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 2023  gennaio 11 Mercoledì calendario

Biografia di Giuseppe Valditara

Giuseppe Valditara, nato a Milano il 12 gennaio 1961 (62 anni). Politico. Ministro dell’Istruzione e del Merito del governo Meloni. Già senatore per tre legislature consecutive dal 2001 al 2013. Entrato in Parlamento con il gruppo di Alleanza Nazionale, è confluito prima nel Popolo della Libertà e poi in seguito in Futuro e Libertà. Ex consigliere di Matteo Salvini. Docente universitario di Diritto privato e pubblico romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino. È anche avvocato.
Titoli di testa «I ragazzi non sono geneticamente maleducati, sono maleducati quando mancano le regole»
Vita Figlio di Lugi, ex partigiano della Brigata Garibaldi e dirigente di banca. Madre insegnante. Dice d’aver letto d’un fiato La storia di Roma di Indro Montanelli a soli 6 anni • Diploma al liceo classico Berchet, laurea in Giurisprudenza alla Statale. Un po’ di carriera universitaria per sgranchirsi • Nel 1993 con il giurista e ideologo leghista Gianfranco Miglio contribuisce a scrivere la bozza di Costituzione federale della Lega • Nel 1994 fonda e dirige Associazione per le Libertà che lancia per prima la proposta di un Partito Repubblicano che federi tutte le anime della destra italiana sul modello americano. Molto vicino a Pinuccio Tatarella, anima nobile della destra, fonda assieme a lui Oltre il Polo. L’idea di base era quella di lanciare un modello di destra gollista in Italia [Di Bisceglie, formiche.net] • A fine anni Novanta collabora con la Regione Lombardia alle commissioni su federalismo e autonomia ed è membro del comitato scientifico della rivista Federalismo e Libertà • Nel 1998 aveva collaborato con Pinuccio Tatarella alla redazione di uno statuto di autonomia particolare per la regione Puglia • Il suo primo incarico istituzionale risale al 2000, anno in cui diventa assessore all’Istruzione per la provincia di Milano. A nominarlo è Ombretta Colli • Dal Carroccio poi si sposta verso i lidi di Alleanza Nazionale, aderendo al gruppo parlamentare e nel 2001 viene eletto per la prima volta senatore. Per An è responsabile del dipartimento Scuola e Università • Sostiene la necessità di mandare al più presto in pensione gli insegnanti anziani. Dalla sua Valditara rivendica i percorsi abilitanti del 2005 che portarono alla stabilizzazione di circa 60mila precari. Era il piano della ministra Moratti: azzerare in cinque anni il precariato storico. Non ci sono riusciti nemmeno i ministri successivi [Venturi, cit.] • Nel 2005 è stato invitato a Pechino nell’ambito dei lavori per la preparazione della legge cinese sulla responsabilità extracontrattuale • Nel 2010 è relatore della legge Gelmini, una riforma scolastica che scatena proteste soprattutto a causa dei tagli imposti al settore • Anche la legittima difesa, tema caro al segretario della Lega, è stata una questione cavalcata da Valditara. L’ex aennino il 4 dicembre 2012, infatti, presentava in Senato un provvedimento che si componeva di un solo semplice articolo: “Modifiche dell’articolo 52 del codice penale in materia di difesa legittima” [Tag43] • Dopo la mancata rielezione nel 2013, si riavvicina alla Lega: con Alessandro Amadori scrive il libro È l’Italia che vogliamo. Il manifesto della Lega per governare il Paese, con prefazione di Matteo Salvini e nel 2017 entra nel «comitato scientifico della rivista Logos, diretta da Luca Savoini, oggi purtroppo sparito dentro certe maldicenze moscovite, che perorava, in quelle pagine, la doppia ammirazione per Putin e per Donald Trump, eroi dell’ideale sovranista, almeno fino a quando il primo non ha trasformato l’Ucraina in un mattatoio e il secondo non ha ridotto Capitol Hill a un bivacco di manipoli con le corna» [Corrias, cit.] • Torna a occuparsi di università nel 2018 come capo dipartimento del Miur, con Marco Bussetti ministro • Nel frattempo fonda il think tank Lettera 150: «Il gruppo, si legge nella presentazione, “si è formato spontaneamente in Italia durante il periodo peggiore della pandemia da Covid – 19 per suggerire un approccio razionale e strategico all’emergenza. Il documento venne firmato da 150 professori universitari e alcuni magistrati, da qui il nome di Lettera150. Attenuatisi gli effetti della pandemia, il gruppo – che ha raggiunto ormai 250 appartenenti a tutte le aree scientifico-disciplinari dell’accademia: scienziati, giuristi, economisti, storici, e che include alcuni giudici – è rimasto insieme riconoscendo la necessità di riforme strutturali incisive del sistema Italia basate su competenza ed esperienza”» [Di Bisceglie, cit.] • Nel 2022 diventa consigliere politico di Salvini che lo vuole al ministero dell’Istruzione (rinominato Istruzione e merito) • Le sue prime parole dopo la nomina sono: «Aver coniugato Istruzione e merito è un messaggio politico chiaro» • Due giorni dopo il giuramento polemiche per il suo pamphlet dal titolo: L’impero romano distrutto dagli immigrati. «Il ministro si difende ricordando che quel libretto nasce per Rubettino editore (L’immigrazione nell’antica Roma), uscito poi nel 2016 con diverso titolo con Il Giornale. “Polemica strumentale – reagisce – Come sempre succede quando un giornale pubblica un libro come allegato, è l’editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante. Il mio è, comunque, un pamphlet che riconosce il valore storico delle migrazioni che vanno tuttavia governate e non subite. Spiace che con scarso metodo scientifico ci si limiti a leggere i titoli per esprimere giudizi, senza aver letto i contenuti”. Quanto al libro Sovranismo, continua Valditara, “l’ho sempre inteso riferito alla sovranità popolare, insomma a quanto ancora oggi conta la volontà del popolo e dunque il diritto di ogni cittadino di essere partecipe delle decisioni che lo riguardano. In questo senso la sovranità popolare è il pilastro della democrazia, come insegna l’articolo 1 della Costituzione”» [Venturi, Rep] • Il 4 novembre 2022 ha scritto una lettera ufficiale agli studenti sull’armistizio del 1918. «La Grande Guerra fu una tragedia immane e nella celebrazione odierna bisogna rifuggire qualunque esaltazione bellicista – scrive il ministro – Dobbiamo tuttavia onorare quei ragazzi, quegli italiani, che in nome di un ideale alto e nobile (l’unità di un popolo, la conclusione del Risorgimento) hanno sacrificato la propria vita» • L’8 novembre, parlando del rinnovo del contratto per gli insegnanti, ha promesso: «Soldi freschi entro Natale». Il 10 firma un’intesa per 1,2 milioni di lavoratori del comparto scuola con i sindacati per un incremento medio di 124 euro lordi a cui si aggiungeranno gli arretrati per una media di 2,4 mila euro • Il 9 novembre, nella ricorrenza della caduta del Muro di Berlino nel 1989, ha proposto agli studenti un’altra lettera ufficiale con cui faceva i conti con l’intero Novecento: «Gli storici hanno molto studiato il comunismo e continueranno a studiarlo, cercando di restituire con sempre maggiore precisione tutta la straordinaria complessità delle sue vicende. Ma da un punto di vista civile e culturale il 9 novembre resterà una ricorrenza di primaria importanza per l’Europa: il momento in cui finisce un tragico equivoco nel cui nome, per decenni, il continente è stato diviso e la sua metà orientale soffocata dal dispotismo» • «Evviva l’umiliazione» ha cantato alla sua prima uscita davanti alla platea del convegno di logistica politica Direzione Nord, il 21 di novembre: «L’umiliazione è un fattore fondamentale nella crescita di fronte ai propri compagni. Da lì nasce il riscatto. Da lì nasce la maturazione. Da lì nasce la responsabilizzazione» [Corrias, Fatto]. Per queste affermazioni chiederà poi scusa • Il 24 novembre dice che vuole togliere il reddito di cittadinanza a chi non ha finito la scuola dell’obbligo • I primi di dicembre propone che i bulli vengano puniti non con la sospensione ma con lavori socialmente utili «che sono già previsti nello Statuto degli studenti del 1978, ma non sono molto usati». E ha istituito una commissione di esperti sul bullismo «che è una delle cause dell’abbandono, per trovare soluzioni» [Rep] • A metà dicembre ha inviato una lettera alle famiglie di studenti delle medie alle prese con l’orientamento per le superiori per aiutarle a compiere «una scelta consapevole». La missiva è accompagnata da una serie di informazioni per capire in quale direzione va il mondo del lavoro: ci sono i 30 profili più richiesti dalle aziende (analisti di dati, sviluppatori software, elettricisti industriali e civili eccetera), i settori che assumeranno di più (con in testa turismo e commercio), i tassi di occupazione a due anni dal diploma (che vanno dal 25% del liceo al 49% dei tecnici al 60% dei professionali) etc. • Il 20 dicembre ricorda agli studenti che i cellulari in classe si possono usare solo a fini didattici • Sul Foglio, a Salvatore Merlo, il 27 dicembre ha dichiarato che ci sono 3,9 miliardi del Pnrr per l’edilizia scolastica. Un altro miliardo lo abbiamo scovato nelle pieghe del bilancio del ministero: «Scuole più belle e più pulite sono anche scuole che funzionano meglio, dove si va più volentieri» • Vuole sperimentare le classi da 10 come fanno in Francia • Il 30 ha fatto sapere che l’esame di maturità tornerà quello tradizionale di prima della pandemia. Valditara ha anche anticipato le modalità della prova orale: «Il colloquio interdisciplinare deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie. Non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica. Su questo invierò una circolare che chiarirà esattamente come andrà svolto il colloquio» • Dell’altro ieri l’annuncio del docente tutor nelle scuole • Alla Befana ha servito il pasto ai bisognosi all’hotel principe di Savoia a Milano, «un’esperienza che mi ha aperto il cuore».
Pubblicazioni Il ministro dell’Istruzione ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con alcuni tra i più importanti quotidiani italiani: Libero, Il Sole 24 ore, Il Fatto quotidiano, Il Giornale, Corriere della Sera, Il Messaggero, Italia Oggi. Ha pubblicato numerosi articoli sui temi della università della scuola e delle riforme istituzionali. I suoi ultimi libri sono: Alle radici romanistiche della Costituzione, È l’Italia che vogliano Piemme (con prefazione di Matteo Salvini che l’ha portato in tour, costituendo una sorta di programma del “salvinismo”), Il dictator tra emergenza e libertà (Giappichelli, 2021), Auctoritas fra autorevolezza e autocrazia, (Giappichelli, 2021), L’Università del futuro e il trasferimento di conoscenza. Il caso di Lovanio, (in Nuova Secondaria (2020), Le Università come Anchor Institutions: le opportunità della autonomia funzionale differenziata (in Federalismi.it, 4, 2019). Nel 1992 la pubblicazione del libro Studi sul magister populi. Dagli ausiliari militari del rex ai primi magistrati repubblicani gli è valsa, nel 1992, il prestigioso premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche, messo in palio dal presidente della Corte costituzionale.
Varie Ama la musica classica e jazz, le camminate in montagna, i libri di Maigret e l’Inter. Ha due figli.
Titoli di coda «Usciamo dalla scuola del ’68, del “tutti uguali”».