il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2023
Matite di destra e matite di sinistra. Dialogo tra Emilio Giannelli e Osho
C’è un solo Tafazzi ed è di sinistra. L’autoflagellazione, come l’autoironia, non è merce venduta al mercato della destra. Vero o falso?
Di qua Emilio Giannelli, la matita del Corriere della Sera, senese doc e d’animo rosso antico.
Di là Federico Palmaroli, in arte Osho, umorista che fa sorridere l’Italia e pubblica sul Tempo, quotidiano della destra conservatrice della Capitale.
Giannelli: “La destra non sa cosa sia un sorriso, s’ingrugna subito. Sembra sempre pronta ad afferrare l’arma, come quei metronotti coi pistoloni alla cintola. Chiama complotto qualsiasi refolo di vento che gli scompiglia i capelli”.
Osho:“Più che la classe dirigente del centrodestra, gli elettori si fanno più problemi. Se prendo in giro qualcuno dei loro leader, e mi è capitato, serrano i ranghi, sui social il mio lavoro passa con minore forza, si vede di meno. L’ho notato anch’io”.
Giannelli: “C’è la compatibilità con il tuo giornale. Ammettiamolo: esiste l’autocensura o almeno una autolimitazione perché esiste il principio di realtà”.
Osho: “La mia stagione più fruttuosa l’ho avuta con i Cinquestelle, la mia carriera ha fatto un salto, lo devo ammettere. Oggi la questione si fa un po’ più complessa, ma mica non li sfotto? Eccome se li sfotto!”.
Giannelli: “Adesso lo voglio vedere con la destra”.
Osho: “La destra mi dà meno spunti, la battuta arriva più lenta. Non posso negarlo. Però siamo ai primi mesi, aspettiamo e vediamo che esce fuori”.
Giannelli: “Tutti abbiamo le nostre ansie. Io per esempio sto aspettando il via libera a una mia vignetta. La daranno? Piacerà al direttore? Per questo ne mando sempre due. Il lato a e il lato b”.
Osho: “Chiaro che devo tenere presente la linea del giornale che mi pubblica. Quella è un vincolo, è una condivisione, è un destino comune”.
Giannelli: “La sinistra conosce il governo, è più attrezzata culturalmente, ha più capacità di sorridere di se stessa e poi è più spietata con se stessa”.
Osho: “Come mi venivano bene i Cinquestelle…”.
Giannelli: “Forse perché quelli di sinistra sono più armati gli uni contro gli altri”.
Osho: “A me piacciono i dualismi. Salvini-Conte, per esempio. Una pacchia. Non mi sono lasciato sfuggire il battibecco di Giorgia con Salvini”.
Giannelli: “C’è insieme uno stile di vita e di governo e una visione del mondo. Questo Donzelli che corre in Parlamento a mazzolare l’opposizione con documenti istituzionali riservati, rivela il life style e pure qualcos’altro”.
Osho: “Però a me pare che sanno ridere quelli di destra”.
Giannelli: “A me pare invece che non ridono mai. L’unico che sapeva farlo era Berlusconi che infatti non è di destra. Gli altri sono di una cupezza…”.
Osho:“Non mi pare, magari gli elettori, quando faccio qualcosa, mi dicono: ci dispiace ma dobbiamo serrare i ranghi. Mi accorgo che loro fanno fronte comune”.
Giannelli: “Io sono di Siena”.
Osho: “Il romanesco è il carburante perfetto della mia comicità”.
Giannelli: “Ah ah ah, chiedi del mio partito?”
Osho: “Dai, io sono di centrodestra. E per chi posso votare?”.
Giannelli: “Comunque è vero che la stagione del centrosinistra al governo è stata interminabile”
Osho: “Sono amico di Giorgia Meloni. Tra noi è scattato subito un feeling, ci capiamo al volo”.
Giannelli: “Naturale che chi governa sia il più bersagliato. Questi qua fino a pochi anni fa erano fuori da tutto”.
Osho: “Mi dicono infatti: ora ci dipingerai ben bene”.
Giannelli: “Forattini non è mai stato di destra. La voglia di restituire alla sinistra pan per focaccia gli ha fatto fare vignette, nell’ultimo suo periodo, ferocemente contro. Ma era il rancore che lo muoveva”.
Osho: “Qualche grillino mi ha invitato pure a cena”.
Giannelli: “La matita ha sentimento”.