri di fiabe: ma stavolta non ci caschiamo, eh – Chiara è arrivata a Sanremo, per la sua luccicante e attesissima prima uscita televisiva, portandosi addosso ventotto milioni e mezzo di follower, 27 tatuaggi, 35 anni e una storia da imprenditrice semplicemente pazzesca: cominciata facendosi chiamare Diavoletta87 su Flickr – paleozoico del web – e finita per essere studiata alla Business School di Harvard. Con la Mattel che decide di produrre una bambola a sua immagine – «Beh, è un sogno che si avvera: mi sono sempre sentita una Barbie» —, con Forbes che la definisce «l’influencer di moda più autorevole del pianeta» e Amazon Prime che le dedica una docu-serie, con tre aziende di proprietà e un impero economico stimato intorno ai 50 milioni di euro (secondo stime attendibili, per ogni post sponsorizzato guadagna 82 mila dollari).
Bionda, francamente bellissima dentro una famiglia di belle (la madre Marina e le sorelle Valentina e Francesca), notevolmente sexy (verificare in rete le foto di quando posa in intimo), tutti abbiamo aspettato di vederla agire dal vivo, senza alcun paracadute, sul palcoscenico più temuto d’Italia, per accertare se fosse in qualche modo sbagliata la convinzione che non sa fare fondamentalmente niente, ma che quel niente lo fa con grandiosa bravura.
Ora, restando alle cronache delle sue due serate sanremesi: martedì era comprensibilmente emozionata. La voce, un certo impaccio nei movimenti, seguo Morandi o Ama, qual è la telecamera che mi sta inquadrando? Ma ci sta. Subito, durante le presentazioni dei cantanti, in abito lungo e nero, scialle bianco con la scritta: «Pensati libera». Poi, per il monologo, un lungo aderente color carne con sopra disegnato il suo corpo. Ecco, il monologo: «L’ho scritto io, da sola». Una lettera alla Chiara piccola, cioè a se stessa. Con botte di femminismo che sono piaciute molto a sinistra (su dove sia, su cosa sia poi la sinistra in questo Paese, magari, ne parliamo in un altro articolo). Però le frasi erano tipo: «Essere donna non è un limite. Dillo a tutte le tue amiche e lottate insieme per cambiare le cose, io ci sto provando anche in questo momento».
Poteva lasciare il segno una roba così?
Con un po’ di onestà intellettuale: anche sabato Chiara avrebbe potuto osare di più, e sorprenderci, e spaccare.
Invece hai pensato a tutto tu, Fedez.
Hai fatto tutto da solo.
Ragazzaccio.
Avevano scritto che, in fondo, per Chiara sei un po’ il terzo figlio. Ingenuo, spontaneo, un Gongolo di Buccinasco. Che perfidi. Non hanno capito chi sei davvero. Di che astuzia feroce sei dotato.
Per cominciare: hai intortato alla grande i dirigenti Rai facendoti invitare nonostante il bordello che gli avevi scatenato al concerto del Primo Maggio 2021, quando denunciasti un loro tentativo di censurare il tuo intervento, in cui accusavi il centrodestra, e la Lega in particolare, di essere ostile al tema dei diritti civili.
Quando mercoledì sera sei comparso in collegamento dalla nave Costa Smeralda, ormeggiata davanti a Sanremo, pensare che l’avresti fatta grossa è stato automatico. E infatti: durante la tua esibizione in freestyle, oltre a martellare con frasi toste, hai pure strappato l’ormai celebre foto del vice-ministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, il tipo di Fratelli d’Italia che va alle feste di addio al celibato vestito da ufficiale delle SS.
Li hai fatti saltare sulla poltrona. Hai costretto Stefano Coletta, il responsabile del Prime Time, a dissociarsi con parole di ghiaccio. L’ad Carlo Fuortes aveva sul volto una disperazione caravaggesca. Eri già dentro molti editoriali e sull’orlo di un’interrogazione parlamentare. E ti saresti potuto accontentare. Invece, venerdì, duettando con gli Articolo 31, ti sei rivolto direttamente alla premier. E le hai urlato: «Giorgia, legalizzala!». La polenta?
Ti sei fatto prendere la mano, ti sei messo – di nuovo – a fare politica. Quelli del Pd, dopo aver pensato che Amadeus potesse essere il vero leader dell’opposizione, tutti un po’ ringalluzziti, dettavano dichiarazioni a tuo sostegno: «Fedez dev’essere libero di esprimersi...».
E anche di baciare.
La pomiciata con Rosa Chemical l’avevi preparata, puoi dircelo (tra l’altro, gira un video in cui ne parlate durante una puntata del tuo podcast «Muschio Selvaggio»). Perché la verità è che volevi stravincere: ma non a Sanremo, dentro casa. Con tua moglie. Che è un brand mondiale, un media, un canale, una notizia vivente. Volevi dimostrarle che ci sei pure tu. Che se vuoi, se decidi: beh, insomma, no?
Ci sei riuscito. Però, adesso, non fare lo stupido. Fatti perdonare. E dai un bacio anche a lei.