2 gennaio 2023
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Biografia di Mel Gibson (Mel Columcille Gerard)
Mel Gibson (Mel Columcille Gerard), nato a Peekskill (New York, Usa), il 3 gennaio 1956 (67 anni). Attore. Regista. Grande successo tra gli anni Ottanta e Novanta come interprete delle serie di film d’azione Mad Max e Arma Letale, ha vinto l’Oscar per la miglior regia nel 1996 con Braveheart - Cuore impavido. Ha poi diretto La passione di Cristo (2004), Apocalypto (2006) e La battaglia di Hacksaw Ridge (2017). Da ultimo visto nei film del 2022 Father Stu (di Rosalind Ross), On the Line (di Romuald Boulanger) e Bomb Squad (di James Cullen Bressack). «Recitare è come mentire. È l’arte di saper mentire bene. Io vengo pagato per raccontare elaborate bugie»
Vita «Sesto di undici figli, con padre meccanico ferroviario della New York Central Railroad e madre casalinga australiana, torna a New South, in Australia, già da giovanissimo anche per i problemi finanziari che hanno colpito la famiglia. Esordisce nel 1976 con la serie tv australiana The Sullivans e al cinema, l’anno dopo, nel film di Anthony Page I Never Promised You a Rose Garden, con Dennis Quaid e Bibi Andersson. E poi arriva, dopo una rissa nel giorno dell’audizione, il ruolo che lo ha reso famoso: Rockatansky in Interceptor - Il guerriero della strada (1979) di George Miller, per la trilogia di Mad Max. Primo film di una saga con Gibson poliziotto alla caccia dei teppisti che gli hanno ucciso moglie e figlio. Ritardato mentale in Tim - Un uomo da odiare (1979), giornalista in Un anno vissuto pericolosamente (1982) di Peter Weir, spacciatore di droga in Tequila Connection (1988) di Robert Towne e baro a poker in Maverick (1994) di Richard Donner tratto dalla popolare serie (1957-61), Gibson, a inizi anni Novanta, decide di passare dietro la macchina da presa. Così mette su una sua casa di produzione, la Icon Productions, e con Braveheart porta a casa cinque Oscar, tra cui quelli per miglior film e miglior regia. Ma è con La passione di Cristo (2004), racconto anche troppo realistico del martirio di Gesù, che l’attore-regista si ritrova sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. Mentre il film vola ovunque al box office (611.899.420 dollari), volano insieme al successo anche le polemiche» (Francesco Gallo) • Su La passione di Cristo, tutto recitato in aramaico, ha detto: «Se quest’opera dovesse fallire, per cinquant’anni non ci sarà futuro per il film religioso. Qui dentro abbiamo buttato il meglio: soldi quanti ne occorrevano, prestigio, tempo, rigore, carisma di grandi attori, scienza degli eruditi, ispirazioni dei mistici, esperienza, tecnica d’avanguardia. Ci abbiamo buttato, soprattutto, la nostra certezza che valeva la pena, che ciò che successe in quelle ore riguarda ogni uomo. Con questo Ebreo avremo a che fare per sempre, tutti, dopo la morte. Se non la spuntiamo noi, chi potrà farcela? Ma la spunteremo, ne sono certo: il nostro lavoro è stato accompagnato da troppi segni che me lo confermano» • «Gibson, cattolico amante della Tradizione, è coriaceo assertore della dottrina ribadita al Concilio di Trento: la Messa è anche pasto fraterno ma è innanzitutto sacrificio di Gesù, rinnovazione incruenta della Passione. Questo è ciò che importa, non è il “capire le parole”, come vogliono i nuovi liturgisti di cui Mel sbeffeggia la superficialità che gli appare blasfema. Il valore redentivo degli atti e dei gesti che hanno il vertice sul Calvario non ha bisogno di espressioni che chiunque possa capire. Questo film, per il suo autore, è una Messa: che, dunque, sia in una lingua oscura, com’è stata per tanti secoli. Se la mente non comprenderà, tanto meglio, ciò che conta è che il cuore capisca che tutto quel che è avvenuto ci redime dal peccato e ci apre le porte della salvezza […] sul set è avvenuto assai più di quanto non si sappia, molto resterà nel segreto delle coscienze: conversioni, liberazioni dalle droghe, riconciliazioni tra nemici, abbandono di legami adulterini, apparizioni di personaggi misteriosi, esplosioni di energie straordinarie, figuranti lucani che si inginocchiavano al passaggio dello straordinario Caviezel- Gesù, persino due folgori, una delle quali ha colpito la croce, e che non hanno ferito alcuno» (Vittorio Messori) • Accusato di essere antisemita (ha urlato «fottuti ebrei» ai poliziotti che lo hanno arrestato per guida in stato di ebrezza nel 2006 ed è stato criticato per aver dipinto in modo negativo gli ebrei in La passione di Cristo nel 2004) • Il padre Hutton Gibson, morto a 101 anno nel 2020, era finito spesso sui giornali sostenendo tesi imbarazzanti. Aveva negato la legittimità di Giovanni Paolo II come Papa, una volta definendolo un «baciatore del Corano», e aveva sostenuto che il Concilio Vaticano II era stato «un complotto massonico appoggiato dagli ebrei». Aveva definito l’arcivescovo tradizionalista Marcel Lefebvre un «compromesso». Nel 2004, poco prima dell’uscita di La passione di Cristo, in un’intervista radiofonica Hutton Gibson disse che l’Olocausto era un’invenzione: «È tutto, forse non proprio tutto, una finzione. Ma per la maggior parte lo è» • Problemi con l’alcol: «Ho sempre pagato di persona, sempre, i miei errori, la mia irruenza» • «Si è scusato e ha ammesso il suo “segreto”, cioè quello che a Los Angeles tutti sapevano: il vizio dell’alcol. Oggi Mel Gibson è uno che straparla ma dice la verità quando è ubriaco e nessuno vorrebbe più andare a cena con lui perché ha accusato gli ebrei di tutte le guerre e dei mali del mondo. Cresciuto in Australia, ha scelto di integrarsi a Hollywood, ma non ne ha mai amato la mondanità. Pochissimi gli amici. Sostanzialmente è sempre stato un uomo solo, che alla sera va a bere in un bar sulla litoranea, che si fa fotografare con alcune turiste dietro loro richiesta. Hanno detto le donne riprese con lui nello scatto di una Polaroid: “Era ubriaco, ma gentile. Ci ha stupito che uno come lui non avesse un autista e ci è parso molto solo”» (Giovanna Grassi) • Rilancio nel 2017, con le sei candidature all’Oscar e le due statuette vinte (Montaggio e Sonoro) per il film pacifista La battaglia di Hacksaw Ridge, storia di un obiettore di coscienza americano durante la Seconda guerra mondiale. «Ritengo che La battaglia di Hacksaw Ridge abbia persino nei momenti più crudi i movimenti di una sinfonia. Cerco sempre una certa musicalità nel mio cinema e, malgrado quello che spesso sento dire sul mio conto, anche nella mia vita» (a Giovanna Grassi).
Religione Ha preso in considerazione l’idea di farsi sacerdote prima di scoprire la recitazione. Sostiene di non avere mai dubitato di Dio. Ma ammette che, a Hollywood, si è allontanato dalla fede. E verso i 35 anni è scivolato in un’angoscia totalizzante. «Ero disperato», dice. «Tanto da pensare di buttarmi dalla finestra. Non ce la facevo più, ma non avevo neppure il coraggio di farla finita. È orribile arrivare al punto che non vuoi più vivere, ma non vuoi neanche morire. È stata la Passione a guarire le mie ferite. Un percorso che è durato dodici anni». La fede cui Gibson si è riavvicinato è quella che aveva conosciuto da ragazzo. Quella di suo padre. In Italia, per poter seguire quotidianamente la Messa tridentina durante le riprese di La passione di Cristo, ha fatto arrivare apposta dal Canada un prete ordinato prima del Concilio. In California, ha fatto costruire una cappella privata davanti a casa sua. Un vicino, giornalista free-lance, ha fatto qualche indagine e ha pubblicato sul New York Times un articolo dove la fede di Gibson veniva descritta come «un cattolicesimo fermo al sedicesimo secolo» (Peter Boyer, Vanity Fair).
Amori Sposato dal 1980 al 2006 anni con Robyn Moore, ex assistente di un dentista, da cui ha avuto 7 figli: Hannah (1980), Edward e Christian (1982), William (1985), Louis (1988), Milo (1990) e Thomas (1999). I due hanno divorziato quando lei ha scoperto che lui l’aveva tradita con la modella e musicista russa Oksana Grigorieva. Non avendo stipulato alcun accordo prematrimoniale, dal divorzio la Moore ottenne 400 milioni di dollari. Gibson poi ha sposato la Grigorieva, da cui ha avuto una figlia, Lucia. Matrimonio durato appena un anno. In fase di separazione, lei ha diffuso la registrazione di un dialogo al telefono in cui Gibson ammetteva di averla picchiata, addirittura mentre lei teneva in braccio la figlia neonata. «Che razza di uomo sei, per picchiare una donna che tiene un bambino in braccio e per romperle i denti due volte?» diceva la Grigorieva nella telefonata. «Te lo meritavi ampiamente!», rispondeva Gibson. In precedenza, la donna aveva diffuso la registrazione di un altro dialogo con Gibson, che la insultava per il suo abbigliamento: «Sembri una fottuta troia in calore, e se verrai stuprata da un branco di negri, sarà colpa tua». La storia è finita in tribunale: Gibson è stato condannato a 36 mesi di libertà vigilata per molestie e minacce di morte e gli è stato tolto l’affidamento della figlia • Nel 2017 ha avuto il nono figlio, Lars Gerard, dalla sceneggiatrice Rosalind Ross, di 35 anni più giovane di lui • «Guardando indietro ti rendi conto che non esistono manuali su come essere un genitore, fai un sacco di sbagli. Man mano che sono venuti altri figli penso di aver fatto sempre meno errori. Certo, a volte ne faccio di diversi, magari l’opposto di quelli che avevo fatto prima! Ma credo diventi più facile con gli anni. È come il montaggio di un film, se qualcosa non funziona tagli un po’ qui, cambi un po’ lì. Di certo sono più paziente, ed è una buona cosa, per me che non ho mai avuto tanta pazienza» (a Silvia Bizio).
Frasi «Il femminismo è un’idea prefabbricata e divulgata perché le donne si sentano insoddisfatte» • «Ho un lato animale che chiamo Bjorn e ha le corna da vichingo; cerco di tenerlo a freno e mi capita di immaginarmi mentre cerco di seppellirlo in una fossa, coprendolo di terra, ma all’improvviso sbuca fuori la sua mano» • «Credo di aver grattato la superficie di quello che le donne vogliono dopo vent’anni di matrimonio, ed ecco di cosa si tratta: le donne vogliono cioccolato e conversazione» • «Sii te stesso o nessuno»
Curiosità Nel 1985 era stato votato dalla rivista People «uomo più sexy del mondo» • Fanatico del massaggio watsu (unione di water e shiatsu) • Ha ricevuto il primo assegno per un lavoro da attore a vent’anni, per l’interpretazione di Romeo nella produzione teatrale di Romeo e Giulietta dell’Istituto Nazionale di Arti Drammatiche di Sydney. «Lo ricordo benissimo, come fosse oggi: 20 dollari, e me li sono andati a spendere tutti in birre con gli amici» • Nel 2009 ha acquistato per 15 milioni di dollari l’atollo di Mago, 2.189 ettari di alberi, sabbia bianca e ruscelli nell’arcipelago delle isole Figi, scatenando le ire di un comitato di cittadini, che affermano di essere i discendenti degli antichi abitanti di Mago • Ha anche un ranch in Costarica, acquistato per 25,8 milioni di dollari.