Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  gennaio 11 Mercoledì calendario

Biografia di Renée Gailhoustet

Renée Gailhoustet (1929-2023). Architetto francese. Nota per aver contribuito a ridefinire le periferie di Parigi. «Tra le prime donne in Francia a creare un proprio studio, vide in questo principio una promessa di emancipazione e di auto-invenzione, un campo di sperimentazione che l’ha guidata per tutta la sua carriera. Gailhoustet era conosciuta a livello internazionale per il suo impegno nel rinnovamento della progettazione degli alloggi popolari, concepiti come “spazi di incontro e di benessere”. Nel 1962 Gailhoustet entrò nello studio di Roland Dubrulle dove lavorò ai progetti di ristrutturazione del centro di Ivry-sur-Seine, diventandone infine l’architetto responsabile insieme a Jean Renaudie. Nel 1964 fondò il proprio studio di architettura. Insieme a Renaudie, presentò il primo progetto di costruzione a schiera a Ivry: piuttosto che grandi complessi, ha progettato tipologie di edifici variegate, separate da spazi aperti, creando nuovi orizzonti per la città e i suoi insediamenti di edilizia popolare. A Ivry, tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, Gailhoustet ha progettato le torri Raspail, Lénine, Jeanne-Hachette e Casanova, il complesso Spinoza e gli edifici a schiera Le Liégat e Marat. Il suo sviluppo del quartiere La Maladrerie ad Aubervilliers, completato nel 1984, con un ricco mix di appartamenti, una casa di riposo, studi di artisti e negozi, è considerato l’esempio principale del suo approccio innovativo all’edilizia sociale: si tratta di quasi 900 abitazioni disposte a forma di piramidi. Fornendo una varietà di opzioni, Gailhoustet riteneva che “ogni abitante può usare la città come vuole”» [Il Denaro].