Anteprima, 11 gennaio 2023
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Biografia di Marco Tropea
Marco Tropea (1942-2023). Traduttore. Giornalista. Scrittore. Editore. «Avrebbe voluto intitolare Caffè doppio in tazza grande il suo libro di memorie. Era quel che ordinava sempre entrando in un bar […] Era un fumatore d’altri tempi, con una voce rauca da milanese d’altri tempi, che raccontava di essere cresciuto in un altro tempo, con le stimmate dell’editore, ereditate dallo zio, Alberto Tedeschi, traduttore dall’inglese e soprattutto direttore storico dei Gialli Mondadori. Da lui aveva imparato quasi tutto e in casa sua aveva conosciuto quasi tutti i protagonisti dell’editoria anni Sessanta, da Vittorini a Sereni, compresi gli alti funzionari mondadoriani, nomi che oggi forse non dicono molto: Domenico Porzio, Giansiro Ferrata, Niccolò Gallo. Militante “duro” del Movimento studentesco della Statale, cominciò a collaborare per Mondadori mentre insegnava nelle scuole medie: anche lui traduceva dall’inglese (tra i primi romanzi, Il giorno dello sciacallo di Forsyth). Casa Tedeschi fu galeotta per l’incontro fatale di Marco con Laura Grimaldi, da cui nacque un lungo sodalizio con antologie, sceneggiature radio e televisive, libri a quattro mani, la collaborazione con Enzo Tortora, come autori dell’ultima rubrica, Giallo, per Marco decisamente il colore dominante. Tropea sarà editor della narrativa straniera in Mondadori fino al 1989, l’anno in cui con Laura decide di seguire lo “scissionista” Leonardo Mondadori e fonda una casa editrice coerente con la loro passione letteraria, Interno Giallo, quando il noir in Italia non è ancora consacrato come letteratura. “Sono entrato in editoria — diceva — quando il genere viveva una grande espansione: in Mondadori si è sempre detto che nei momenti di crisi gli stipendi venivano pagati dai Gialli, da Urania e da Topolino”. Interno Giallo dura nelle loro mani non più di tre anni, perché quando Leonardo accetta la presidenza della Mondadori berlusconiana, lasciano. Con titoli e autori destinati a diventare di culto e di classifica: da Jerome Charyn a Douglas Coupland, da Paco Ignacio Taibo a Elmore Leonard, da Patrick McGrath a James Ellroy, senza contare le riproposte dei classici. Sarà Mario Spagnol, il patron della Longanesi, a raccogliere il talento di Tropea proponendogli di coordinare le sette case editrici del gruppo. Tropea scoprì in Spagnol un altro maestro, quasi all’opposto per gusti letterari e politici. L’approccio con Luis Sepúlveda, propiziato dall’intuito di Luigi Brioschi della Guanda, è per Tropea una folgorazione: diventano grandi amici, come lo sono stati altri sudamericani, Paco Taibo e Daniel Chavarría. Era l’editoria pre-internet, della vicinanza, dei viaggi insieme agli autori, delle cene, delle bevute. Quando l’amico Luca Formenton acquista il Saggiatore, Marco lascia Spagnol. Diventa il vicepresidente del Saggiatore, la casa editrice fondata da Alberto Mondadori e che vanta un catalogo prestigioso di scienze umane, critica, antropologia, tra cui Sartre, de Beauvoir, Lévi-Strauss… Marco trova da divertirsi, per esempio portandosi dietro Taibo II che con la biografia di Che Guevara venderà 250 mila copie. Nel 1996, all’interno del gruppo, nasce la Marco Tropea editore, con la missione di proporre esordienti italiani e la saggistica d’attualità. Gli italiani ci saranno: Genna, Colaprico, Manfredi… Ma ne viene fuori soprattutto una casa editrice orientata verso la letteratura d’oltreoceano. I nomi oggi sono illustri, allora un po’ meno: Joyce Carol Oates, Fuentes, Lethem, Padura Fuentes, Pérez-Reverte, DeLillo, oltre ovviamente a Paco. Per un segugio da letteratura, la chiusura, nel 2014, fu una ferita. Sono rimaste le sigarette, il caffè doppio in tazza grande e l’ironia» [Di Stefano, CdS]. Morto ieri a Milano. Aveva 80 anni.