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 2023  gennaio 17 Martedì calendario

Biografia di Gina Lollobrigida

Gina Lollobrigida (1927-2023) Attrice. Scultrice. Fotografa. «Voglio essere ricordata soprattutto come artista. Poi fotografa, scultrice, disegnatrice. E anche attrice, perché no?» • «Nella mia famiglia, o pazzi o artisti. Una mia zia è morta in manicomio, ma un prozio dipingeva a San Pietro, e un altro, amico di Trilussa, ha riscritto la Divina Commedia in chiave comica» • «Dopo un’infanzia agiata, durante la guerra si ritrova povera quando il padre, facoltoso produttore di mobili di Subiaco, […] perde tutto sotto i bombardamenti» (Massimiliano Jattoni Dall’Asén). Va prima a Firenze e poi a Roma: «Appena arrivata, mi sono iscritta all’Accademia di belle arti a via Ripetta. […] Adoravo la scultura e avevo una bella voce» Si esercitava nel traforo che unisce via Nazionale a via del Tritone: «Andavo avanti e indietro sul marciapiede. Cantavo, e nessuno riusciva a capire da dove provenisse il canto. Ero soprano, una voce possente, che mi è servita in seguito» (a Emilia Costantini). «È il 1947 a cambiarle la vita, quando un amico la convince a partecipare al concorso di Miss Roma: Luigina, senza un abito adatto per sfilare, arriva seconda, posizione che la porta dritta alla finale di Miss Italia, quando sale sul podio con Lucia Bosè e Gianna Maria Canale, future stelle del cinema come lei. […] Il 1949 è l’anno dei primi successi (Campane a martello di Luigi Zampa e La sposa non può attendere di Gianni Franciolini). L’anno seguente è diretta nuovamente da Zampa, poi da Duilio Coletti, Giorgio Pàstina e Mario Monicelli, Steno. Ed è già tempo di Hollywood. La bella italiana firma un contratto in esclusiva, ma la mecca del cinema è una prigione dorata e la nostalgia dell’Italia diventa insopportabile (l’anno precedente ha sposato sul Monte Terminillo il medico sloveno Milko Skofic, dal quale divorzierà nel 1971). Gina torna a casa e rinuncia a girare film su suolo americano per tutto il restante decennio. Poco male: nel 1952 è la protagonista di Fanfan la Tulipe, di Christian-Jacque, che la consacra star in Francia. Da noi, la vera popolarità gliela regala Altri tempi, di Alessandro Blasetti, nell’episodio Il processo di Frine, dove Vittorio De Sica, nella celebre scena dell’arringa in tribunale, guardando l’attrice che indossa un abito assurdo, con il seno che sporge esagerato, grida alla giuria “Se assolviamo i minorati psichici, perché non assolvere una maggiorata fisica?”, coniando per lei un neologismo che entra nella storia. Finalmente, nel 1953, Gina è la Bersagliera, ancora una volta al fianco di Vittorio De Sica: Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini. La ragazza di Subiaco è entrata nel mito: da quel momento il suo nome sarà per sempre associato alla bella e povera popolana dal cuore d’oro. Nella seconda metà degli anni Cinquanta la Lollo è protagonista incontrastata. L’elenco è infinito. Seguono altri Golden Globe e altri David. […] Con gli anni Settanta, Gina dirada le apparizioni per dedicarsi a un’altra passione: la fotografia. Ci regala però la sua Fata Turchina ne Le avventure di Pinocchio, di Luigi Comencini (1972). Nel 1975, quattro anni dopo il divorzio dal marito, la Lollo dice addio anche al mondo dello spettacolo. Per ripensarci però nove anni più tardi, quando, a 60 anni, appare nel serial Falcon Crest • «Ottima ritrattista, ha fotografato, tra i tanti, Paul Newman, Salvador Dalí, Henry Kissinger, David Cassidy, Audrey Hepburn ed Ella Fitzgerald, pubblicando alcuni libri di reportage e scoop giornalistici corredati da foto come la famosa intervista esclusiva a Fidel Castro del 1973, venduta a mezzo mondo. Come le sue sculture, che sono state esposte in Russia, Cina, Stati Uniti, e in molti Paesi del Sud America» (Francesco Troncarelli) • Nel novembre 2017 ha dichiarato di essere stata stuprata due volte: la prima a 19 anni, quando era ancora vergine, da un «famoso calciatore della Lazio», di cui non ha però fatto il nome («Mi sentivo distrutta e mi sposai in fretta con quello che fu mio marito per superare il trauma, non per amore»); «della seconda è meglio non parlare. […] Ero già sposata, cominciavo a fare il cinema» • Il 1° febbraio 2018 è stata omaggiata di una stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles • Un solo marito riconosciuto – Milko Škofič, da cui ebbe l’unico figlio Andrea Milko –, molti corteggiatori dichiarati: tra gli altri, lo scultore Giacomo Manzù («Si era preso una cotta»), il regista Orson Welles («Era vulcanico»), il generale siriano Mustafa Tlass («Era un bell’uomo, colto»), il chirurgo Christiaan Barnard («Non era un gentleman») e persino l’attore Rock Hudson («Sono sicura che abbia cambiato orientamento dopo») • Nell’ottobre 2006 dichiara, a sorpresa, alla rivista spagnola Hola l’intento di sposarsi, dopo una relazione tenuta segreta per più di vent’anni, con l’imprenditore spagnolo Javier Rigau, di 34 anni più giovane. Tempo dopo l’attrice racconterà di aver subito una truffa da Rigau. Piano piano anche i rapporti tra la Lollo e i famigliari si fanno tesi. Finché Gina allontana tutti: il figlio, l’ex nuora e il nipote Dimitri. Si chiude nella grande villa sull’Appia Antica. Sola. Se si eccettua la presenza di Andrea Piazzolla, ragazzo romano senza passato che conquista però la fiducia dell’attrice, che gli affida le chiavi del suo patrimonio». Ora lui è indagato per circonvenzione di incapace [Rep]. Morta ieri, attorno a mezzogiorno, nella Casa di Cura Pio XI, sulla via Aurelia, a Roma. La camera ardente sarà allestita in Campidoglio, Sala della protomoteca, mercoledì 18 dalle 10 alle 19 e giovedì 19 dalle 9.30 alle 11.30. I funerali si svolgeranno giovedì 19 gennaio alle 12.30 nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo [Ansa].