Anteprima, 18 gennaio 2023
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Biografia di Gino Landi
Gino Landi (1933-2023). Coreografo. Regista. Con i suoi impeccabili balletti sulla Rai in bianco e nero ha impreziosito il sabato sera di milioni di italiani grazie anche ai talenti delle gemelle Alice ed Ellen Kessler, Delia Scala e Raffaella Carrà. Nato Luigi Gregori sul palcoscenico del Teatro Dal Verme di Milano, dove si esibivano i genitori. Debuttò in teatro come ballerino, ma ben presto si accorse di non amare esibirsi davanti al pubblico e scelse di dedicarsi alla composizione coreografica per il teatro leggero. Una sera del 1956, al Teatro Alcione di Milano, un suo lavoro, Bulli e Pupe, fu notato da Ermino Macario che lo volle come coreografo per il suo nuovo spettacolo. Iniziò così la sua avventura nel meraviglioso mondo della grande rivista. Nel 1957 la sua firma comparve per la prima volta sulla locandina di Non sparate alla cicogna di Macario, dopodiché è stato autore dei balletti di Io e l’ipotenusa (1959) e di Cieli alti (1962). Intanto la sua carriera teatrale si era consolidata grazie ai successi di Febbre azzurra (1965), L’onorevole (1965) e Non sparate al reverendo (1967, nuova collaborazione con Macario). Nel frattempo era entrato alla Rai con la qualifica di regista (1958) e per Giardino d’inverno (1961) fu assistente di Don Lurio per il debutto delle Kessler. Al 1969 risale un importante sodalizio con Garinei e Giovannini che lo vollero creatore dei balletti di tutti i loro principali spettacoli. Negli anni Ottanta lega il suo nome a Pippo Baudo, di cui divenne regista e coreografo preferito (Fantastico, Sanremo, etc.). Ha diretto più di 70 programmi televisivi, compreso il Festivalbar e Paperissima. Ha lavorato anche per il teatro lirico ed è stato regista del Festival dell’operetta. Nel cinema ha collaborato con Federico Fellini (Roma e Casanova), Elio Petri (La decima vittima), Sergio Leone (C’era una volta in America) ma anche con Paul Mazurskj, Nanni Moretti, Luigi Zampa, Paolo e Vittorio Taviani [AdnKronos]. «La coreografia per me è la vita! Io sono un figlio d’arte, sono nato in palcoscenico, ero destinato a questo lavoro. Ho iniziato a 15 anni coreografando piccoli spettacoli, mi pagavano con i gelati!».